MotoGP 2019. I commenti dei piloti dopo le qualifiche del Sachsenring

MotoGP 2019. I commenti dei piloti dopo le qualifiche del Sachsenring
Giovanni Zamagni
Le parole di Marc Marquez, Fabio Quartararo, Maverick Vinales e Danilo Petrucci dopo le qualifiche del GP di Germania
6 luglio 2019

SACHSENRING - Le dichiarazioni dei primi tre piloti in griglia e di Danilo Petrucci, caduto alla curva 9 e ricoverato al centro medico durante la Q2:

Marc Marquez (1°): "E’ stata una bella qualifica, stessa strategia del 2018, tre tentativi: il primo solo per fare un giro, poi nell’ultimo mi sentivo un po’ peggio con la moto e con le gomme, ma è stato bello. Sono uscito, ho visto che Vinales cambiava moto, io ero davanti, non sarebbe stato intelligente stare davanti, ho aspettato, lo ha fatto anche lui, ma io ero già primo, inutile andare davanti a tirarlo. Puig mi aveva detto che qui si faceva 1’19”… Dicono che questa notte pioverà, il grip cambierà, vediamo come sarà domani: il passo delle FP4 era buono".

Fabio Quartararo (2°): "Oggi è stato un giorno un po’ difficile. Ma la prima fila è importante, in un circuito dove è molto difficile superare. Nelle FP4 abbiamo lavorato sul passo, non male, ma la gomma si consuma tanto qui. Domani con qualche cosa per la gara andremo un po’ meglio. Ho fatto il mio miglior crono al terzo tentativo, non pensavo sarebbe stato possibile con la gomma soffice. Qui, quando hai un riferimento davanti, è molto più facile di quando vai da solo. Ho cambiato un po’ il mio stile dal 2018, provo a essere molto dolce. Domani andiamo tranquilli, Marquez è il super favorito in questa gara, proverà ad andare via, noi cerchiamo di fare il nostro passo, tentando di salvare le gomme".

Maverick Vinales (3°): "Molto bella. Non credo di aver fatto il massimo, non ho potuto fare il mio miglior giro al secondo tentativo, si è chiusa tanto alla 12. Abbiamo lavorato bene per la gara, nelle FP4 mi sono trovato molto bene con la moto. Partire in prima fila è sempre l’obiettivo, sono soddisfatto. Marquez è veloce, ma lo siamo anche noi, dobbiamo capire bene come guida lui qui, imparare dal suo stile, posso migliorare se riesco a seguirlo nei primi giri. Alla fine nessuno vuole stare davanti, ma io ero 6 o 7, dovevo tirare e fare la mia qualifica".

Danilo Petrucci (12°): "Appena dopo la caduta, ero molto preoccupato: avevo tanto dolore, la mano è diventata subito nera, pensavo fosse rotta. Invece, fortunatamente, non lo è, c’è solo un tendine ko. E anche la mano sinistra, rotta a jerez nel 2014, non ha niente. È andata bene, sono caduto a 193 km/h... sono costretto a partire da dietro su una pista dove siamo molto in difficolta: spero di farcela a guidare, ma il podio non è assolutamente alla nostra portata".