MotoGP 2018. Rossi: "Nessun miglioramento da Agosto 2017"

MotoGP 2018. Rossi: "Nessun miglioramento da Agosto 2017"
Giovanni Zamagni
Valentino piuttosto demoralizzato dopo una giornata difficile: “Come non era veritiero il 3 posto nelle FP1 non lo è nemmeno il 17esimo nelle FP2. Ma siamo indietro, Marquez e le due Ducati sono sempre più competitivi di noi. Lo dico continuamente, ma non cambia nulla: non ci resta che sperare…”
13 luglio 2018

 

SACHSEN – La competitività della Yamaha ad Assen sembra già un ricordo: al Sachsenring si è tornati alla normalità di una moto complessivamente buona, ma non eccezionale, con grandi problemi in accelerazione. Anche per questo Valentino Rossi sembra un po’ demoralizzato, al di là di un 17esimo posto poco veritiero.
 

«E’ stata una giornata un po’ strana: nelle FP1 non ero andato male, ma nelle FP2 ho lavorato con le gomme usate per valutare il passo, ma il mio ritmo non è stato buono. Poi, abbiamo cercato di fare delle modifiche per migliorare l’accelerazione, ma anche con la gomma nuova non abbiamo ottenuto i risultati sperati. In sintesi si può dire che come non era veritiero il terzo posto nelle FP1, non lo è però nemmeno il 17esimo nelle FP2. Purtroppo continuiamo a scivolare troppo, specie in accelerazione, fatichiamo a controllare il posteriore: domani cercheremo di seguire una strada differente».

 

Dovizioso dice che le gomme sono differenti rispetto al 2017 e che c’è meno grip; sei d’accordo?

«La Michelin dice che gli pneumatici sono gli stessi, ma la sensazione dalla moto è che sono differenti. E sono d’accordo con Dovi anche quando afferma che c’è meno grip».

 

Le gomme sono state scelte mesi fa, quando non si poteva prevedere questo caldo; anche questo conta?

«E’ chiaro che è difficilissimo fare una scelta mesi prima: forse sarebbe più intelligente poter fare la selezione in un periodo più vicino alla gara. In ogni caso, mi sembra che siano state portate le gomme giuste: il problema non è loro, ma è dalla Yamaha».

 

Si può quindi dire che quella di Assen sia stata un’eccezione e qui si è tornati alla normalità?

«Purtroppo sì. Per quanto mi riguarda, la situazione è molto chiara: Marquez e le due Ducati hanno qualcosa in più. Noi abbiamo sempre gli stessi problemi, anche se in alcune piste, per il maggiore grip o per la conformazione del tracciato, siamo più vicini e possiamo puntare al podio. Qui è la stessa cosa: al momento il più forte è Marquez, poi ci sono le due Ducati ufficiali, quindi un gruppone con Petrucci, Vinales, Iannone e io».

 

Perché la moto non migliora?

«Abbiamo questi problemi da Agosto 2017: siamo a Luglio 2018 ma non abbiamo ancora ricevuto aggiornamenti importanti, nonostante io li chieda tutti i giorni. Loro (i giapponesi, NDA) ci dicono di sì, ma ci vuole qualcosa per fare la differenza: non ci resta che sperare».