MotoGP 2018. Rossi: "Ma quando mi ricapiterà di fare una pole qui?"

MotoGP 2018. Rossi: "Ma quando mi ricapiterà di fare una pole qui?"
Giovanni Zamagni
Valentino più che soddisfatto: non partiva davanti a tutti dal GP Giappone 2016: «Ho fatto il giro finale molto lentamente, volevo godermi questo momento, salutare uno a uno tutti i tifosi… Per la gara sarà dura: i primi sette possono giocarsi podio e vittoria”
2 giugno 2018

SCARPERIA – Inaspettata, quindi ancora più bella. La 55esima pole position in 500/MotoGP, 65esima della carriera, settima al Mugello (questo è un primato), arriva a 39 anni e tre mesi (altro record: mai nessuno era partito in pole così “vecchio”), a 26 gare di distanza dall’ultima (Giappone 2016), due anni dopo l’ultima pole ottenuta al Mugello.


«Ho fatto il giro di rientro molto lentamente, volevo godermi il più possibile questo momento: non so quante pole farò ancora nella mia carriera, soprattutto al Mugello… Volevo salutare tutti, uno a uno: è stata una grandissima emozione. Ma quello che conta, è domani» dice Valentino.


E’ vero, domani sarà diverso. Intanto, però, questa pole te la sei goduta.

«Credo che arrivato a questo punto della carriera, alla mia età, nonostante abbia altri due anni di contratto, voglio godermi questi bei momenti: è stato giusto andare piano piano, salutare tutti. E’ stato bello. Sinceramente, non mi aspettavo di fare la pole, anche se sono stato veloce fin da venerdì mattina. Nelle FP4 ho sofferto un po’: con le gomme da gara ero quinto, sesto, non tanto lontano, ma nemmeno velocissimo. Con le gomme morbide, però, mi sono trovato bene fin dalla prima uscita e con la seconda gomma morbida mi è venuto un gran giro. Per fare la pole devi sempre guidare al limite, senza fare errori: a volte ci riesci, ma può non bastare. Quando ho visto 1’46”2 ci ho sperato, anche se qui, quando sei in prima posizione c’è sempre qualcuno che ti frega. Ci sono arrivati molto vicini, soprattutto Lorenzo, ma non ce l’hanno fatta a fregarmi».


Dopo che hai fatto la pole, ti sei messo dietro a Marquez. Lui lo sapeva, credi gli abbia dato un po’ fastidio?

«Lui me l’ha fatto un po’ di tempo fa e quando l’ho visto passare ho detto: che bello, riesco a fare un giro dietro a Marquez mentre tira, di solito rallenta sempre. Ho fatto un bel giro dietro di lui, ho visto come guida, come va la Honda: è stato molto interessante».


Dove è migliorata la Yamaha?

«Nei test a Barcellona, non abbiamo provato niente di nuovo. Anzi, abbiamo provato qualcosa di vecchio, riuscendo però a trovare un miglior bilanciamento, con il quale mi sono subito trovato meglio, sia in frenata sia in percorrenza di curva. Per confermare che è veramente efficace, però, bisogna aspettare la gara. Per me, però, è una sorpresa sia la pole sia vedere due Yamaha in prima fila».


Qual è il messaggio che vuoi dare ai tifosi italiani?

«Può essere che la gente che magari era indecisa se venire o no al Mugello, con la mia pole alla fine verrà… Mi aspetto una grande atmosfera. La gara sarà difficile, perché sono in tanti ad andare forte: credo che i primi sette piloti possono giocarsi podio e vittoria: farò il massimo per arrivare nei primi tre, perché il podio del Mugello è sempre speciale».


Chi è l’avversario che temi di più?

«Boh, difficile fare le previsioni. Va forte Lorenzo, ma anche Dovizioso: di passo sono velocissimi. Sarà fondamentale avere pochi problemi con la gomma davanti e credo che, sotto questo aspetto, le Ducati siano più a posto di noi. Marquez va molto forte, così come tutta la seconda fila: Petrucci è competitivo, Iannone è stato velocissimo sempre. Ma non saprei indicare il più pericoloso: l’importante sarà essere in quel gruppo lì dall’inizio alla fine».


Credi che possa essere una gara strategica?

«Mah, forse, ultimamente, solo Marquez ha fatto un po’ di strategia, perché aveva del margine da gestire. Io non faccio strategia da 5-6 anni…».


Credi che ci sia qualcuno che si sia nascosto in qualche maniera?

«In qualifica non di sicuro. Per quanto riguarda le FP4, molto dipende da che gomme sono state utilizzate, se nuove o usate: bisogna spulciare tutti i fogli per provare a capire, perché magari uno sembra più lento, ma può aver utilizzato nelle FP4 una gomma con già tanti giri».


Cosa ti preoccupa di più?

«La scelta della gomma. Con quella che siamo sicuri di arrivare fino alla bandiera a scacchi, andiamo più piano: bisognerà capire se sarà il caso di prendere un rischio o meno».
 


Il casco è stato fatto anche per la festa della Repubblica del 2 giugno?

«Sinceramente ci siamo accorti dopo che il debutto del casco sarebbe coinciso con la festa del 2 giugno… Prima di addormentarmi ho pensato che mi sarebbe piaciuto molto correre con la bandiera italiana sul casco. Per la canzone, c’erano in ballottaggio De Gregori, Elio e le Storie Tese, l’inno di Mameli… alla fine, però, ho scelto De Gregori, perché mi piace molto».


E’ una risposta a chi ti dà del bollito?

«Penso a quelli che mi dicono che sono vecchio e mi danno del bollito quando vado piano, perché mi chiedo se hanno ragione… Ma quando vado bene sono solo contento».