MotoGP 2018. Rossi in Yamaha per altri due anni

MotoGP 2018. Rossi in Yamaha per altri due anni
Giovanni Zamagni
Non è ancora ufficiale, ma è praticamente certo: lo dice lo stesso Valentino: “Sono rimasto sorpreso dalla scelta di Poncharal e per la VR46 sarebbe stata una buona opportunità. Ma, probabilmente, fino al 2020 correrò io: del team, eventualmente, se ne parla più avanti". Sui test: "Positivi, ma non eccezionali"
1 marzo 2018

LOSAIL – Non è ancora ufficiale, ma è praticamente certo: Valentino Rossi correrà per altri due anni con la Yamaha. Non è un’illazione, lo ha detto Rossi stesso rispondendo alla domanda sulla decisione di Hervé Poncharal di lasciare la Yamaha a fine 2018.

«Non mi aspettavo che Poncharal lasciasse la Yamaha: ci abbiamo pensato (inteso: la VR46 ci ha pensato, NDA) sarebbe stata anche una bella opportunità, ma posso dire che nei prossimi due anni non faremo un team in MotoGP con Yamaha. Anche perché, probabilmente, correrò io per i prossimi due anni. Quindi, eventualmente, se ne parla più avanti».


Insomma, la situazione sul futuro di Valentino è chiarissima; un po’ meno quella in pista.

«Rispetto alla Thailandia abbiamo fatto un buon passo in avanti, ma credo che sia più una questione di pista, perché la M1 è la stessa di 15 giorni fa. Qui la moto funziona bene: temo che anche nel 2018 dovremo convivere con una differenza di prestazioni tra una pista e l’altra. Qui sono stato piuttosto veloce, anche se c’è ancora da lavorare sulla messa a punto e, soprattutto, sull’elettronica. Sono sesto, non è niente di che, ma sono a soli tre decimi dal primo (il compagno di squadra Vinales, NDA) e qui la moto si guida bene. Purtroppo, non riusciamo a capire cosa ci mette in difficoltà: bisognerebbe avere una buona base per essere competitivi sempre».


Qui è andato tutto bene?

«No, abbiamo avuto qualche problema con la gomma anteriore, ma su questa pista è normale».


Studiando i dati della Thailandia, cosa è emerso?

«Dobbiamo lavorare sull’elettronica per migliorare l’accelerazione, bisogna trovare il modo di far lavorare bene le gomme: lì, dopo qualche giri, non avevamo più grip. Qui la situazione è migliore, ma non ancora ottimale».

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