MotoGP 2018. Rossi: "Confermo tutto, ma pensiamo ad altro"

MotoGP 2018. Rossi: "Confermo tutto, ma pensiamo ad altro"
Giovanni Zamagni
Valentino non cambia idea, rimane sulle sue posizioni (“Ho rivisto la gara, quello che dovevo dire l’ho già detto in Argentina”), ma guarda avanti: “Bisogna preoccuparsi del futuro, non del passato: tornare in pista è la migliore medicina”
19 aprile 2018

AUSTIN – La sua idea non cambia, lo stato d’animo sì: Valentino Rossi conferma (senza ripeterlo) tutto quello detto su Marc Marquez, ma guarda avanti, apparentemente con grande serenità. Solo parole di circostanza? Forse, però la sensazione è di un Rossi più tranquillo, soprattutto se paragonato a quello del 2015. Ovvio, peraltro: allora c’era di mezzo il mondiale…

«Ho rivisto la gara in televisione: penso esattamente quello che ho detto in Argentina dopo la gara, confermo quelle parole, ma è inutile tornare a parlarne. Meglio guardare al futuro, non al passato, a una gara da fare su una pista per noi sempre complicata».


Qual è il tuo stato d’animo?

«Buono. Tornare in pista è sempre la medicina migliore, ho una gran voglia di lavorare con la mia squadra per provare a sistemare la moto su questo tracciato molto difficile».


La rivalità con Marquez, però, rimane, la tensione è alta.

«Non so cosa dire sulla nostra rivalità, l’importante è pensare a far bene su questa pista. E’ passato un po’ di tempo: rimango della mia idea, ma l’importante è il futuro, non il passato».


Sembra un po’ quanto accadeva tra Senna e Prost.

«La differenza è che loro si giocavano il mondiale, mentre quello che è successo in Argentina non ha alcun senso: Marquez mi poteva tranquillamente passare due curve più avanti».


Domani ne parlerete in Safety Commission?

«Sarebbe bello parlarne tutti insieme, sono curioso di sapere come la pensano gli altri piloti. So che Ezpeleta ci vuole parlare, ma non so se in futuro cambierà il metodo di giudizio».


Dopo l’Argentina hai parlato direttamente con Ezpeleta?

«Lui mi ha mandato un messaggio per dirmi appunto che voleva parlarci e l’ho chiamato: più o meno gli ho ripetuto quello che avevo già detto in Argentina».


Secondo te, Zarco andava punto per il contatto con Pedrosa?

«Quello che è successo tra me e Marquez era sicuramente peggio, ma anche Zarco non è stato proprio pulito con Pedrosa».


Zarco dice che in pista ci sono due “dei”: uno sei tu, per il risultati ottenuti e uno è Marquez per quello che sta facendo e che i trattamenti sono un po’ diversi.

«A me sembra di essere stato penalizzato in passato… Ma il problema non è questo, bisogna essere chiari: a ogni infrazione deve corrispondere una pena certa».