MotoGP 2018. Marquez: "Ho sbagliato e ho chiesto scusa. Non posso fare di più"

MotoGP 2018. Marquez: "Ho sbagliato e ho chiesto scusa. Non posso fare di più"
Giovanni Zamagni
Alla vigilia del GP delle Americhe si continua inevitabilmente a parlare di quanto accaduto in Argentina: Marc dice la sua, bravo a smorzare la tensione: “Ci sono stati tanti errori, non solo miei: bisogna imparare per non farli più. Parlare con Rossi? Per me non c’è problema, non porto rancore”
19 aprile 2018

AUSTIN – Si può essere d’accordo o meno con quello che dice, ma una cosa è innegabile: Marc Marquez ha l’innata capacità di stemperare ogni tensione, di affrontare le problematiche – di qualsiasi tipo – con il sorriso sulle labbra. Una qualità che in pochi hanno.

«Dopo quanto è successo in Argentina, è chiaro che ci siano molti punti di vista differenti, ma alla fine io in pista sarò sempre Marquez… Mi piace imparare dai miei errori: in Argentina ne ho commessi, ma il mio stile di guida rimane quello».


C’è però chi sostiene, come Kevin Schwantz, che andresti penalizzato maggiormente?

«E’ come nel calcio: è impossibile essere tutti d’accordo. I piloti sanno quali erano le condizioni della pista in Argentina, sanno che in quella situazione era più facile sbagliare».


Parlerai con Rossi?

«Quello che pensavo fosse giusto da fare l’ho già fatto in Argentina. Ho fatto un errore, ho chiesto scusa, sono stato penalizzato: di più non posso fare. Ma io non porto rancore per nessuno: vediamo domani durante la Safety Commission cosa succede, io non ho problemi a parlare con lui. In Argentina sono stati fatti tanti errori, non solo da parte mia: credo che tutti debbano imparare da quanto successo ed evitare che si ripeta».


Temi che i tifosi ti possano essere ostili?

«So che in pista c’è sempre tanto “giallo” (i tifosi di Rossi, NDA), ma a me non importa, mi interessa solamente quello che accade in pista. Ho già imparato nel passato che devo solo pensare e me stesso, senza preoccuparmi di quello che accade fuori. Tutte le opinioni sono rispettabili, io penso solo alla gara».


Parliamo ancora di regolamento: è abbastanza chiaro che quando ti si spegne il motore devi stare fermo sulla griglia di partenza con il braccio alzato…

«E’ quello che ho fatto per un secondo, ma in quei frangenti un secondo ti sembra un’eternità… Ho visto che nessuno si muoveva e così ho provato a far partire la moto che, “sfortunatamente”, tra virgolette, è partita subito…».


Ma perché si è spenta la moto?

«La Honda sta verificando. Era già successo qualcosa di simile a Crutchlow in una partenza in un turno di libere, ma non gli era stato dato troppo peso. E’ successo qualcosa al cambio e all’elettronica, verrà preso un rimedio».


Sarei d’accordo a dire che sei il grande favorito.

«E’ vero, qui ho vinto negli ultimi cinque anni, ma non c’è nessuno imbattibile. E ogni stagione è diversa da quella precedente».

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