MotoGP 2018. Lorenzo non corre: "Non aveva senso rischiare"

MotoGP 2018. Lorenzo non corre: "Non aveva senso rischiare"
Giovanni Zamagni
Jorge alza bandiera bianca: non correrà in Thailandia: “L’ecografia ha confermato la presenza di una piccola fessura alla fine del radio sinistro: il polso è un organo delicato, non avendo nulla da perdere, preferisco stare a riposo e provare a correre in Giappone”
6 ottobre 2018

BURIRAM – Probabilmente aveva già deciso ieri sera di non correre, ma l’ha ufficializzato solo questa mattina.

«Avevo detto ieri che sarebbe stato molto difficile correre, che al 99% non ce l’avrei fatta e, purtroppo è così. L’ecografia effettuata ieri in ospedale ha effettivamente confermato che c’è una piccola fessura alla fine del radio sinistro: devo portare il più possibile un tutore rigido per provare a correre in Giappone. Non aveva nessun senso rischiare».

 

Se fossi stato in lotta per il titolo, ci avresti provato?

«Forse sì, ma sarebbe stato comunque molto difficile. Probabilmente, per provare a prendere qualche punto, avrei magari fatto delle infiltrazioni per provare a prendere qualche punto, ma nella mia posizione in campionato non ha nessun senso rischiare. Devo cercare di stare a riposo: il polso è un organo delicato per guidare la moto, voglio provare a recuperare per il Giappone, anche se non sarà facile».

 

Eppure ieri sembrava che non ci fosse niente di rotto.

«La caduta è stata brutale, poteva andare molto peggio: sarebbe stato troppo bello non avere nulla di rotto. Le prime radiografie in circuito avevano escluso fratture, ma io sentivo che il polso non era a posto e ho insistito per andare in ospedale. Dopo qualche ora è arrivato il risultato dell’ecografia, che confermava, purtroppo, la mia sensazione».

 

Il piede destro infortunato ad Aragon come va?

«Non ho problemi e anche nelle FP2 mi sentivo meglio rispetto alle FP1. A parte il polso, tutto il resto è ok».

 

Ieri hai detto di essere sollevato di essere caduto per un problema tecnico e non per un tuo errore.

«E lo confermo: quando la moto mi ha lanciato in aria non capivo cosa fosse successo: mi sembrava di aver fatto la stessa traiettoria di sempre, di aver frenato uguale, non sapevo se avevo fatto un errore. Sapere che non è stata colpa mia mi fa stare sereno: Ducati sa cosa è successo alla moto, come risolvere il problema. Non accadrà più».

 

Cosa farai adesso, rimarrai in Thailandia come avevi programmato, o tornerai in Europa?

«Rimarrò qui, tanto non devo fare nulla se non stare più a riposo possibile».