MotoGP 2018. Le pagelle del GP di Assen

MotoGP 2018. Le pagelle del GP di Assen
Giovanni Zamagni
Dieci a Márquez, otto a Dovizioso e Rossi, e solo sei a Lorenzo
2 luglio 2018

MARC MÁRQUEZ - VOTO 10

A fine gara, con orgoglio, ha sottolineato come in questa gara tanto equilibrata i piloti abbiano fatto la differenza più delle moto. Forse ha ragione. Quello che è certo è che lui è fortissimo, capace di sorpassi pazzeschi, istintivi quanto calcolati: ha voluto ripassare Rins nello stesso punto dove due curve prima era stato infilato dal pilota della Suzuki. Così, giusto per ribadire chi è il più forte. Adrenalinico

 

ALEX RINS - 9,5

All’ultima chicane avrebbe potuto accontentarsi del terzo posto - comunque un ottimo risultato per lui - invece si è preso il rischio di provare l’attacco finale. Così è arrivato il secondo gradino del podio, suo miglior risultato in MotoGP. Per tutta la gara è stato consistente e convincente: davvero bravo. Talentuoso.

 

MAVERICK VIÑALES - 8,5

Torna competitivo e veloce, bravo a sfruttare l’occasione favorevole nel finale, quando Rossi e Dovizioso sono andati larghi a due giri dal termine. Si fa però battere da Rins, quando a un certo punto ha anche sperato di vincere finendo però largo per aver esagerato la frenata. Una bella gara, con qualche sbavatura. In ogni caso, una prestazione più che positiva. Altalenante.
 


ANDREA DOVIZIOSO 8

Dopo la caduta al Montmelò, ha reagito alla grande, tornando il pilota Ducati più veloce ed efficace. Una bella reazione, che conferma tutte le sue qualità. Rimane il rammarico per un podio che sembrava alla portata ed è sfuggito nel finale. Sul pezzo.

 

VALENTINO ROSSI - 8

La sensazione è che fosse l’unico che aveva la velocità per provare a contrastare Márquez fino alla fine, ma che una serie di circostanze sfavorevoli gli abbiano fatto sempre perdere l’attimo giusto. Sotto questo aspetto il risultato è deludente, ma la sua prestazione rimane più che positiva. Occasione persa.

 

CAL CRUTCHLOW - 7

Tra tutti i piloti di testa è quello che ha fatto meno sorpassi, spettatore privilegiato di uno spettacolo pazzesco. Non ha mai dato l’idea di potersi giocare né la vittoria né il podio. Gregario di lusso.

 

JORGE LORENZO - 6

Ha entusiasmato e deluso allo stesso tempo: la partenza e alcuni sorpassi, aggressivi e precisi, sono stati da ovazione, ma il crollo in un solo giro (il 18esimo) e il finale da gambero hanno rimaterializzato fantasmi pre-Mugello che sembravano definitivamente scomparsi. Difficile da decifrare.
 


JOHANN ZARCO - 5

Per metà gara è stato nel gruppo di piloti racchiusi in un secondo, poi anche lui ha avuto un calo preoccupante. Un po’ annebbiato.

 

JACK MILLER - 5

Sulla pista dove in passato ha anche vinto un GP (2016), ci si aspettava molto di più. Opaco.

 

ANDREA IANNONE - 4

Prestazione disastrosa, improponibile il confronto con il compagno di squadra. Ma, secondo lui, non è mai colpa sua. Avvilente.

 

POL ESPARGARÓ - 6

Porta la KTM davanti all’Aprilia. Compitino

 

ALEIX ESPARGARÓ - 4

Ha sbagliato la scelta della gomma posteriore. Momento difficile.

 

DANILO PETRUCCI - 4

Era arrivato ad Assen con grandi aspettative, invece non si è mai visto né in prova né in gara. Serve una reazione.

 

HONDA RC213V - VOTO 9

Si muove, ondeggia, è difficile da gestire, ma va forte. E Márquez ci mette sempre una pezza.


SUZUKI GSX-RR - VOTO 9

Ha un grande ciclistica e un motore più che dignitoso. Da applausi.

 

YAMAHA M1 - VOTO 9

Non è parsa inferiore, anzi: qui è stata molto competitiva. Ma c’erano condizioni ideali.

 

DUCATI DESMOSEDICIGP - VOTO 8,5

L’andamento della gara – e delle prove – ha fatto emergere qualche limite su questa pista.

 

APRILIA RS-GP - VOTO 6

Ancora una volta, il limite più grande sono stati i piloti: qui si poteva fare molto meglio.

 

KTM RC16 - VOTO 5

Anche qui non si sono visti progressi significativi.

 

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