MotoGP 2018. Le pagelle del GP d'Argentina

MotoGP 2018. Le pagelle del GP d'Argentina
Giovanni Zamagni
Lode a Miller, vincitore morale. 2 a Marquez che poteva vincere con una mano sola. 6 a Rossi
9 aprile 2018

CAL CRUTCHLOW 9,5

Se Marquez non avesse sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, probabilmente non avrebbe vinto, ma la sua è stata comunque una grandissima prestazione. Su questa pista si esalta (podio anche nel 2017), guida bene, è veloce. Non ha commesso errori e ha gestito al meglio tutto il GP, in particolare il finale. Adesso, però, deve stare sempre con i migliori. Bravo.


JOHANN ZARCO 6

Ha fatto una grande gara, da 9 in pagella, ma il suo risultato è comunque viziato da un sorpasso oltre il limite – e quindi da sanzionare – su Dani Pedrosa. Sulle sue qualità di guida ormai nessuna dubita più, ma la sua aggressività è effettivamente eccessiva. Veloce ma…


ALEX RINS 9

E’ veloce, guida bene, acquista sempre maggiore consapevolezza nei propri mezzi, sbaglia meno. Insomma, un pilota quasi completo, che sta dimostrando tutte le sue qualità. Ormai è lui la prima guida. Potrebbe essere il primo podio di una lunga serie. Talento.


MARC MARQUEZ 2

Poteva vincere con una mano sola, ma ha compromesso tutto facendo spegnere il motore sulla griglia (errore grave). Poi, ha perso completamente la ragione, guidando costantemente oltre ogni limite possibile. Fuori controllo.


JACK MILLER 10 E LODE

E’ il vincitore morale di questo GP, per quanto ha fatto in qualifica con le slick e per aver montato ancora una volta le slick prima del via, mentre gli altri 23 piloti avevano le rain. Se la direzione corsa (voto 2) non avesse cambiato le regole, avrebbe facilmente vinto la gara. Derubato.


MAVERICK VINALES 6

Qui l’anno scorso aveva dominato con una mano sola, adesso si deve accontentare di un quinto posto a una vita dal primo. Non fa errori, ma non riesce neppure a fare la differenza, penalizzato da condizioni evidentemente poco gradite alla sua Yamaha. Sotto tono.


VALENTINO ROSSI 6

Era lì a giocarsela con il compagno di squadra. Poi è arrivato Marquez. Abbattuto.


ANDREA DOVIZIOSO 6

Alla fine, più per demeriti altrui, riesce a portare a casa un risultato accettabile, guadagnando anche punti su Marquez. Come al solito, sfrutta bene il mezzo a sua disposizione, ma nemmeno lui può fare miracoli. Comunque tenace.


TITO RABAT 9

Quarto in qualifica, sempre veloce, sempre competitivo, bene anche in gara: dimostra che non è in MotoGP solo perché ha tanti soldi. In crescita.


ANDREA IANNONE 4

Purtroppo prende costantemente paga dal compagno di squadra. Difficilmente giustificabile.


DANILO PETRUCCI 4

Un fine settimana difficilissimo, una gara da dimenticare. E, come Marquez e Zarco, ha perso il controllo alla curva 13, centrando Aleix Espargaro. In difficoltà.


JORGE LORENZO 4

Ha trovato le condizioni per lui più difficili. Un’altra gara da dimenticare: ormai sono parecchie. Crisi nera.


FRANCO MORBIDELLI 5

Condizioni difficilissime per un debuttante. Un passo indietro rispetto al Qatar.


ALEIX ESPARGARO 7

Questa volta ha sfruttato bene le qualità dell’Aprilia, ma in gara è stato centrato a ripetizione. Sfigato.


DANI PEDROSA 8

Il voto, naturalmente, è riferito a quanto fatto in prova: poteva giocarsi la vittoria, invece è finito al centro medico con la sospetta frattura del polso destro. Doppiamente sfigato.
 


HONDA RC213V VOTO 9,5

Su questa pista ha messo in mostra una competitività spaventosa, dominando tutti i turni di prove (tranne le qualifiche per l’azzardo di Miller) e la gara. Fa paura.


YAMAHA M1 VOTO 7

Il voto è per la M1 ufficiale, perché se si guarda al risultato di Zarco il voto dovrebbe essere molto più alto. Quella di Rossi e Vinales, però, è sembrata tutt’altro che irrisistibile.


SUZUKI GSX-RR VOTO 8,5

Su questa pista ha dimostrato una grande competitività, vicinissima alle moto più veloci. Dovrà confermarsi su altri tracciati, ma la sensazione è quella di una Suzuki molto efficace ed equilibrata.


DUCATI DESMOSEDICI GP18 VOTO 5

Anche in questo caso, se si guarda la vecchia Ducati 2017 di Miller, bisognerebbe alzare, di molto, il voto. Ma la 2018 ha mostrato limiti preoccupanti: fortunatamente, Dovizioso ci ha messo una pezza (ancora una volta).


APRILIA RS-GP VOTO 7

Un netto passo in avanti rispetto alle ultime, opache prestazioni.


KTM RC16 VOTO 6

Difficile da giudicare: sufficienza di incoraggiamento.