MotoGP 2018. Le dichiarazioni dei piloti dopo le FP a Brno

MotoGP 2018. Le dichiarazioni dei piloti dopo le FP a Brno
Giovanni Zamagni
I commenti di Márquez, Petrucci, Lorenzo e Pedrosa dopo le prove libere a Brno
3 agosto 2018

Ecco le dichiarazioni di Márquez, Petrucci, Lorenzo e Pedrosa. 

 

Marc Márquez

«Avevamo provato qui un mese fa, e la messa a punto di base funziona abbastanza bene. Ma rispetto ad allora fa molto più caldo, e bisogna adattarsi alle nuove temperature. Ho lavorato solo sul passo gara: ho un buon ritmo, anche se bisogna concentrarsi bene, studiare attentamente i dati per migliorare sotto qualche aspetto. Qui non siamo esplosivi come ad Austin o al Sachsenring, ma siamo lì: io, Dovizioso e Pedrosa abbiamo un passo simile. Come faccio ultimamente, non mi preoccupo molto del tempo sul giro: è un rischio, tanto che a Barcellona avevo dovuto passare dalla Q1, ma questo ti permette di capire meglio la moto per la gara, di prepararti con maggiore attenzione, Con questo caldo è molto difficile non fare errori, perché anche la gomma anteriore più dura per me è troppo morbida: bisogna riuscire a lavorare sulla messa a punto per essere meno aggressivo. Quello che è successo a Martín (il capoclassifica della Moto3 è caduto durante le FP1 fratturandosi il radio sinistro, ed è già tornato a Barcellona a operarsi, NDA) è un esempio chiarissimo che nel motociclismo può accadere di tutto. Per questo dico che 46 punti di vantaggio sono niente, e bisogna affrontare gli ultimi 10 GP con la stessa mentalità di sempre».

 

Danilo Petrucci

«E’ stata una giornata positiva. Nelle FP1, con le gomme soffici, abbiamo avuto qualche problema ed ero un po’ lontano, ma nelle FP2, con le dure, sono andato molto meglio: anche se al venerdì è sempre difficile trarre delle conclusioni, in questo momento avrei il passo per stare nei primi cinque, forse nei primi tre. Con questo caldo bisogna preparare benissimo la gara, perché c’è una grande differenza tra i primi giri e gli ultimi: si può pensare addirittura di preparare una moto per le qualifiche e una per la gara. La nuova carenatura mi è piaciuta: non ha punti negativi e non è una cosa così scontata quando monto un pezzo nuovo. Dà più agilità senza perdere in velocità e in frenata: non parliamo di differenza abissali, non è che si giri un secondo più forte, ma in una MotoGp così equilibrata tutto aiuta a fare la differenza. Sicuramente la userò anche domani. Al momento, i due piloti messi meglio sembrano Márquez e Dovizioso: ho seguito Andrea nelle FP2, pensavo fosse in difficoltà, poi ho scoperto che stava usando le gomme delle FP1. Quindi è andato velocissimo, così come ha fatto Márquez, che non ha mai sostituito le gomme».

 

Jorge Lorenzo

«La Ducati è più o meno competitiva: Dovizioso è andato forte costantemente, Petrucci per un giro, ma per me è stata più dura di quanto pensassi. E’ stata una giornata difficile, l’asfalto è caldissimo e con tante buche, la moto non mi ha trasmesso fiducia: domani dovremo cambiare radicalmente l’assetto, perché così non riesco a essere competitivo. Domani proveremo anche noi la nuova carenatura utilizzata da Petrucci, ma non mi aspetto grandi cambiamenti. Nell’ultima uscita abbiamo provato a dar più peso sull’anteriore, ma non ho riscontrato benefici».

 

Dani Pedrosa

«Abbiamo lavorato bene, specie nelle FP2. Ho subito iniziato con un buon passo con le gomme dure, e quando ho montato la soffice sono riuscito a migliorarmi, cosa che nei precedenti GP mi riusciva con grande difficoltà. Rimango però con i piedi per terra: tanti piloti non hanno messo la soffice nel finale. Ho detto che nei precedenti GP non avevo fiducia con la moto, ma qui le sensazioni sono positive, mi sento a posto, posso spingere. Non so bene perché, ma ho più confidenza».