MotoGP 2018. Il GP di Germania da 0 a 10

MotoGP 2018. Il GP di Germania da 0 a 10
Giovanni Zamagni
Da zero a dieci: numeri, statistiche e voti sul GP di Germania, un modo per ripercorrere quanto accaduto al Sachsenring, non solo in pista e non solo in MotoGP
18 luglio 2018

 

QUELLA CURVA NON FA PIU’ PAURA. O NE FA TROPPA…

In passato, alla curva 11, la velocissima destra in discesa che segue una lunga serie di pieghe a sinistra, sono state registrate un sacco di cadute, piuttosto violente. Non nel 2018, però: in tre giorni, alla curva 11, non è caduto nessun pilota, in nessuna categoria. Forse perché quello è un punto molto pericoloso e i piloti ci stanno più attenti? E’ una spiegazione. Per quanto riguarda la MotoGP, però, secondo Rossi il motivo è soprattutto tecnico: «Finalmente quest’anno avevamo gomme idonee sul lato destro, non era mai accaduto».

ZERO, COME LE CADUTE ALLA 11

 

UN PODIO TUTTO DI PRIME VOLTE

In Moto2, Brad Binder ha vinto il suo primo GP in Moto2 (tra l’altro il giorno dopo aver ufficialmente rinnovato il contratto con la KTM), Joan Mir è arrivato per la prima volta secondo – suo miglior risultato in questa categoria – e Luca Marini (voto 9) ha conquistato il suo primo podio iridato. Bello.

UNO, COME LE VITTORIE DI BINDER E I PODI DI MARINI

 

SEMPRE DIETRO A MARQUEZ

Come nel 2017, Danilo Petrucci ha perso la pole per… “colpa” di Marquez: nel 2017 lo aveva battuto per 160 millesimi, questa volta per appena 25. Petrucci, che non è ancora riuscito a conquistare la pole nella sua carriera, è la terza volta che è scattato dalla seconda posizione (ci era riuscito anche in Giappone nel 2017).

DUE, COME IL SECONDO POSTO IN QUALIFICA DI PETRUCCI IN GERMANIA

 

ROBA DA LIBRO DEI PRIMATI

Per la prima volta nella storia della Moto2, la prima fila è stata monopolizzata dai piloti italiani: Mattia Pasini in pole, Luca Marini secondo e Pecco Bagnaia terzo. Per Marini si è trattato del miglior risultato di sempre in qualifica, a due settimane di distanza dalla conquista della sua prima, prima fila.

TRE COME GLI ITALIANI IN PRIMA FILA IN MOTO2

 

UNA CATEGORIA CHE NON INTERESSA PIU’ A NESSUNO

Ormai è un fuggi fuggi generale dalla Moto2: appena un pilota intravede una minima possibilità –nemmeno troppo allettante – di passare in MotoGP, la coglie al volo, lasciando magari una situazione vincente. D’accordo, da sempre i piloti ambiscono alla classe regina, ma questa tendenza è aumentata da quando esiste la Moto2, campionato, obiettivamente poco interessante. Solo la Dorna continua a difendere la sua invenzione: per me è inconcepibile.

VOTO QUATTRO, ALLA DORNA PER LA MOTO2

 

COME ROSSI, AGOSTINI, DOOHAN E LORENZO

Conquistato il GP di Germania, Marc Marquez è arrivato a quota 40 successi nella classe regina. Solo altri quattro piloti vantano 40 (o più) vittorie nella massima cilindrata: Rossi (89); Agostini (68); Doohan (54), Lorenzo (46). Marquez è il più giovane pilota della storia ad aver raggiunto quota 40: domenica in Germania aveva 25 anni e 148 giorni. Rossi, tanto per fare un paragone, quando conquistò la sua 40esima vittoria in 500/MotoGP (GP Malesia 2004), aveva 25 anni e 237 giorni.

CINQUE, COME I PILOTI CON ALMENO 40 VITTORIE IN 500/MOTOGP

 

POCHI CENTESIMI E TI RITROVI INDIETRO

Anche in Germania, c’è stato grande equilibrio in qualifica: tre piloto (Marquez, Petrucci e Lorenzo) in meno di un decimo, sei piloti in meno di tre decimi, con Rossi, sesto, staccato di 262 millesimi da Marquez.

SEI, COME I PILOTI IN TRE DECIMI IN Q2

 

UN IMPATTO VIOLENTISSIMO

Aleix Espargaro è stato costretto a saltare il GP dopo una violentissima caduta nel warm up: il pilota dell’Aprilia è finito violentemente contro gli air fence. Trasportato in ospedale a Chemintz, non gli sono state riscontrate fratture alle costole e alle vertebre, ma è comunque dovuto rimanere in osservazione anche domenica notte, tornando poi a casa lunedì.

SETTE, COME LE CADUTE NEL 2018 DI ESPARGARO

 


BELLE PAROLE

Nell’intervista nel dopo gara in diretta ai microfono di Sky, Marc Marquez ha ringraziato i genitori per l’educazione che gli hanno dato, usando veramente delle belle parole. Così come è stato molto sincero quando ha riconosciuto i meriti di Rossi: «Chiedete a lui come fa a essere sempre lì, a non mollare mai a quasi 40 anni: è incredibile» ha detto Marquez.

VOTO OTTO A MARQUEZ NEL DOPO GARA (I VOTI PIU’ ALTI ERANO GIA’ OCCUPATI)

 

LA REGOLA DEL NOVE

Questo è dedicato a chi piace giocare con i numeri. Marc Marquez ha ottenuto in Germania il suo nono GP consecutivo, partendo per la nona volta (consecutiva) dalla pole. Quello di Germania era il nono GP stagionale, 99esimo nella carriera in MotoGP di Marquez. In gara, solo due piloti sono stati davanti a Marquez: Lorenzo con il numero 99 e Petrucci con il 9…

NOVE, COME LE VITTORIE (CONSECUTIVE) IN GERMANIA DI MARQUEZ

 

UN SIGNORE ANCHE NEL GIORNO DELL’ADDIO

Dani Pedrosa ha annunciato il ritiro a fine anno in una conferenza stampa affollatissima e lo ha fatto alla sua maniera: in modo molto semplice e sobria. Ha provato a trattenere le lacrime senza riuscirci e, soprattutto, ha detto di non aver accettato la proposta di correre nel 2018 (con la Yamaha, ma lui non l’ha detto), perché non sente più le motivazioni di prima. Onesto e corretto, come sempre.

VOTO DIECI A DANI PEDROSA

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