MotoGP 2018. Dovizioso: "Meglio del 2017"

MotoGP 2018. Dovizioso: "Meglio del 2017"
Giovanni Zamagni
Andrea moderatamente ottimista dopo il sesto posto nelle libere: “Con l’asfalto nuovo è più divertente guidare su questa pista. Al momento le Honda e Iannone hanno un buon vantaggio, ma credo che ci si possa avvicinare: le sensazioni sono migliori che in passato”
4 maggio 2018

JEREZ DE LA FRONTERA – Alla vigilia aveva detto di essere fiducioso di poter fare meglio del 2017; le libere sembrano confermare il moderato ottimismo di Andrea Dovizioso.

«Purtroppo ho fatto una strategia differente rispetto a quasi tutti gli altri piloti: nelle FP2 hanno girato tutti con la media nuova al posteriore, io, al contrario, ho usato la soffice delle FP1. Sembra – e spero – che le medie vadano meglio: la differenza con le Honda e con Iannone con la Suzuki è al momento troppo grande. Ho però buone sensazioni con la moto: l’asfalto nuovo rende più divertente guidare su questa pista. Nelle FP2, con la gomma morbida, non sono stato impeccabile: possiamo avvicinarci, anche se le Honda sembrano essere messe piuttosto bene. Ma con quattro turni asciutti a disposizione ci si può avvicinare tanto».


Dove hai sofferto di più oggi?

«Faticavo a raccordare bene l’inserimento con l’uscita: la moto si muoveva tanto, forse perché la gomma soffice non era adeguata. Ondeggiava tanto dietro, non ero preciso a centro curva, specie nel T3 e nel T4».


Secondo Iannone, sarà fondamentale partire dalle prime due file: sei d’accordo?

«Su una pista stretta come Jerez è fondamentale partire davanti: non puoi permetterti di perdere troppi secondi nei primi giri».


Lorenzo ha ricevuto delle modifiche per la sua GP18 (in sintesi: il codone è quello della 2017): le proverai anche tu?

«Non sono informato di quello che ha provato Lorenzo, ma non mi interessa: io proseguo per la mia strada».


Domani proverai la carenatura con le appendici aerodinamiche?

«Non credo, anche se questa è una pista al limite; anzi, sulla carta le ali potrebbero anche portare dei benefici. Ma io ho una mia idea e vado avanti seguendo quella direzione».


Ti aspettavi le Yamaha più competitive?

«Sì, pensavo potessero essere un po’ più veloci. Ma Rossi non è poi così indietro e ci sono ancora due turni: tutto può cambiare».


Sono serviti i test fatti a novembre?

«Sì, perché la moto non è molto differente da allora e siamo potuti partire già con una base».