MotoGP 2017. Rossi: "Non ce la facevo più fisicamente"

MotoGP 2017. Rossi: "Non ce la facevo più fisicamente"
Giovanni Zamagni
Dopo le prove, Valentino sperava nel podio, ma ha dovuto arrendersi all’evidenza: “A otto giri dal termine non avevo più forze, non potevo più spingere. La moto era a posto, il limite più grande sono state le mie condizioni”
4 giugno 2017

SCARPERIA – C’è delusione nelle parole di Valentino Rossi, ma anche la consapevolezza che, in fondo, sarebbe stato difficile fare di più. Dopo le qualifiche, Valentino sperava di poter reggere il ritmo per tutto il GP, ma così non è stato: non ci si può dimenticare che fino a martedì, era addirittura in dubbio la sua presenza al Mugello.


«L’obiettivo è sempre salire sul podio: è un vero peccato che non sia riuscito a centrarlo. Ero convinto di poterci riuscire, perché in prova ero stato efficace, ma dentro di me sapevo anche che 23 giri sarebbero stati troppi, perché fisicamente soffrivo più del normale. Durante le prove, fai pochi giri consecutivi e puoi recuperare, in gara no. A otto giri dalla bandiera a scacchi ero finito e queste moto, quando cominciano a muoversi, sono difficili da controllare. Ho cercato di stare attaccato a Petrucci, ma non ce l’ho fatta. Mi sentivo abbastanza forte e credevo di poter combattere, ma oggi le Ducati erano veloci e hanno potuto usare la media anteriore, mentre con la Yamaha abbiamo dovuto montare la dura. Ma la moto era a posto, il limite più grande sono state le mie condizioni fisiche: adesso spero di recuperare al meglio per Barcellona, anche se sarebbe stato meglio avere una settimana in più».


Nel finale, ti ha condizionato più il fisico o l’errore nel GP di Francia?

«Più il fisico: ero in difficoltà, facevo fatica. Naturalmente, dopo la caduta di Le Mans oggi volevo arrivare, ma ho spinto al massimo. Ma facevo troppa fatica».


Perdere il podio da Petrucci fa un po’ meno male?

«Mi è dispiaciuto moltissimo che uno mi abbia fregato il podio, ma che ci sia riuscito Petrucci, mi dispiace un po’ meno, perché mi è simpatico ed è un mio amico. Ha fatto una gran gara, è stato bravo, se l’è meritato. Mi dispiace per me, ma per l’Italia è stato un grande giorno. Magari la festa sarebbe stata completa se ci fossi stato anch’io sul podio».


Sei soddisfatto della M1?

«La moto ha lavorato bene, siamo riusciti a metterla a posto e da sabato mattina sempre piuttosto veloce. Questo è un aspetto positivo, ma Barcellona sarà completamente differente, dovremo cercare di farla funzionare con poco grip , lì ce n’è veramente poco. Ma è una pista bellissima, che mi piace».


Hanno vinto tre piloti non troppo considerati…

«Bellissimo, perché ognuno ha la sua storia. Migno è considerato uno che ha un po’ meno talento, ma la dedizione e la serietà che ci mette tutti i giorni in allenamento è quasi commovente: mi sono emozionato quando ha vinto. Paso (Mattia Pasini, NDA), forse ancora di più, considerando i suoi problemi fisici al braccio: tutti lo davano per finito, che non ce l’avrebbe mai fatta. Invece, dopo tanto tempo, ha vinto e come ha vinto: più di così non puoi fare niente! Passare all’ultimo giro Marquez alla Casanova-Savelli e Luthi all’Arrabbiata è pazzesco, non puoi fare niente di più. Contento per lui e anche per Dovi».


Al titolo ci pensi ancora?

«Io corro per fare delle belle gare e salire sul podio. Poi si vedrà».

Caricamento commenti...