MotoGP 2017. Rossi: “Colpa della moto”. Vinales: “La M1 va benissimo”

MotoGP 2017. Rossi: “Colpa della moto”. Vinales: “La M1 va benissimo”
Giovanni Zamagni
Valentino non ha dubbi: “Fin dalla prima volta che sono salito sulla 2017, non mi sentivo a mio agio in entrata e in percorrenza curva”. Maverick, però, non è d’accordo: “La Yamaha è competitiva, la questione è se hai la gomma che funziona o no”
11 giugno 2017

MONTMELO’ – Valentino Rossi ottavo a 20”821. Maverick Vinales decimo a 24”189. Tutte e due le Yamaha 2016 davanti a quelle ufficiali. In sintesi: un disastro assoluto. Dal 2004, mai la Casa Giapponese era andata così male con entrambi i piloti. Cosa non ha funzionato? Secondo Rossi la risposta è chiara: «La M1 2017 è meno efficace in entrata in curva e in percorrenza della 2016». Opposta la reazione di Vinales: «La moto va bene, i problemi sono altri» dice indiavolato come non mai, con in mente un solo colpevole: la Michelin. Anche se non lo dice apertamente. Colpisce come i due piloti affrontino in maniera totalmente opposta il GP più negativo della stagione, probabilmente uno dei peggiori degli ultimi 19 anni: Valentino è pacato e analizza razionalmente la situazione, Maverick è focoso e non se ne fa una ragione. E’ proprio Vinales il primo a parlare dopo il GP della Catalunya.


«Non so cosa dire, la nostra è una buona moto. Dall’inizio dell’anno ho grandissime motivazioni, sono sempre stato primo o secondo, qui improvvisamente mi sono ritrovato decimo. E meno male che sono caduti alcuni piloti e altri hanno avuto problemi tecnici, altrimenti sarei finito fori dalla zona punti. E’ inconcepibile», racconta. E’ indispettito, fatica a mantenere la calma e a misurare le parole.


«Nelle prime tre gare mi sono sentito il più forte di tutti, quasi invincibile, qui non riuscivo a fare una curva uguale all’altra: eppure io sono lo stesso del Qatar e dell’Argentina. Nessuno capisce cosa è successo: solitamente tra i tempi che faccio nel warm up e quelli della gara c’è pochissima differenza, qui c’è stato un abisso, giravo con i tempi della Moto2, la moto scivolava da tutte le parti anche in rettilineo», è la sua analisi. Quando gli si dice che, secondo la Michelin, la colpa è dovuta al non aver fatto i test, Vinales, se possibile, schiuma ancora più rabbia. «Anche al Mugello, o in Argentina non avevamo provato, eppure eravamo stati velocissimi. Mi sembra una scusa. La questione è se hai la gomma che funziona o no: per me è un dramma passare da vincente a fare decimo», sottolinea più volte. Qualcuno gli dice: attento, la Michelin potrebbe arrabbiarsi, lui risponde sconsolato: «Tanto peggio di così cosa potrebbe succedere?». E Vinales non vuole sentire dire che la M1 2017 è peggio della 2016. «Le ho provate entrambe, la 2017 è molto meglio, la moto è perfetta. Non so cosa sta succedendo, ma non mi piace: qui la Yamaha era inguidabile. Sono frustrato», chiude. Chiaro quello che ha detto, no?

 

VALENTINO ROSSI

Valentino non è d’accordo con il compagno di squadra: non dà minimamente colpa alle gomme, ma alla M1 2017. «Questo è uno dei miei circuiti preferiti, dove nel 2016 avevamo vinto: alla vigilia, mi aspettavo di fare bene. Curiosamente, invece, le due gare che avevo conquistato l’anno scorso (Jerez e Catalunya, NDA) si sono rivelate le più difficili per noi. Non abbiamo avuto trazione sul posteriore, ho dovuto rallentare tanto, soffro troppo in entrata di curva» è l’analisi generale. Poi entra più nel dettaglio. «Bisogna ritrovare le sensazioni del 2016, essere più competitivi facendo meno fatica. Io ho corso con la 2016 e sono un buon collaudatore: fin dalla prima volta che sono salito sulla M1 2017, ho fatto più fatica a curvare: con questa moto, dobbiamo stare più piegati, quindi stressiamo di più le gomme. Ecco perché fatichiamo tanto. E’ anche vero che Vinales veniva dalla Suzuki e all’inizio era moto carico e veloce: quando il tuo compagno di squadra fa primo e vince, allora pensi che è quella la via. Inoltre, tornare indietro è sempre brutto, ma dobbiamo avere il feeling del 2016. Il punto forte della Yamaha è sempre stata l’entrata e la percorrenza di curva ed è anche il mio: con la 2017 abbiamo perso questa qualità, Dopo Jerez avevo fatto delle richieste a Yamaha e domani proveremo qualcosa di nuovo: speriamo di ritrovare il feeling dell’anno scorso. Poi, è vero, non abbiamo fatto i test e questo ci ha penalizzato, ma non lo potevamo sapere prima» è la sua analisi. Infine, una considerazione sul campionato. «Per qualche ragione è molto strano, molto livellato in prova: bisogna limitare i danni quando va male e capitalizzare quando va bene, cosa che io, purtroppo, non ho fatto a Le Mans. Con la M1 2017 ho sempre avuto questo feeling negativo anche quando sono andato forte», dice Valentino. Non saranno giorni facili nel box Yamaha.