MotoGP 2017. Marquez: "Un settimo posto bugiardo"

MotoGP 2017. Marquez: "Un settimo posto bugiardo"
Giovanni Zamagni
Nonostante le tante difficoltà, Marc conserva il solito buon umore. “Sicuramente non siamo messi bene come in Australia, ma nemmeno così male come dice la qualifica: per il momento, non posso giocarmi la vittoria, ma il podio sì”
28 ottobre 2017

SEPANG – FP4: Marquez fa parecchi metri con lo sterzo chiuso. Punta gomito e ginocchio, si salva chissà come. Q2: Marquez sta tirando, ma non finisce il primo giro, perché cade alla curva numero 15, l’ultima, per la chiusura dello sterzo. Qualifiche: Dovizioso è terzo, Marquez settimo. Ce ne sarebbe abbastanza per essere comprensibilmente arrabbiati, quanto meno nervosi. Niente di tutto questo: Marc Marquez continua a sorridere, apparentemente sereno come se fosse in pole e Dovizioso in terza fila. Se riesce a fingere lo sa solo lui: nel caso, lo fa molto bene.

«Non sono competitivo come lo ero in Australia, ma non sono nemmeno messo così male come dice la qualifica. La verità è che nelle FP3 abbiamo perso un po’ la direzione, abbiamo faticato. Nel pomeriggio siamo tornati indietro e mi sono trovato meglio. In Q2, purtroppo, sono caduto e così ho dovuto utilizzare la seconda moto, con la quale non avevo lo stesso feeling. Diciamo che non è stato uno dei miei giorni migliori, tutto è andato al contrario di come pensavamo, ma non siamo messi nemmeno così male: probabilmente non possiamo lottare per la vittoria, ma per il podio sì».

 

Si può pensare a una strategia?

«La strategia dipende molto dal meteo e da come ti senti sulla moto: ci sono GP dove puoi attaccare e altri nei quali ti devi difendere. Pedrosa e Dovizioso sono quelli messi meglio: cercherò di capire coma fa Dani a essere così efficace. Poi ci sono le tre Yamaha e anche Lorenzo è veloce. Ma domani può cambiare. E il mio passo nelle FP4 mi fa stare più tranquillo».

 

Hai scelto la gomma?

«Non ancora. Sembra che la Ducati possa usare la soffice posteriore, io mi sono trovato bene con la media, ma bisogna capire se tiene la distanza del GP. Per l’anteriore, mi sento bene con la media e con la dura: quest’ultima sembra l’opzione migliore».

 

Cosa è successo, invece, in FP4?

«Ho sbagliato un po’ la traiettoria, ho capito che avrei potuto cadere e così ho allargato gomito e ginocchio come faccio sempre in questi casi. Quando sono tornato al box ha chiesto ai meccanici se l’avevano vista, perché è stato veramente spettacolare…».

 

Scusa Marc, perché non l’hai fatto anche in Q2?

«Perché, a differenza delle FP4, non mi aspettavo la caduta: mi sembrava di aver fatto tutto nel modo giusto».