MotoGP 2016. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP di Misano

MotoGP 2016. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP di Misano
Giovanni Zamagni
Quali sono state le chiavi del GP? La vittoria di Dani era in qualche modo pronosticabile? Come ha spiegato Dovizioso la sua opaca prestazione?
11 settembre 2016

MISANO ADRIATICO – Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di San Marino e della Riviera di Rimini.


Quali sono state le chiavi del GP?

1) La partenza di Pedrosa: non ha recuperato moltissimo (alla fine del primo giro era sesto, dopo essere scattato ottavo), ma non ha nemmeno perso troppo, come gli era capitato in passato. Questo gli ha permesso di limitare i danni nei primi giri;

2) L’eccessivo consumo della gomma posteriore da parte della Yamaha: questo ha fatto la differenza nei giri finali;

3) Il pensiero al campionato di Màrquez: dopo essere caduto nel warm up, il pilota della Honda ha iniziato aggressivo, ma quando ha sentito che la sua Honda si muoveva troppo ha temuto di finire nuovamente a terra, e ha preferito accontentarsi;

4) La poca confidenza di Lorenzo: non è mai stato incisivo per tutto il GP;

5) Le difficoltà della Ducati nelle parti lente del circuito: alla curva del “Tramonto” e del “Carro”, la Desmosedici era in affanno evidente.


La rimonta di Pedrosa.

Partenza: ottavo. Primo giro: sesto a 1”567. Quinto giro: quinto a 2”743. Settimo giro: quarto a 3”184. 14esimo giro: terzo a 1”886; Diciassettesimo giro: secondo a 1”244. Ventiduesimo giro: primo.


Ma la vittoria di Dani era in qualche modo pronosticabile?

Pedrosa, per la verità, era stato veloce fin da venerdì, aveva un buon passo, ma sembrava inferiore a quello di Rossi, Lorenzo e Màrquez. Insomma, non del tutto inaspettato, ma sorprendente sì.


Màrquez avrebbe dovuto montare la gomma morbida anteriore come il compagno di squadra?

Risponde Màrquez: «No, con quella gomma io non mi sentivo a mio agio, la mia è stata la scelta giusta per le mie esigenze. La verità è che il mio ritmo è stato del tutto simile a quello delle FP4, ma sono gli altri che sono andati più forte, in particolare Pedrosa. Io ho cercato di stare attaccato a Rossi e Lorenzo e lottare per il podio, ma ho capito che se avessi continuato a spingere nello stesso modo, ci sarebbero state molte più possibilità di cadere che finire sul podio».


Come ha spiegato Dovizioso la sua opaca prestazione?

Risponde Dovizioso: «Non è andata come volevamo e speravamo, soprattutto il distacco è troppo elevato. Dopo le FP sapevo che c’erano dei problemi, ma speravo fossero più piccoli di quanto siano emersi in gara. Purtroppo, in alcuni punti della pista i limiti erano troppo grandi, non c’era nessuna possibilità di andare più forte: purtroppo gli svantaggi sono stati nettamente superiori ai vantaggi».


Come è andata l’Aprilia?

Non male: per certi versi questo può essere considerato il suo miglior GP stagionale, perché si è corso con l’asciutto e non c’è stato nessun ritiro importante. Il distacco rimane elevato, ma è stato fatto sicuramente un passo in avanti.


Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).

Pedrosa: 1’32”979 (15°); Rossi: 1’33”025 (25°); Lorenzo: 1’33”260 (20°); Màrquez: 1’33”319 (8°); Viñales:1’33”493 (25°); Crutchlow: 1’33”689 (13°); Dovizioso: 1’33”696 (15°); Pirro: 1’33”822 (18°); P.Espargaró: 1’33”911 (12°); Bautista: 1’34”008 (10°).


Durante la gara qualcuno è stato penalizzato per essere andato più volte fuori dall’asfalto o troppo largo in qualche curva?

Sì. Viñales ha dovuto cedere una posizione a Dovizioso, Redding è stato penalizzato con 0”5 e Crutchlow con 1”5.