MotoGP 2016. Rossi: "Nel passo mi sento veloce"

MotoGP 2016. Rossi: "Nel passo mi sento veloce"
Giovanni Zamagni
Valentino commenta il settimo tempo conquistato nelle libere: “Dobbiamo migliorare in un paio di punti, alla curva 10 e 11. C’è grande equilibrio: basta un decimo per perdere 2-3 posizioni”. Sulle Ducati: “In rettilineo fanno paura. Ma vanno forte anche in curva”
18 marzo 2016

LOSAIL Un passo indietro rispetto a ieri, ma non nella costanza – che continua ad esserci – quanto nella posizione: da secondo a settimo, a 0”536 da un velocissimo Andrea Iannone. Come dire: con la gomma nuova, Valentino Rossi sembra ancora fare fatica, come avveniva in passato con le Brodgestone.


«Sicuramente è stata una giornata più difficile rispetto a ieri: soprattutto nelle FP2 , dove ho provato la gomma anteriore più dura, che, in realtà, non lo è abbastanza. Nelle FP3 è stato più positivo: siamo tornati a ieri e la situazione è parsa subito migliore. Purtroppo ho avuto un problema con il motore della prima moto e ho dovuto utilizzare la seconda. Alla fine, sono stato competitivo, ho girato con un buon passo, ma quando ho montato la gomma morbida non ho fatto un buon giro: significa che dobbiamo sistemare meglio la M1».


Qual era il problema con la gomma anteriore più dura?

«La moto è diventata più difficile da guidare, mentre con quella media ho tenuto un buon passo. Ma qui ci si gioca tutto al decimo di secondo: basta un niente per perdere posizioni: ci sono almeno 6-7 piloti che sembrano avere un buon passo, tra cui io».


Sembra che il tempo si possa fare anche dopo qualche giro: per te può essere meglio?

«Sì, c’è qualche pilota, come Dovizioso, che è riuscito a fare 1’54”9 dopo 6-7 giri e questo può essere positivo. Alla fine, però, nella simulazione di qualifica che abbiamo fatto oggi sono settimo: non è che sono andato molto meglio dell’anno scorso… Sarà molto importante lavorare bene nelle FP4 ed arrivare a posto in QP, perché ci sono 2 o 3 punti dove perdo tanto in trazione. In qualifica sarà molto importante trovare la concentrazione, perché in 1 o 2 decimi possono ballare due o tre posizioni, che sono quelle che fanno la differenza».


La pole position o anche la seconda posizione la vedi come irraggiungibile?

«Iannone e Lorenzo, ma anche Marquez, sono stati effettivamente più veloci, ma dal quarto, Dovizios, al settimo, io, c’è un decimo e mezzo: partire quarto, invece di settimo, cambia la gara. Con le Michelin è importante essere a posto per la QP e noi dobbiamo migliorare ancora in qualche punto, ma come passo mi sento piuttosto veloce».


Sembra che in scia si guadagni un bel po’: saranno quindi qualifiche particolari anche sotto questo aspetto?

«Sì, si guadagna moltissimo se si trova un gancio. Su questa pista è così e lo era anche con le Bridgestone. Quindi ci vorrà una grande concentrazione, bisognerà stare attenti a non tirare gli altri e io sono una preda molto ambita. Ci sarà molta strategia. Però è anche vero che con le gomme si possono fare più giri e quindi uno, forse, se la può giocare meglio e se uno è attaccato può anche aspettare a tirare».


La velocità della Ducati in rettilineo è preoccupante?

«Sì, perché la differenza è grande: speravo che ce ne fosse meno, avendo la Ducati da quest’anno 7 motori e 22 litri come noi, invece le due ufficiali, ma anche le altre, vanno fortissimo. Ma vanno bene anche in curva».