MotoGP 2016. Rossi: “E’ stata dura superare la delusione”

MotoGP 2016. Rossi: “E’ stata dura superare la delusione”
Giovanni Zamagni
Dopo il ritiro nel GP d’Italia, Valentino ha passato giorni difficili: “Ero triste, c’è voluto un po’ per recuperare”. Sulla rottura: “Credo e spero che non accada più, ma un po’ di preoccupazione c’è”. Su Marquez: “Il suo ultimo giro del Mugello è stato uguale all’ultimo giro di Valencia 2015…”
2 giugno 2016

MONTMELO’- Il comunicato ufficiale della Yamaha parla di rottura dovuta a un problema elettronico: la centralina non è stata in grado di controllare il fuorigiri provocato dall’innalzamento della ruota posteriore sullo scollino del rettilineo del Mugello. In pratica, secondo la Yamaha, con la vecchia elettronica non sarebbe accaduto ed è qualcosa circoscrivibile solamente alla pista del Mugello, proprio per come è fatto il rettilineo che porta alla San Donato. La conferenza stampa di Valentino Rossi parte proprio da questo episodio, con un po’ di ironia.

«Nel “motorsport” quando rompi qualcosa è sempre per colpa di qualcosa di elettrico o per un particolare da un euro… Penso e spero che non accadrà più».


Poi Valentino entra un po’ più nel dettaglio.

«Il problema del Mugello è il dosso in fondo al rettilineo, anche perché quest’anno i motori girano un po’ di più: il carico è molto alto perché sei in sesta a gas pieno e quando la ruota posteriore si alza un po’ i giri aumentano. Teoricamente dovrebbe intervenire il limitatore, ma il limitatore della centralina 2016 non è preciso come quello della passata stagione: purtroppo l’hanno scoperto dopo. Sfortunatamente in prova non era emerso nulla: forse in gara c’erano delle condizioni diverse e fai tanti giri consecutivi».


Sei più tranquillo?

«Io sinceramente speravo fosse più un problema di quei due motori (il suo e quello di Lorenzo andato in fumo nel warm up, NDA), che qualcuno avesse sbagliato qualcosa nel montaggio, o magari un materiale difettoso. Invece sembra di no: essendo così la situazione, non possiamo essere tranquilli al 100%. Però è anche vero che gli altri due motori che abbiamo sulle moto stanno facendo tantissimi chilometri e dai dati che hanno in Yamaha stanno funzionando molto bene: comunque due rotture sono strane, probabilmente è vero che conta come è fatta la pista. Tra l’altro, il mio e il suo motore si sono rotti nello stesso punto: difficile che sia un caso. Il limitatore lo senti un attimo, ma poco».


Pensiamo a Barcellona: 300 punti a disposizione, ma tu ne devi recuperare 37.

«Il mio svantaggio in campionato è molto negativo: intanto perché i piloti davanti sono due e non uno solo e poi perché i due sono Lorenzo e Marquez che vanno fortissimo su tutte le piste, in tutte le condizioni e sbagliano pochissimo. E’ dura quindi, meglio concentrarsi GP per GP: quest’anno sono sempre molto veloce. E’ inutile fare conti adesso: quando hai due zero su sei gare è normale che il distacco sia elevato, soprattutto se lotti con avversari che arrivano sempre primo, secondo o terzo. La vedo difficile, ma ci sono tante gare, speriamo tantissime battaglie: il più grande rammarico della rottura è che è successa al Mugello e sarebbe stata bella una sfida a tre fino al traguardo».


Marquez, in conferenza stampa, ha detto che è giusto attaccare quando si può vincere, anche prendendo dei rischi: allora a Valencia 2015 sulla Honda c’era il suo gemello?

«In effetti l’ultimo giro del Mugello è stato uguale a quello di Valencia: Marquez è stato sempre dietro e non ha mai attaccato… Va beh dai, meglio non parlare di Valencia».


Che pista è questa?

«Fantastica, una delle mie preferite, con un disegno bellissimo con tante curve belle. Purtroppo, negli ultimi anni è diventata più difficile, perché l’asfalto è molto usato e qui girano tanto le F.1: ci sono avvallamenti e il grip è basso. E’ una pista bellissima da guidare, ma se non sei a posto fai molta fatica, perché la moto non curva, scivola tanto. Nel 2015 ho fatto un fine settimana difficile, ho sofferto tanto in prova, sono partito in terza fila, poi però sono andato molto forte in gara: sarebbe bello partire più competitivi, sperando di essere veloci come al Mugello e magari farla qui la bella lotta in una delle gare più belle».


E’ stata dura superare la delusione?

«Sì è stata dura, sono stato abbastanza triste per un po’ di giorni, c’è voluto un po’ per superarla».