Marquez: “Ho la coscienza a posto. Posso dormire sereno”

Marquez: “Ho la coscienza a posto. Posso dormire sereno”
Giovanni Zamagni
Mentre Valentino Rossi appare molto deluso e non risponde più a domande sul GP, lo spagnolo della Honda replica alle durissime accuse rivoltegli da Rossi dopo la gara. “Sapevo che se non avessi vinto sarebbe successo questo casino. Ma sono pronto a dargli la mano”
10 novembre 2015

VALENCIA – Valentino Rossi è deluso, profondamente deluso, molto più di domenica pomeriggio.
«Magari bastasse un solo giorno per smaltire la delusione. Lorenzo ha detto che anche lui, probabilmente, avrebbe avuto le stesse reazioni? Bene, ma ho già detto tutto quello che pensavo, non voglio tornare su questo argomento». Infine: quando scadrà il contratto del merchandising di Marquez, lo rinnoverai? «Secondo te?».


Dopo il fiume di parole di due giorni fa, Rossi si chiude comprensibilmente a riccio. Marquez accetta invece di parlare di quanto accaduto a Valencia e nelle ultime settimane.

«Sì, sono pronto a stringere nuovamente la mano a Valentino Rossi: credo che da qui a un mese, o nel tempo che ci vorrà, senza la tensione di questo momento, Valentino possa vedere le cose in maniera differente. Io sono sicuro di avere la coscienza tranquilla, questo mi fa dormire sereno: io ho sempre dato il 100%, in tutte le gare, anche in Giappone, Australia, Malesia e qui a Valencia. Quello che ha detto fuori la pista mi ha fatto male, mi ha attaccato facendo credere una cosa che nessun pilota pensa. Io rispetto la sua opinione, ma mi spiace che dica una cosa così: non sono stupido, sapevo che se non avessi vinto sarebbe successo tutto questo casino. Per questo quando è iniziata la gara ho cercato da una parte di essere il più veloce possibile, dall’altra di essere molto preciso: volevo preparare bene l’attacco finale, così come avevo fatto a Indy. Purtroppo perdevo un po’ in accelerazione e l’unico posto dove potevo provare a passare era alla curva sei, ma lì, a quattro giri dalla fine, sventolavano le bandiere gialle e poi è arrivato Pedrosa e abbiamo perso tempo. Ecco, è successo questo, nient’altro. Questo è uno sport individuale, la Nazione non conta nulla, tanto è vero che in Australia uno spagnolo (io) ha portato via 5 punti a un altro spagnolo (Lorenzo) e un italiano (Iannone) ne ha levati tre a un altro italiano (Rossi). Si è creata una situazione complicata: Rossi è il riferimento del campionato, è una leggenda della MotoGP: per il bene del motociclismo non è bello che vada contro tutti e tutto».


Sembri molto tranquillo: ma non ti arrabbi mai?

«Mi arrabbio quando so di avere torto, ma ho la coscienza tranquilla: ho dato il 100%».


Se finge, lo fa molto bene.