Lorenzo: “Correrò ancora due anni”. Iannone: “Suzuki ha scelto Mir”

Lorenzo: “Correrò ancora due anni”. Iannone: “Suzuki ha scelto Mir”
Giovanni Zamagni
Perlomeno ufficialmente, entrambi sono ancora senza contratto, ma Jorge non ha dubbi: “Avrò una moto competitiva”. Andrea dice di non essere sorpreso di essere stato appiedato, non fa polemica, ma ci tiene a precisare: “I fatti dimostrano che avevo ragione”
31 maggio 2018

Scarperia – Entrambi, ufficialmente, non hanno ancora un contratto per il prossimo anno. Ma, entrambi, Jorge Lorenzo e Andrea Iannone, non hanno dubbi.
Soprattutto Lorenzo: «Non parlo del mio futuro, posso solo dire che sarò al 100% in MotoGP per i prossimi due anni con una moto competitiva».
Meno categorico Iannone: «Posso dire con certezza che il mio rapporto con Suzuki si interromperà a fine 2018. Adesso mi serve un attimo di tempo per decidere: valuto solo offerte che reputo interessanti».

L’opinione comune è che Iannone andrà a correre in Aprilia, mentre su Lorenzo non ci sono certezze, anche se l’ipotesi più accreditata sembra essere quella di un ritorno in Yamaha, anche se in un team satellite, ma con una moto ufficiale.

«Non posso entrare nei dettagli, ma sicuramente avrò una moto competitiva» ripete Lorenzo, senza svelare nessun dettaglio. A differenza di altre volte, Jorge arriva preparato alla conferenza stampa, non cade in nessun tranello, è bravo e attento anche a chi gli chiede una replica alle parole dell’amministratore delegato Claudio Domenicali. «Lui è il capo, ha espresso una sua opinione. Non entro nel merito, ma fino alla fine tenterò il tutto per tutto per provare a salire sul podio e a vincere dei GP con la Ducati. Il resto mi lascia indifferente: non sono un grande pilota (come ha detto Domenicali, NDA), ma un grande campione. Per questo GP ho grandi speranze: la Ducati ha portato un nuovo serbatoio per cambiare l’ergonomia della 2018, sono convinto di poter fare bene».

 

IANNONE: “NON CAPISCO PERCHE’, MA ERA SEMPRE COLPA MIA”

Anche Iannone crede molto in se stesso, come è giusto che sia. «Ho sentito dire tante volte che Iannone è bollito, invece Iannone è un pilota forte e avevo ragione quando dicevo che nel 2017 non c’erano le basi tecniche per essere veloci. Adesso che la moto è migliorata, sono subito stato competitivo e anche a Le Mans ero l’unico pilota che poteva fare bene con la Suzuki. Purtroppo, c’è solo voluto più tempo delle aspettative, ma nella MotoGP di oggi, con solo due moto in pista, non è facile fare sviluppo».

Iannone dice che l’ingaggio di Rins non rappresenta una sorpresa. «Questa scelta si è delineata nel 2017. Io, però, sono uno obiettivo e ho sempre chiesto scusa dei miei errori, mentre non ho mai sentito dire dalla Suzuki che avevano sbagliato. Per giustificare gli scarsi risultati di Lorenzo, che è molto più campione di me, è sempre stata data colpa alla moto, anche se Dovizioso nel 2017 ha vinto sei gare, mentre qui la colpa è sempre stata mia, anche se non c’era nessuno che andava forte con la Suzuki. In ogni caso, cercheremo di finire al meglio questo campionato: siamo competitivi, si può fare bene».

 

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