14 agosto 2025
- ore 16:00
Fabio Di Giannantonio: "Tutti i circuiti avrebbero bisogno di una struttura nuova come quella ddel Balaton Park. Unico difetto? I muri troppo vicini"
“Le vacanze sono andate bene, ci voleva un po'. Alla fine facciamo un
campionato molto lungo adesso, fare una piccola pausa nel mezzo secondo me
aiuta. Aiuta a ricaricare le batterie, a capire cosa è andato bene e cosa è
andato male la prima parte di stagione. E poi ad allenarsi, perché in
pratica non abbiamo più tempo di farlo. Stare un po' di tempo a casa aiuta
appunto a migliorare un po' la condizione fisica. Nella prima parte di
stagione abbiamo fatto purtroppo un po' di alti e bassi, soprattutto
all'inizio un po' di bassi. Poi ci siamo ripresi un po', ho accusato tanto
il fatto di non aver corso molti chilometri con la moto e abbiamo preso
confidenza con la moto veramente tardi rispetto alla prima parte di
stagione. Mi aspetto in questa seconda parte di avere già una buona base da
cui partire e cercare di creare risultati un po' più consistenti. Mi
piacerebbe salire più spesso sul podio e lottare con gli altri piloti.
Sicuramente ho fatto qualche errore di troppo, scivolando, cadendo qua e
là, dove non serviva. Però alla fine stiamo crescendo tanto in realtà, sia
io che la squadra insieme, stiamo maturando veramente tanto. Finalmente mi
sento tranquillo del fatto che sto costruendo qualcosa che mi rimane anche
l'anno prossimo, con le stesse persone, con la stessa moto. Vedo tante cose
positive in realtà di questa prima parte, nonostante è stata un po'
travagliata.
Prima ogni anno sentivi sempre di ripartire, non da zero, ma quasi: ogni
anno prima arrivava la moto dell'anno precedente, che non sai come fosse,
non avevi dei dati per apprendere né l'appoggio factory. Ogni anno non ho
mai fatto degli step di crescita con i vari team. Ho soltanto fatto gli
step di crescita come pilota.
Il Balaton Park? Hanno fatto un impianto veramente bello, tutto nuovo.
Secondo me i circuiti hanno bisogno un po' di una struttura nuova, comodo,
fatta bene come quella, che risponde a tutte le necessità che si chiedono.
Il layout è molto particolare, divertente, ci sono due o tre sezioni molto,
molto, molto strette e sono curioso di vedere come proprio entreremo con la
MotoGP. Se ci saranno problemi di sicurezza? Con la MotoGP di oggi tutte le
piste hanno dei muri un po' troppo vicini, su quello potevano migliorare,
però alla fine corriamo sempre. Speriamo che tutti quanti abbiano fatto un
bel lavoro affinché la pista sia abbastanza sicura.
Sull'introduzione del “controllo di stabilità”? L'ho provato, non mi piace
perché è troppo facile così. Ti aiuta tantissimo in uscita di curva, ha una
sorta di traverso controllato, quindi il pilota si affida molto di più ai
controlli. Lo senti molto, non è una cosa che interviene quando sei per
terra. Viene anche un po' meno l'abilità del pilota. L'ho provato a Jerez,
è una pista dove si va un po' di traverso, quindi lo senti, ed era
veramente molto più facile andare fuori”