Le pagelle del GP della Rep.Ceca

Le pagelle del GP della Rep.Ceca
Giovanni Zamagni
Dieci tondo per Marquez, devastante; 9 a Lorenzo, più di così non poteva fare; 8 a Pedrosa e 6,5 a Rossi, la posizione in classifica può essere considerata soddisfacente, il distacco no | G. Zamagni, Brno
26 agosto 2013

Punti chiave

 

MARC MARQUEZ VOTO 10

L’aspetto più impressionante, a mio modo di vedere, è la facilità con la quale amministra la gara, fa i sorpassi, cambia ritmo, impara dagli avversari, sfrutta il potenziale della sua moto. Insomma, la facilità con la quale fa qualsiasi cosa: devastante. Ha ragione Rossi: uno così lo batti solo se “cambia mestiere”.

 


DANI PEDROSA 8


Se non ci fosse Marquez, parleremmo di Pedrosa in termini straordinari. Ma Marquez, purtroppo per lui, c’è e per riuscire a batterlo bisogna inventarsi qualcosa, forse anche andare contro natura e forzare più del previsto. “Ho sbagliato tattica” ha ammesso Dani: solo per la sua onestà meriterebbe dieci. In ogni caso, dopo il fenomeno, c’è Pedrosa.


JORGE LORENZO 9


Una partenza da rimanere a bocca aperta (“forse la migliore della mia carriera”), un ritmo impressionante, una grande determinazione nel ribattere agli attacchi di Marquez, eppure ha chiuso “solo” terzo. Ma più di così, Lorenzo non poteva fare.


VALENTINO ROSSI 6,5


Il suo ritorno in Yamaha faceva sognare il ritorno del Rossi imbattibile (o quasi), che aveva ottenuto successi e titoli iridati a ripetizione. La realtà, però, è diversa: “quei tre là”, come li chiama Valentino, in questo momento sono più forti, sfruttano meglio il materiale a loro disposizione. La posizione in classifica può essere considerata soddisfacente, il distacco no.


BAUTISTA 6,5


In qualifica ha sfruttato al meglio il traino di Marquez, in gara ha guidato bene, confermandosi in crescita. Ma nel finale, in soli tre giri si è fatto rimontare 1”1 da Rossi: il quarto posto era alla sua portata.


STEFAN BRADL 4


Irriconoscibile: dopo le grandi prestazioni di Laguna sono lontane, come se il rinnovo del contratto lo avesse un po’ “scaricato” di tensione. E’ il secondo GP negativo consecutivo: deve ritrovarsi.


ANDREA DOVIZIOSO 6


E’ disperato, come è normale che sia, ma prova comunque a ottenere il massimo risultato possibile: è comunque (quasi) sempre lui il miglior “ducatista” al traguardo.


NICKY HAYDEN 6


Prende un’altra volta paga, ma a uno che lotta da anni sempre con gli stessi problemi ed è già stato licenziato dalla Ducati non si può chiedere tanto di più.


ANDREA IANNONE 6


Guida la moto più difficile in condizioni fisiche quasi disastrose: merita la sufficienza per l’impegno.


BRADLEY SMITH 5


In prova progredisce, in gara sbaglia troppo.

Cal Crutchlow
Cal Crutchlow

 

CAL CRUTCHLOW 5


Un punto in più per la strepitosa pole. Veloce è veloce, ma non basta: le gare vanno finite.


HONDA VOTO 9


Sulla pista teoricamente più favorevole alla Yamaha, ha ottenuto una doppietta. Merito del cambio “seamless”? Non solo, quello c’è da tre anni. Evidentemente la RC213V è stata migliorata in altri settori.


YAMAHA 7


Con questa moto, la Honda non si batte. Sembra di rivedere la stagione 2012, quando la M1 era stata molto competitiva a inizio campionato, ma in difficoltà nella seconda. L’anno scorso Lorenzo era comunque riuscito a conquistare il titolo, adesso è quasi impossibile.


DUCATI 4


Purtroppo, bisogna ripetere il discorso fatto a Indy, Laguna, Sachsenring e in tutte le altre piste e sarà così finché non arriverà qualcosa di profondamente rivisto. Ma i tempi sono più lunghi del previsto.