Le anticipazioni di Assen

Le anticipazioni di Assen
Giovanni Zamagni
Assen, il tracciato più bello e impegnativo della stagione; una volta almeno. Prime delle modifiche che ora, secondo i piloti, lo rendono un circuito nemmeno troppo eccitante. Ascolta le interviste a Lorenzo e Capirossi | G. Zamagni, Assen
24 giugno 2010

Punti chiave

 
ASSEN – Sono passati appena tre giorni dalla gara di Silverstone e tutti i protagonisti sono nuovamente in pista ad Assen, dove sabato è in programma il GP d’Olanda seconda delle tre gare consecutive. Un calendario delirante, tanto come il regolamento che vieta di provare durante la stagione. Così il motociclismo, anzi, il motomondiale è l’unico sport, assieme alla F.1, nel quale non ci si può allenare. Un controsenso assoluto, specie considerando la difficoltà della MotoGP, le moto più complicate in assoluto esistenti sulla faccia della terra, come sottolinea, giustamente, Loris Capirossi (ascolta l’intervista audio, nella quale il pilota della Suzuki confessa anche di essere piuttosto demotivato per la scarsa competitività della sua RSV).

Ecco quindi che non ci si deve stupire più di tanto se due moto lasciate libere da due piloti infortunati vengano affidate a due collaudatori: la Honda di Hiroshi Aoyama a Kousuke Akiyoshi, già in pista ad Assen, la Yamaha di Valentino Rossi a Wataru Yoshikawa, che con i suoi 41 anni debutterà nel prossimo GP della Catalunya. E’ chiaro che gli appassionati sognavano un nome di grido, un pilota di livello, ma chi? Difficilissimo trovare un valido sostituto libero da contratti ed è anche inutile mandare un giovane allo sbaraglio, senza nessuna possibilità di farlo prima provare.

Una regola assolutamente da rivedere per il bene del campionato che, come già anticipato a Silverstone, tornerà ai quattro turni di prove (da 45 minuti ciascuno) già a partire dal GP di Aragon di metà settembre. Un’altra assurdità introdotta per limitare i costi, senza reali benefici, ma con conseguenze negative per piloti e squadre.

La vigilia del GP d’Olanda è stata scaldata da un sole splendente, previsto per tutto il fine settimana. Sarebbe una stranezza, mentre non lo è affatto il primato di Jorge Lorenzo, che però continua a predicare prudenza (ascolta l’intervista audio).
«A Silverstone – afferma il capoclassifica del mondiale – ho corso la gara quasi perfetta, ma qui cambia tutto: circuito, asfalto, condizioni atmosferiche. Insomma è come ricominciare da capo».
Rispetto all’anno scorso, cambia un po’ anche il tracciato, ora più corto di 13 metri per le modifiche alla curva sette, diventata, secondo i piloti, molto più veloce.
«Fino a qualche anno fa – sottolinea Casey Stoner, in una tesi condivisa praticamente da tutti i protagonisti -, questo era un tracciato unico e spettacolare, bello e impegnativo, mentre adesso è una pista normale e non troppo eccitante».


IL CIRCUITO

Il circuito di Assen
Il circuito di Assen

Lunghezza: 4.542 mNumero di Giri: 26
Tipologia di circuito: Low
Numero di frenate: 6
Pole 2009: V. Rossi (Yamaha)- 1’36,025’’
Tempo speso in frenata medio sul giro: 20%
Tempo speso in frenata medio previsto 2010: 18%


Quest’anno il circuito festeggia l’80° anniversario e presenta un cambiamento nella configurazione nel tratto Ruskenhoek: il settore è stato infatti reso più lineare per consentire ai piloti di affrontarlo ad una velocità più elevata. Questo cambiamento ha comportato una riduzione di 13 metri della lunghezza del tracciato, che misura ora 4.542 metri. A seguito di questa modifica e del rifacimento effettuato nel 2006, la superficie del manto stradale presenta un’alternanza di asfalto vecchio, più abrasivo, e di asfalto nuovo, più scivoloso, con differenti livelli di aderenza e di abrasività, che rappresentano una sfida impegnativa per i piloti e per il range operativo dei pneumatici Bridgestone, soprattutto in condizioni di bagnato.

Il circuito di Assen è stretto, articolato e caratterizzato da curve molto veloci e rapidi cambi di direzione. Generalmente il tracciato non è particolarmente impegnativo per il pneumatico anteriore, mentre il carico è elevato sulla spalla destra del pneumatico posteriore. Questo carico aggiuntivo sulla spalla destra del pneumatico posteriore richiede l’utilizzo del pneumatico asimmetrico. Il tracciato non presenta pesanti punti di frenata, tuttavia la tipologia di pneumatico con mescola più morbida per l’anteriore può essere utilizzata per garantire maggiore aderenza e feeling per i piloti sull’asfalto scivoloso. Per questo motivo la Casa giapponese ha selezionato la tipologia di pneumatico con mescola soft e media per l’anteriore, la stessa utilizzata sul tracciato di Le Mans.