Iannone: "Cambiare non è stato un azzardo"

Iannone: "Cambiare non è stato un azzardo"
Giovanni Zamagni
Ha vinto alla grande il GP di Spagna, è in testa al campionato della Moto2 e, secondo Nico Cereghini, è il pilota italiano del futuro: ecco l’intervista ad Andrea Iannone dopo il successo di Jerez | G. Zamagni
6 aprile 2011

 

«Non è importante essere in testa al campionato, ma conta di più essere costanti da qui a fine stagione e poi vedere il risultato finale. Abbiamo da risolvere un po’ di problemi sull’asciutto».

Cosa succede in prova, perché tante difficoltà?
«Ho un po’ di problemi con la mia moto e dobbiamo capire perché io ce li ho e gli altri piloti Suter no. Forse è il mio modo di guidare che mette un po’ in difficoltà la mia moto, ma non lo so con precisione. Però a Jerez, dopo le prove, abbiamo fatto una mossa e la Suter è cambiata molto ed è andata meglio anche nel warm up. Sono molto fiducioso di poter sfruttare questa pausa e di essere competitivo all’Estoril».


Sembrava un azzardo lasciare il team di Luca Boscoscuo, con il quale nel 2010 avevi ottenuto ottimi risultati, per creare una squadra tutta tua; invece si sta rivelando una mossa vincente…
«Non era un azzardo: ho sempre saputo quello che volevo e quello che stavamo facendo. Sono molto felice che sia nata questa squadra per me: tutti si sono impegnati che io fossi contento in questa stagione e che avessi a disposizione tutto quello che volevo. Adesso ho tutto quello che ho chiesto e quindi tocca a me dare il meglio, perché gli altri hanno già fatto il massimo».

 

Quanto è migliorato Andrea Iannone rispetto al 2010?
«Più che altro riesco a stare più calmo in gara, mentre è facile innervosirsi quando perdi del tempo. Sono rimasto lucido e sono progredito giro dopo giro».


Qual è l’ultimo passo da fare?
«Mettersi a posto al 100% sull’asciutto su tutte le piste, perché quest’inverno in alcuni tracciati siamo andati più forte dell’anno scorso, ma in altre abbiamo faticato. E’ fondamentale essere costanti in tutti i GP».