GP di Le Mans. Considerazioni e perché

GP di Le Mans. Considerazioni e perché
Giovanni Zamagni
Perché Lorenzo è arrivato solo settimo e Iannone 11esimo? Come ha fatto Dani Pedrosa a vincere pur partendo dalla sesta posizione? Il terzo posto di Marc Marquez è un risultato davvero speciale?| G. Zamagni, Le Mans
19 maggio 2013

Punti chiave


LE MANS – Alcune considerazioni e domande dopo il GP di Francia.


Come ha fatto Dani Pedrosa a vincere pur partendo dalla sesta posizione?
In qualifica, Dani Pedrosa è stato penalizzato da una caduta, ma era comunque andato forte e lo stesso Dani si era detto soddisfatto della messa a punto della sua moto. Sul bagnato, poi, Pedrosa ultimamente va fortissimo, tanto che era riuscito a trionfare anche l’anno scorso in Malesia. In più, il campione della Honda aveva una determinazione particolare.
“E’ stata una gara incredibile. Nel warm up non avevo una grande fiducia e dopo la partenza ho impiegato un paio di giri per scaldare la gomma. Ero molto concentrato, ho cominciato a prendere un buon ritmo, ma ho fatto un errore: sono stato fortunato a tenere la moto sull’asfalto (Pedrosa ha girato pochi centimetri prima della terra, NDA). Per me è una vittoria speciale, perché qui con la MotoGP avevo fatto al massimo terzo: è un successo dal significato davvero importante. Tra l’altro è il secondo consecutivo e adesso sono in testa al mondiale: è molto positivo per il morale, acquisti fiducia”.


Come ha fatto Cal Crutchlow a conquistare il secondo posto nonostante ieri in prova avesse riportato una piccola frattura al piatto tibiale destro?
“In realtà – risponde Cal – in moto ero a mio agio, non sentivo dolore, potevo sfruttare al meglio il potenziale della mia moto, che oggi era veramente competitiva. Ho cercato di non fare errori e quando ho visto che Marquez si avvicinava ho cercato di affrettare i tempi: ho passato Dovizioso e ho provato ad allungare. Ma a due giri dalla fine, quando mi è stato segnalato che avevo solo un secondo di vantaggio su Marquez ho temuto di non farcela: è andata bene. E’ il mio miglior risultato in MotoGP, ma non la mia miglior gara: in Texas, secondo me, avevo guidato meglio”.


Il terzo posto di Marc Marquez è un risultato davvero speciale?
Lo è, eccome! Per due motivi: Marquez non aveva mai guidato questa moto sotto l’acqua, perché al mattino, nel warm up, la pista era solo umida; quella di Le Mans è una pista difficilissima in queste condizioni per la mancanza di grip ed è facilissimo cadere, come è capitato a Valentino Rossi o a Stefan Bradl. Dopo un inizio difficile –era ottavo alla fine del primo giro, pur scattando dalla pole – dopo un paio di dritti alla prima variante, Marc ha cominciato a prendere le misure alla RC213V e dal 13esimo giro in poi ha iniziato una rimonta spettacolare, che l’ha portato fino al terzo posto. Quello che ha fatto è stato impressionate, perché in soli dieci giri ha capito come andava guidata questa moto sul bagnato.
“A inizio gara, ogni giro ho temuto di cadere. Ho rischiato tanto, ma, poco alla volta, ho preso un buon feeling e sono riuscito a spingere più forte. Il podio, però, era lontano, non pensavo certo di conquistare il terzo posto, che per me, in queste condizioni, vale una vittoria. L’importante è imparare dagli errori commessi. Ho perso il primo posto nel mondiale, ma non è quello il mio obiettivo: adesso arrivano due piste molto difficili (Mugello e Barcellona, NDA) bisognerà essere ancora più bravi”.


Perché Jorge Lorenzo è arrivato solo settimo?
Risponde il campione del mondo.
“Avevo grandi problemi con la gomma posteriore: credo proprio che fosse difettosa, anche se non posso dirlo con certezza (la Bridgestone, però, smentisce, NDA). In ogni caso, la sensazione era quella: non mi era mai capitato una cosa del genere. Temevo di cadere in ogni curva, è stata davvero una brutta percezione. Oggi è andata così, ma in condizioni normali potevo salire sul podio. C’è però molto da lavorare, la Honda è più competitiva”.


Perché Andrea Iannone ha chiuso solo 11esimo, battuto anche dal collaudatore Michele Pirro, ottavo al traguardo?
Andrea aveva grandi limiti fisici, non tanto al braccio destro, operato 12 giorni fa, quando al ginocchio sinistro, infortunato nella caduta di Jerez. Iannone, non avrebbe dovuto nemmeno correre.