GP di Catalunya. I commenti di Simoncelli e Dovizioso

GP di Catalunya. I commenti di Simoncelli e Dovizioso
Giovanni Zamagni
Le qualifiche del GP della Catalunya avevano fatto sognare in una bella sfida tutta italiana se non proprio per la vittoria, quanto meno per il podio. Invece il Sic ha chiuso 6°, Dovi 4°: una delusione per entrambi | G. Zamagni, Montmelò
5 giugno 2011

Punti chiave

 

MONTMELO’ – Marco Simoncelli in pole e Andrea Dovizioso quinto e soddisfatto: le qualifiche del GP della Catalunya avevano fatto sognare in una bella sfida tutta italiana se non proprio per la vittoria (Stoner aveva dimostrato di avere un altro passo), quanto meno per il podio. Invece il Sic ha chiuso sesto, Dovi quarto: una delusione per entrambi.

“Sono partito bene – spiega Marco -, ma non so se ho tenuto troppo la frizione, oppure è slittata, fatto sta che molti piloti mi hanno passato e ho perso parecchio tempo. Lì, di fatto, si è decisa la mia gara, perché poi non sono più riuscito a prendere un buon ritmo e ripetere i tempi delle prove. Quando ho superato Hayden, ho preso maggiore confidenza e sono riuscito ad arrivare fino a tre decimi da Valentino. Poi, però, in un punto della pista leggermente bagnato, ho rischiato di cadere e così ho preferito rallentare e accontentarmi di un sesto posto ormai sicuro. Non ho pagato la tensione di questi giorni: semplicemente non avevo il grip che mi serviva. Tutto sommato considero questo fine settimana positivo anche se, naturalmente, dopo aver conquistato la pole non posso essere soddisfatto del sesto posto. Prima della gara mi ero posto tre obiettivi: arrivare al traguardo, salire sul podio e vincere. Ho centrato il primo, per gli altri due ci riproverò nei prossimi GP”.

 

Appena più soddisfatto Andrea Dovizioso. “Sicuramente è stata una gara deludente per il risultato, perché il mio obiettivo era il secondo posto. Purtroppo non sono stato perfetto in partenza e questo ha complicato tutto: se riesci a scattare davanti, cambia tutto, perché recuperare 3-4 secondi in una gara come quella di oggi diventa complicatissimo. Le condizioni erano peggio di ieri, c’era meno grip e non potevi spingere più di tanto perché si chiudeva il davanti. Noi piloti Honda siamo quasi stati obbligati a usare le dure, perché derapiamo di più e abbiamo una differente erogazione della potenza e con la morbida saremmo stati troppo in crisi rispetto alle Yamaha. Mi spiace perché il team ha lavorato molto bene, avevo il passo per fare secondo e per questo vado a casa con l’amaro in bocca. L’aspetto positivo è che sono arrivato a cinque secondi dal primo: un bel passo in avanti rispetto a Le Mans, anche se ho perso due posizioni. Spies mi ha un po’ sorpreso, perché è riuscito a rimanere costante per tutta la gara nonostante non avesse nessun riferimento davanti e soltanto alla fine ha “sfruttato” Lorenzo: è stato bravo. Vado a Silverstone ancora più carico, perché è un quarto posto con miglioramento rispetto al secondo di Le Mans”.