Filippo Preziosi: "Domani in pista vedrete una moto laboratorio"

Filippo Preziosi: "Domani in pista vedrete una moto laboratorio"
Giovanni Zamagni
E’ sempre un piacere ascoltare il direttore tecnico di Ducati Corse. Come tutti i tecnici, si tiene per sé la maggior parte dei segreti, ma ha comunque chiarito molti aspetti importanti | G. Zamagni, Valencia
7 novembre 2011

Punti chiave


VALENCIA – E’ sempre un piacere sentire parlare l’ingegnere Filippo Preziosi, direttore tecnico di Ducati Corse. Come tutti i tecnici, si tiene per sé la maggior parte dei segreti, ma la conferenza stampa organizzata all’interno dell’hospitality Ducati è comunque servita per chiarire tanti aspetti.
 

“La moto con il telaio perimetrale in alluminio – inizia a spiegare - che vedrete in pista domani, non sarà la Desmosedici del 2012, ma una moto laboratorio con la quale effettueremo delle prove, che ci devono dare delle risposte per concludere la progettazione fatta in questi mesi e servirà per le evoluzioni per i test invernali della prossima stagione. La versione definitiva arriverà per la prima gara. E’ stato scelto un telaio perimetrale in alluminio in base alle esperienze del 2011: abbiamo ritenuto che sia una soluzione particolarmente duttile per testare differenti soluzioni per la ciclistica e la distribuzione dei pesi, tenendo in considerazioni due aspetti importanti:

1) Le gomme, per essere efficaci per tutta la gara sono costruite in maniera differente da tutti gli altri pneumatici e richiedono una ciclistica specificatamente sviluppata;
2) Il contingentamento del numero dei motori (6 per tutta la stagione, nda) è un aspetto negativo per il motore portante, che non si presta a modifiche veloci, mentre il telaio perimetrale in alluminio permette grande libertà di collocazione del propulsore all’interno della ciclistica.

La moto che utilizzeremo domani e mercoledì è una “evoluzione 0” e replica le caratteristiche della GP11.1 attuale: ha quindi le stesse misure e la medesima distribuzione dei pesi. Non ci aspettiamo grandi risultati cronometrici, ma questo è un lavoro fondamentale per dare indicazioni ai progettisti.

Per quanto riguarda il 2011, i risultati sportivi sono stati agli antipodi rispetto alle nostre aspettative, la moto si è dimostrata inadeguata alle esigenze dei nostri piloti. Di fatto, abbiamo usato il 2011 per sopperire alla mancanza di test . Sicuramente, per i risultati, sarebbe stato meglio congelare il progetto 2012 e andare avanti con la GP11, consentendo così a Rossi e alla squadra di prendere confidenza con la moto e abbassare sicuramente il distacco iniziale di sette decimi. Ma se non avessimo anticipato i tempi, adesso ci saremmo ritrovati qui a Valencia a fare solo delle ipotesi su quello che si doveva fare: sarebbe stata una condizione difficile. Per questo abbiamo deciso di sacrificare il 2011 in funzione del 2012. Questo, però, non significa che nella prossima stagione saremo subito competitivi, perché i nostri avversari sono già molto forti e le loro moto saranno una evoluzione di quelle utilizzate quest’anno: la sfida, quindi, è molto impegnativa. Per accelerare il lavoro, sia i piloti ufficiali sia quelli dei team satelliti disporranno del telaio perimetrale anche se, naturalmente, la precedenza verrà data a Rossi e Hayden”.


Filippo, in questi mesi sono state fatte illazioni e ipotesi di ogni genere sul telaio in alluminio, che qualcuno sostiene essere stato realizzato dalla FTR: puoi chiarire la situazione?
“Intanto va detto che Ducati Corse, per una scelta fatta ormai 15 anni fa, non realizza al suo interno nemmeno una rondella. Tutto viene progettato, calcolato e sviluppato da noi, ma deleghiamo all’esterno la realizzazione dei vari componenti, sia del telaio sia del motore. La stessa cosa, naturalmente, avviene per il telaio perimetrale in alluminio, interamente progettato da Ducati, ma realizzato all’esterno da tre fornitori: uno fa i pezzi meccanici, uno le saldature e uno la lavorazione finale”.


Naturalmente cambierà anche l’angolo del motore?
“Il motore, per il momento, è stato modificato solamente negli attacchi, ma è chiaro che essendo nato come portante, verrà cambiato il più possibile per adattarlo a una ciclistica perimetrale”.


Ma quale sarà l’angolo? E sarà cilindrata piena?
“No comment”.


E’ stata dura far accettare all’azienda il passaggio al telaio perimetrale?
“Queste sono scelte molto grandi che comportano il coinvolgimento ad alti livelli. Ma la Ducati, ancora una volta, ha dimostrato di lasciare ai propri tecnici libertà assoluta di progettazione. E’ chiaro che è stato fatto in base ai risultati: alla fine del 2007, nessuno si sarebbe sognato di abbandonare il motore portante, ma oggi i risultati sono molto differenti. In ogni caso, da ottimista, considero positiva l’esperienza 2011: abbiamo avuto la possibilità di esplorare nuovi campi, con una serie di sviluppi e prove con un collaudatore d’eccezione come Valentino Rossi. Si può dire che oggi l’azienda ne sappia di più dell’anno scorso”.


A proposito di Valentino, qual è il tuo giudizio?
“Vale è stato sorprendente: qualsiasi altro pilota con il suo curriculum avrebbe ribaltato il box! Vedere Rossi il giovedì pomeriggio passare ore e ore con il telemetrico davanti al computer per cercare di migliorare anche di un solo decimo è un insegnamento per tutti. Nella sostanza e nella forma, Valentino è stato anche superiore alle aspettative”.

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