Fenati: "Non sono stato un uomo"

Fenati: "Non sono stato un uomo"
Marco Berti Quattrini
Domenica il fattaccio, poi le squalifiche e il licenziamento. Fenati risponde su Facebook con una lettera di scuse
10 settembre 2018

Quello successo ieri in pista a Misano tra Fenati e Manzi (l'analisi di Zam) è stato condannato e giudicato, è stato bollato come criminale e antisportivo. Ma la miglior definizione l'ha data proprio il pilota di Ascoli Piceno: "Orribile". Ieri per Romano è stato il momento più buio di una carriera iniziata in modo brillante, considerato troppo in fretta come l'erede di Rossi e poi protagonista di alti e bassi. Sportivi e umani.
 


La manata che ha dato sulla leva del freno di Manzi (si parla di 20 bar) mentre viaggiavano a 220 km/h potrebbe essere l'ultimo atto della sua carriera. La bandiera nera è stata la prima conseguenza. Poi son piovute le critiche di tutti. Giuste e implacabili. Dopo è arrivata la squalifica per i prossimi due GP e poi il colpo peggiore per un pilota: perdere la moto. Romano è stato licenziato dal Marinelli Sniper Team.

Nel comunicato si legge: «Il Marinelli Snipers Team rescinde il contratto con il pilota Romano Fenati per il suo comportamento antisportivo, inqualificabile, pericoloso e dannoso per l’immagine di tutti. Con estremo rammarico, dobbiamo constatare che il suo gesto irresponsabile abbia messo in pericolo la vita di un altro pilota e non possa essere scusato in alcun modo. Il pilota, da questo momento, non parteciperà mai più ad una gara con il Marinelli Snipers Team. Il team, la Marinelli Cucine stessa, la Rivacold, tutti gli altri sponsor della squadra e tutto il gruppo di persone che lo ha sempre appoggiato, si scusano con tutti i tifosi del Motociclismo mondiale».
 

Appeso a un filo anche il contratto con il team Forward per il 2019. Fenati infatti avrebbe dovuto correre nella squadra di Giovanni Cuzati sulla MV Agusta, proprio al fianco di Manzi. Dopo quanto successo ieri però le parole di Giovanni Castiglioni su Instagram suonano piuttosto lapidarie: «Questo è stato il gesto peggiore e più triste che abbia mai visto in una gara di moto. I veri sportivi non agirebbero mai in questo modo. Se fossi in Dorna, lo radierei dal mondo delle corse. Riguardo al suo futuro contratto con MV Agusta in Moto2, mi opporrò in tutti i modi. Non accadrà, lui non rappresenta i valori della nostra azienda».

 

La risposta di Fenati è stata affidata a Facebook:

«Chiedo scusa a tutto il mondo sportivo. Questa mattina, a mente lucida, avrei voluto che fosse stato solo un brutto sogno. Penso e ripenso a quei momenti, ho fatto un gesto inqualificabile, non sono stato un uomo! Un uomo avrebbe finito la corsa e poi sarebbe andato in direzione gara per cercare di ottenere giustizia per i precedenti episodi. Non avrei dovuto reagire alle provocazioni. Le critiche sono corrette e comprendo l’astio nei miei confronti. Voglio scusarmi con tutti quelli che credevano in me e tutti quelli che si sono sentiti feriti dalla mia azione. È uscita un’immagine di me e dello sport tutto, orribile. Io non sono così, chi mi conosce bene lo sa! Nella mia carriera, sono sempre stato un pilota corretto. L’anno scorso sono stato uno dei pochissimi a non ricevere alcuna penalizzazione, non ho mai messo a repentaglio la vita di qualcun altro, anzi, ho sempre sostenuto che ci sono piloti pericolosi, in pista, per stile di guida. È vero, purtroppo ho un carattere impulsivo, ma la mia intenzione non era certo quella di fare del male ad un pilota come me ma volevo fargli capire che quello che stava facendo era pericoloso e che anch’io avrei potuto fargli delle scorrettezze così come lui le aveva appena fatte a me! Non voglio giustificarmi so bene che il mio gesto non è giustificabile, voglio solo scusarmi con tutti. Ora avrò tempo per riflettere e schiarirmi le idee».