Ducati raddoppia gli sforzi in MotoGP

Ducati raddoppia gli sforzi in MotoGP
Giovanni Zamagni
Perso Rossi, la Casa di Borgo Panigale ora di proprietà del colosso Audi, non solo ha deciso di continuare a investire nel motomondiale, ma ha addirittura aumentato l’impegno con due team e quattro piloti | G. Zamagni, Misano
13 settembre 2012

Punti chiave


MISANO ADRIATICO – Per il momento piove e fa freddo a Misano Adriatico, dove domenica è in programma il GP di San Marino e della Riviera di Rimini, con tante iniziative dedicate al grande Marco Simoncelli e con il tradizionale DediKato rimandato causa maltempo a sabato sera, in questa occasione all’area 58, naturalmente aperta al pubblico. Stando alle previsioni, sarà brutto anche venerdì, mentre sabato e domenica dovrebbe tornare il sole, per un GP molto importante per il campionato, con Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa (vincitore delle ultime due gare) separati da soli 13 punti. Intanto, però, si lavora per il futuro, per un 2013 con tante novità. Del ritiro di Casey Stoner e del ritorno di Valentino Rossi in Yamaha si è già parlato e discusso a lungo, ma anche in Casa Ducati c’è tanta voglia di svoltare dopo due anni difficili, anzi difficilissimi.

Perso Rossi, la Casa di Borgo Panigale ora di proprietà del colosso Audi, non solo ha deciso di continuare a investire nel motomondiale, ma ha addirittura aumentato l’impegno: sicuramente una bella notizia per una MotoGP tutt’altro che florida. Così nella prossima stagione ci saranno in pista quattro Ducati praticamente identiche, due per il team ufficiale affidate ad Andrea Dovizioso e Nicky Hayden, e due per il team Pramac, per quello che viene definito “Junior Team” per Andrea Iannone e Ben Spies. Sulla carta, uno squadrone di tutto rispetto, con piloti dalle caratteristiche diverse, perché Dovizioso è meticoloso, preciso, costante e sa sviluppare una MotoGP, Hayden è esperto e tenace, Iannone è imprevedibile quanto coraggioso, Spies è “fisico” e ha talento. Insomma, almeno teoricamente non manca nulla, con un impegno importante (anche economico) che dovrà essere completato con un duro lavoro nel reparto corse, per rendere più competitiva una moto in questo momento sicuramente inferiore a Honda e Yamaha.

Quattro piloti con motivazioni differenti che devono provare a ottenere quei risultati che non è riuscito a conquistare Rossi


LA SCELTA DI SPIES

Quattro piloti con motivazioni differenti che devono provare a ottenere quei risultati che non è riuscito a conquistare Rossi: non sarà facile, ma hanno la possibilità di lavorare con calma e senza troppa pressione addosso. In particolare, colpisce la scelta di Spies: aveva la possibilità concreta di andare a correre e vincere in SBK – aveva già firmato una opzione con la BMW -, invece ha preferito rimanere in MotoGP per una sfida decisamente più difficile e rischiosa. Con la BMW, Ben sarebbe stato certamente protagonista, perché in SBK ha dimostrato, con la Yamaha nel 2009, di essere di un livello superiore, mentre con la Ducati le incognite, al momento, sono più delle certezze. Per la MotoGP è un bene che un pilota così non sia passato al campionato per le derivate dalla serie e la sua voglia di rivincita, di dimostrare il suo valore potrebbe anche fargli ottenere risultati insperati. Una bella scommessa per entrambi, per il pilota e per la Casa, ma che ha tutto per piacere ai Ducatisti: insomma, una scelta azzeccata.