Dovizioso: "Finalmente si lavora con una logica"

Dovizioso: "Finalmente si lavora con una logica"
Giovanni Zamagni
"Sono andato forte: abbiamo provato un assetto diverso" commenta Andrea Dovizoso, prudente sul futuro ma contento dei passi avanti fatti nel metodo di lavoro | G. Zamagni, Sepang
26 febbraio 2014

Punti chiave

SEPANG - Un quarto posto sorprendente, a soli 181 millesimi dal miglior tempo di Alvaro Bautista: Andrea Dovizioso non si esalta mai, la sua soddisfazione è più che giustificata.

«Sono andato forte: abbiamo provato un assetto diverso, anche se di poco, per la ciclistica, che combinata a qualcosina di elettronica dà un feeling migliore. A fine giornata la pista era un po’ migliorata e così ha fatto un buon tempo, perché posso forzare di più in frenata. Questa, per Ducati, in passato era una delle piste peggiori, perché c’è poco grip: quindi riuscire a migliorare così tanto qui è più positivo che in altri circuiti. Per questo sono contento».


Come siamo messi invece sulla distanza?
«Credo che finché non riusciremo a far girare (“tornare”, come dice lui, NDA) meglio la moto, non potremo fare una grossa differenza, perché se non riesci a far “tornare” la moto, esci con più angolo, consumi di più le gomme, usi più energia e dato che te la devi giocare con grandi campioni e con moto che sono competitive fai fatica. Ma, certamente, partiamo da un livello più alto, i tempi non vengono a caso. Oltretutto, io non sono mai stato velocissimo nel giro secco: ecco quindi che la prestazione di oggi assume ancora più valore».


A cosa sono dovuti questi miglioramenti?
«Al metodo di lavoro: si fanno delle modifiche con una logica. Anche l’anno scorso provavamo tanto, ma non c’era una strada da seguire: adesso non si prova tanto per fare, ma tutti sanno quello che fanno».


Ha una logica provare la “Open” (con la quale la Ducati dovrebbe correre nel 2014, NDA)?
«Ne parliamo nei prossimi giorni».


JORGE LORENZO: «SOLUZIONE LONTANA»

«Per il momento non abbiamo trovato una soluzione ottimale per le nuove Bridgestone, pur cambiando tutta la messa a punto della M1. Abbiamo cercato di convincere la Bridgestone di cambiare pneumatici, ma loro dicono che queste vanno meglio e sono anche più sicure, mentre per me, ma anche per Valentino, è esattamente l’opposto. Fatichiamo in entrata, a metà curva e in accelerazione, praticamente dappertutto. Ma anche l’elettronica non mi soddisfa: torneremo alla 2013».

Lorenzo: Abbiamo cercato di convincere la Bridgestone di cambiare pneumatici, ma loro dicono che queste vanno meglio e sono anche più sicure, mentre per me, ma anche per Valentino, è esattamente l’opposto


CAL CRUTCHLOW: «FATICO CON IL POSTERIORE»

«Ci manca grip sul posteriore, ma non sono troppo preoccupato per il distacco da Dovizioso: lui ha usato una gomma nuova, io ho fatto il tempo con una che aveva già 25 giri. Inoltre io vengo da una moto tutta diversa, ho bisogno di un po’ di tempo per adattarmi: ci sono parecchie soluzioni, bisogna trovare la combinazione giusta. Oggi, per esempio, ho usato un assetto completamente differente da quello di Andrea: devo ancora capire meglio questa moto».


NICKY HAYDEN: «MANCANO CAVALLI»

«Siamo più vicini ai primi e per questo sono soddisfatto: la ciclistica è buona, la moto si guida bene. Il nostro limite è il motore: mancano cavalli».


ANDREA IANNONE: «TANTE PROVE»

«Non abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle prime prove: oggi, semplicemente, la pista era più sporca e abbiamo fatto tante prove per cercare di capire qual è la direzione giusta da seguire. Adesso mettiamo insieme tutti i dati positivi e negativi e cerchiamo di trovare una soluzione».