Brad Binder: “La MotoGP è un animale, ma ti abitui”

Brad Binder: “La MotoGP è un animale, ma ti abitui”
  • di Lorenzo Adamoli
Il sudafricano della KTM si confida con uscite interessanti. Vorrebbe che la MotoGP tornasse nella sua Kyalami, gli piace come si guida la sua moto, racconta le sensazioni che ama e quelle che tuttora lo emozionano
  • di Lorenzo Adamoli
20 luglio 2023

Il coriaceo pilota sudafricano della KTM, sentito dal sito crash.net, comincia con l’analizzare la prima parte del campionato.

“I risultati possono sembrare buoni, ma l’anno è iniziato in modo difficile e abbiamo avuto momenti duri, siamo stati penalizzati da alcuni contatti in gara e cose così. Ma sono soddisfatto, è stato fantastico lottare davanti, mi piace pensare che si sta guardando il miglior Binder in MotoGP”.

Brad sottolinea che la moto ha fatto passi avanti, il team e il gruppo di lavoro sono competitivi.

“Funziona tutto bene ovunque andiamo, possiamo lottare per il podio e per la vittoria ogni fine settimana, abbiamo una opportunità incredibile e io voglio coglierla: ogni volta che esco dai box cerco di essere il più veloce possibile e anche di essere intelligente, perché ci sono tante gare da fare e bisogna prendere punti dappertutto”.

Non è scattata benissimo, il 2023, nei test la KTM non era dove si aspettava di essere, ma dopo Portimao qualcosa è cambiato. Binder non vuole svelare cosa, parla di un piccolo pezzo che ha dato più trazione. La moto attuale?

Adoro il grip che abbiamo al posteriore, questa è la qualità che cerco in una moto, non è mai abbastanza per me. Mi piace sentire il collegamento tra la manopola del gas e la ruota, mi piace che la moto si muova un po’, questo mi trasmette feeling. Mi piace controllare davvero la moto con il retrotreno, mi piace mettere la moto di traverso sa in accelerazione sia in frenata. Non mi serve una moto che giri facilmente”.

E’ alla fine dell’intervista che Brad Binder racconta la MotoGP e le sue sensazioni. Dopo diversi anni di classe regina, il sudafricano è ancora impressionato dalla velocità di queste moto.

“La prima volta che ci sali sopra ti domandi come si faccia a domare questa potenza e ad abituarsi. Ora sono alla quarta stagione e mi pare di camminare, di andare adagio. E’ incredibile come il corpo e la mente si abituino a tutto questo fino a farlo diventare una normalità. Però c’è ancora un momento speciale: quando metti nel serbatoio poca benzina e monti una gomma nuova, allora ti pare di fare l‘intero rettilineo con la ruota davanti staccata da terra. Lì te lo ricordi: wow, la MotoGP è un animale!”.