Andrea Iannone tra passato, presente e futuro (in MotoGP)

Andrea Iannone tra passato, presente e futuro (in MotoGP)
  • di Emanuele Pieroni
Il pilota abruzzese sembra essersi rassegnato alla sentenza del TAS di Losanna, ma sta valutando se tentare l'unica strada ancora percorribile. Intanto ha accolto col sorriso il Tapiro d'Oro di Striscia, e ha mandato l'ennesimo messaggio ad Aprilia
  • di Emanuele Pieroni
20 novembre 2020

La notizia della sentenza del TAS di Losanna, che ha accolto l’appello della WADA portando a quattro gli anni di squalifica a carico di Andrea Iannone, per la bistecca contaminata dal drostanolone mangiata in Malesia, attiene, ormai, al passato. Nel presente dell’abruzzese c’è invece la necessità di decidere (e valutare) se ricorrere o meno alla giustizia ordinaria della Svizzera, per provare a ribaltare la sentenza; ma c’è anche la capacità di ritrovare il sorriso davanti al Tapiro d’Oro di Striscia la notizia. Nel futuro, invece, potrebbe esserci ancora Aprilia.

Il passato...

Nel passato di Andrea Iannone, ormai, c’è la brutta e decisamente articolata vicenda di (presunto) doping che gli è costata una squalifica di quattro anni, ci sono i processi sportivi, le accuse, la difesa e una storia su cui, probabilmente, non si riuscirà a fare mai chiarezza. Ma è, appunto, passato.

Lo ha ammesso lo stesso pilota di Vasto, ribadendo che qualcuno di troppo potente e troppo al di sopra della forza difensiva di una singola persona gli ha distrutto la vita. Quel qualcuno, non lo nasconde, è l’agenzia internazionale antidoping: la WADA. Un pensiero, quello di Andrea Iannone, espresso a più riprese e in più occasioni, compresa la lunga intervista rilasciata a Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera di oggi. Righe in cui The Maniac appare quasi rassegnato alla realtà dei fatti: la sua carriera è finita.

A meno di clamorosi colpi di scena e dovrà riorganizzare la sua vita senza lasciare che i cattivi pensieri e la tristezza per quanto gli è toccato possano prendere il sopravvento. “Mi hanno piegato - ha affermato - ma devo andare avanti ed andrò avanti”.

Il presente...

E’ da questa affermazione che entra in gioco il presente di Andrea Iannone. Un presente che è fatto anche di capacità di ritrovare il sorriso e fare ironia su una sorte che, invece, fa tutt’altro che ridere. Forza della maturità, viene da dire: ma anche della disperazione, viene da aggiungere. Il sorriso nel presente di Iannone si è visto in televisione, ieri sera, quando Striscia la Notizia ha mandato in onda il servizio con la classica, ormai immancabile, consegna del Tapiro d’Oro. Look come al solito impeccabile, sguardo velato di amarezza, ma anche capacità di reagire e di trovare uno spunto di ironia quando Valerio Staffelli gli ha messo in mano quello che è a tutti gli effetti “il trofeo delle brutte faccende” per l’Italia della TV: il Tapiro d’Oro.

Nel presente, però, c’è anche la necessità di analizzare i fatti al netto delle emozioni e della rabbia. E pure dell’ironia. Che, nello specifico, significa chiedersi se varrà la pena o meno di mettersi sull’unica strada possibile per provare a ribaltare la sentenza del TAS di Losanna. E’ una strada difficile, non certo sicura e, purtroppo, anche lunga da percorrere. Andrea Iannone lo sa e non lo nasconde. “Dovrò valutare bene se ricorrere alla giustizia ordinaria della Svizzera - ha affermato -. E’ l’unica cosa che posso fare, ma non ho deciso se farlo o meno”, perché le incognite sono tante, le variabili ancora di più e le garanzie, invece, sono decisamente poche.

Il futuro...

Meglio, allora, pensare al futuro. Mettersi alle spalle una vita professionale interrotta e provare a pianificarne un’altra. E’ in questo senso che possono essere letti i continui richiami di Andrea Iannone ad una sua permanenza nel mondo delle corse e, nello specifico, della MotoGP. “Non so cosa farò - ha più volte ribadito -. Ma la mia vita è la MotoGP e vorrei restare in qualche modo nell’ambiente. Mi piacerebbe mettermi a disposizione di Aprilia, che mi è stata vicinissima in questo incubo, per aiutarla a crescere e vincere”.

Senza la tuta di pilota, ma in una nuova veste. Sembrano quasi appelli quelli di Andrea Iannone, all’indirizzo di Massimo Rivola e del Gruppo Piaggio in genere. Ma non è chiaro se, come e quando potrà rientrare nel giro. L’ipotesi più probabile è che The Maniac pensi a un ruolo da coach, magari al fianco di un pilota giovane che voglia accettare la scommessa di crescere insieme alla RS-GP. Un’ipotesi più che possibile, perché se c’è una cosa che ha resistito al passato, che resiste nel presente e che sembra destinata a resistere anche nel futuro, è la solidità del legame umano che il pilota abruzzese e gli uomini di Aprilia sono riusciti ad instaurare in questi anni. Anche dentro le difficoltà e la bruttissima vicenda.