La Moto2 è già a rischio?

La Moto2 è già a rischio?
Giovanni Zamagni
Saltano i test a Jerez. In Moto2 otto squdre su dieci non hanno versato i soldi necessari. E il futuro della neonata categoria è già in discussione | di G. Zamagni
19 gennaio 2010

Punti chiave


Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, pochi giorni fa ha confermato che al via della neonata Moto2 ci saranno 39 moto.
Ma a tre mesi dall'inizio del mondiale è lecito avere qualche dubbio, come conferma la cancellazione di una sessione di test programmata per il 21 e il 22 gennaio a Jerez de la Frontera (Spagna).
Una due giorni di prove alla quale avevano aderito dieci team, ma che al momento della verità, ovvero quando bisognava tirare fuori i soldi per pagare la pista, ha visto solo due squadre (quella di Ervé Poncharal e quella di Sito Pons) presentarsi effettivamente con il denaro necessario. Inevitabile il conseguente annullamento e il sorgere di leciti timori per l'inizio del campionato.

Tra l'altro, oltre a un problema di quantità - peraltro, basterebbero molto meno moto per dare vita a un campionato interessante - c'è anche da considerare la questione "qualità", perché la Moto2 sembra sempre più aprire le porte ai così detti piloti con la valigia, o comunque provenienti da nazioni interessanti dal punto di vista televisivo, e quindi in qualche modo "patrocinati" da Ezpeleta stesso.
Roberto Locatelli, ex campione del mondo classe 125 (nel 2000 con l'Aprilia) ha spiegato alla trasmissione Griglia di Partenza che per correre quest'anno gli hanno chiesto una dote tra i 350.000 e i 700.000 euro, a seconda del team contattato.
Il Loca, ovviamente, ha rinunciato, lasciando spazio a piloti sconosciuti e con pochissima (o addirittura nulla) esperienza, ma con importanti sponsor alle spalle.
Un deprimente abbassamento del livello di una categoria che, non dimentichiamolo, rappresenta, o dovrebbe rappresentare, il futuro della MotoGP, il serbatoio dal quale attingere i sostituiti dei vari Rossi, Capirossi, Edwards, tanto per citare i piloti più "vecchi" della massima cilindrata che, prima o poi, smetteranno di correre. Con la speranza, naturalmente, di essere smentito dai fatti.

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