KTM RC 250R Moto3

KTM RC 250R Moto3
Francesco Paolillo
La KTM RC 250 R protagonista del Mondiale Moto3 (guidata da Luis Salom) è nostra per una sessione di test sul Circuito di Almeria. Scoprite come si comporta la moto campione del mondo: 55 cavalli per 80 chili. Pesa meno del nostro tester!
25 novembre 2013


KTM è stata la vera protagonista dei primi due Campionati del Mondo Moto3, una casa costruttrice esordiente che si è permessa il lusso di dominare entrambe le stagioni (ricordiamo che quest’anno ha portato a casa 17 vittorie su 17 gare valide per il campionato) oltre a innumerevoli piazzamenti e podi, annullando la concorrente principale che di nome fa nientemeno che Honda.
Il sigillo mondiale quest'anno l’ha posto Maverick Viñales, dopo quello conquistato da Sandro Cortese nel 2012.

KTM RC 250 R Production Racer
KTM RC 250 R Production Racer


Difficile fare di più, anche considerando che i primi posti della classifica sono occupati da piloti in sella alle tremende moto austriache. I test invernali che si disputano nel sud della Spagna, e più precisamente sul Circuito di Almeria, sono una ghiotta occasione per entrare in contatto con queste moto da competizione.
Naturalmente l’occasione è stata perfettamente confezionata direttamente dalla casa madre, che ha invitato un ristretto gruppo di giornalisti a saggiare le doti della plurivittoriosa monocilindrica austriaca. Quattro turni da cinque giri l’uno, per entrare in modalità “pilota del Mondiale”.
Le moto messeci a disposizione sono due, una versione della RC 250 R Factory, quella più ufficiale, dotazione tecnica compresa, e la versione Production Racer protagonista della Rookies Cup, semplificata nell’allestimento, con materiali meno pregiati, ma anche con un prezzo di acquisto sicuramente meno impegnativo, 45.000 euro +iva, il che vuol dire 30.000 in meno rispetto alla Factory.


Tecnicamente le due moto differiscono in vari aspetti, incominciando dal motore, che nella Rookies eroga 47 CV contro i 55 abbondanti della Factory, che può contare su un rapporto di compressione superiore oltre a un allungo maggiore, avendo il limitatore di giri posto a 14.000 giri, e cioè 1.000 giri più in alto della versione meno evoluta.
La gestione elettronica del propulsore è affidata a una ECU sviluppata da Dell’Orto per la Factory, mentre la Rookies si affida a una ECU marchiata Athena GET.
Una serie di sensori tiene sotto controllo i parametri vitali della RC 250 R Factory, che vanta anche il cannotto di sterzo e il pivot del forcellone regolabili, oltre a una serie di componenti che rendono ancora più esclusiva la ciclistica.

Osservando e mettendo a confronto le due moto protagoniste della prova, non passano inosservati il diametro degli steli forcella, marchiati entrambi WP, ma da 35 mm per una e 40 mm per l’altra, così come i due dischi montati sull’avantreno della Factory al posto del singolo che equipaggia la Rookies, in entrambi i casi il fornitore è unico ed è l’italiana Brembo.
Differente è anche il serbatoio della benzina, in alluminio per una, in plastica XPE per l’altra, così come l’impianto di scarico, in entrambi i casi Akrapovic in titanio, EVO7 da 115 db per la più costosa RC 250 R Factory, da 105 db per la Rookies. I cerchi ruota si assomigliano, ma la vera differenza consiste nel materiale di costruzione, esclusivo magnesio per una, più tradizionale e meno costoso alluminio l’altra. La prova bilancia ci dice che la piccola KTM pesa poco più di 80 kg.
 

RC 250 R Factory
RC 250 R Factory
Il motore spinge bene, e anche se dà il meglio di se oltre i 10/11.000 giri, consente di riprendere anche da regimi inferiori
Il motore spinge bene, e anche se dà il meglio di se oltre i 10/11.000 giri, consente di riprendere anche da regimi inferiori

Il lungo rettilineo che porta al destra-sinistra prima del traguardo mi dà il tempo di riordinare le idee, e al contempo di appurare quanto sia piccola la moto che sto guidando, per riuscire a fendere l’aria al meglio è necessario raggomitolarsi nel vero senso della parola, dietro all’esigua carenatura e soprattutto schiacciare il mento sul serbatoio per sfruttare il profilato cupolino.
Il motore spinge bene, e anche se dà il meglio di se oltre i 10/11.000 giri, consente di riprendere anche da regimi inferiori, senza “sedersi” più di tanto.

I comandi, come su tutte le moto da competizione, rasentano la perfezione, con i freni perfettamente modulabili e un cambio che oltre a essere ben rapportato, si dimostra rapido e preciso. Le sospensioni lavorano egregiamente, significa che i tecnici sono riusciti a trovare un assetto ottimale per il peso dei tester odierni. L'apprendistato in sella alla RC 250 R Rookies Cup è terminato, adesso siamo pronti per la versione Factory!
 

Tutto sulla Factory funziona meglio, qui non si rasenta la perfezione come sulla Rookies, questa è la perfezione

KTM RC 250 R Factory


La maggior raffinatezza della RC 250 R Factory emerge non appena inseriamo la moto nella prima curva, la migliore precisione dell'avantreno si tocca con mano, la gomma slick in mescola soft incide letteralmente l'asfalto con precisione millimetrica, mentre la forcella appare ancora più lineare e fluida nel funzionamento.
In staccata i freni si dimostrano più modulabili, oltre che più potenti, mentre in uscita di curva si sente il monocilindrico spingere con più costanza su tutto l'arco di erogazione, e il regime massimo di rotazione, anticipato prima da una serie di spie sul cruscotto e poi dal limitatore, si raggiunge in un batter d'occhio.

Tutto sulla Factory funziona meglio, qui non si rasenta la perfezione come sulla Rookies, questa è la perfezione. I piloti ufficiali che incontriamo in pista, o meglio che ci sverniciano costantemente, ci dimostrano le vere potenzialità di queste moto, a colpi di staccate effettuate metri dopo e gas spalancato metri prima, per non parlare poi delle traiettorie che percorrono quasi sempre con una marcia in più del sottoscritto.
Uno spettacolo da vedere.