Scuolaguida.it. Nuovi guardrail salva-motociclista

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Un traliccio a tubo in mezzo alla carreggiata, al posto della vecchia lamiera laterale ondulata per assorbire in maniera efficace gli urti degli automobilisti e salvare la vita dei motociclisti | Scuolaguida.it
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25 ottobre 2011

Punti chiave


Un traliccio tubolare in mezzo alla carreggiata, al posto del vecchio e superato sostegno laterale ondulato, ed uno specifico distanziatore di gomma per assorbire l’urto in caso di sinistro. E’ il cosidetto “guard rail morbido'', ideato e sviluppato dalla Provincia autonoma di Trento, decisamente piu' sicuro ed affidabile rispetto alla tradizionale lamiera, garantisce un'eccezionale protezione anche ai motociclisti accomunando utilità, efficacia e bellezza estetica. Il design di nuova generazione lo rende perfettamente idoneo per l'installazione in contesti ad elevato pregio naturalistico. 

 

Il moderno dispositivo salvavita per auto e moto, già omologato dal 2010 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è adesso oggetto di bando pubblico in scadenza il 25 novembre prossimo, per individuare un gruppo industriale interessato ad acquisirne il marchio, il diritto di produzione e la futura distribuzione con licenza esclusiva. Siamo certi che il nuovo guard rail a tubo diventerà ben presto uno dei più diffusi e apprezzati strumenti per la sicurezza stradale, d’altronde è già certificato e apprezzato in 21 paesi, tra cui Cina, Giappone e Stati Uniti.
La sua facililità di lavorazione e installazione modulare abbinata alle elevate prestazioni in termini di assorbimento degli urti (classe H2), renderà rapidamente obsolete le famigerate onduline metalliche, che da fin troppo tempo svolgono in “malo modo” la loro funzione di contenimento, mietendo vittime accidentali su quattro e soprattutto due ruote. 
 

Anche sul fronte normativo ci sono buone notizie


Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stabilisce, con DM del 28 giugno 2011  pubblicato di recente, che per i dispositivi di ritenuta stradale (barriere di sicurezza stradale), dal 1° gennaio 2011, devono essere verificate le garanzie di conformità e sicurezza richieste al prodotto.
I dispositivi di ritenuta stradale (barriere di sicurezza stradale), dal 1° gennaio 2011, in forza della direttiva 89/106/CEE, devono essere certificati CE, utilizzati e installati secondo le prescrizioni contenute nella norma UNI EN ISO. Trascorso un periodo transitorio di 12 mesi dalla data di entrata in vigore del DM, entro il quale possono essere utilizzati prodotti sprovvisti di marcatura CE purché immessi sul mercato entro il 31 dicembre 2010 ovvero in altri casi previsti, la Direzione generale per la sicurezza stradale dovrà emanare l'aggiornamento delle istruzioni tecniche per l'uso e l'installazione dei dispositivi di ritenuta stradale, concernente anche i controlli in fase di accettazione e di installazione dei dispositivi medesimi.

Nel DM viene altresì previsto che presso la Direzione generale per la sicurezza stradale sia istituito il catalogo dei dispositivi di ritenuta stradale formato dalle informazioni e dai documenti forniti dai fabbricanti, dai produttori dei dispositivi di ritenuta stradale o mandatari dei medesimi. Il fabbricante di dispositivi di ritenuta stradale, o il suo mandatario stabilito nell'Unione europea, è tenuto a dichiarare le caratteristiche tecniche del prodotto apponendo una idonea marcatura ed etichettatura.
L'installazione, la manutenzione, i controlli e le riparazioni dei dispositivi di ritenuta stradale sono eseguiti conformemente alle prescrizioni, alle indicazioni e alle informazioni fornite dal fabbricante o produttore, ovvero dal suo mandatario stabilito nell'Unione europea, e descritte, nel rispetto delle pertinenti istruzioni tecniche di installazione vigenti, nel manuale per l'utilizzo e l'installazione.

Un cambio di rotta necessario

L'obbligo di installare barriere di sicurezza conformi a quanto previsto dalla normativa comunitaria ci pare già un primo, significativo passo nella direzione del progressivo smantellamento delle vecchie, obsolete e spesso arruginite barriere che hanno fatto sino a oggi scempio dei corpi di tanti motociclisti e automobilisti (pensate all'incidente del pilota di Formula Uno, Kubica, per capire quanti danni possa fare il guardrail anche ai passeggeri di un'auto).
Certo, ci vogliono i  fondi e, soprattutto, la volontà della pubblica amministrazione di investire nella sicurezza stradale. A noi pare un investimento necessario, se non si vogliono spendere ancora più soldi nel porre rimedio ai danni dei vecchi guardrail.