Nico Cereghini: "Salutano solo tre su dieci!"

Nico Cereghini: "Salutano solo tre su dieci!"
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Sappiamo che il saluto tra motociclisti sta cadendo in disuso, ma non immaginavo questa disfatta! Il risultati della mia indagine alla buona: su dieci incontri, soltanto in tre rispondono al saluto. E sapete chi saluta di più?
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
11 agosto 2015

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Ciao a tutti! In questi giorni sono in giro sulle mie strade preferite, incrocio giornalmente decine e decine di motociclisti, faccio un cenno di saluto a tutti perché da sempre mi piace farlo. Ma pochi rispondono. Ho fatto un'indagine un po' alla buona: su dieci equipaggi incrociati, solo tre danno segni di vita. Gli altri sette muti: passano, mi vedono di sicuro, neanche mi registrano. Mortificante. Sette indifferenti su dieci sono tanti, mi ero reso conto che l'abitudine del saluto sta purtroppo scomparendo e ne abbiamo parlato anche sul sito, ma qui si rischia l'estinzione.
Già che ci sono, cerco di capire quale sia la tipologia del non-salutante. Qualcuno tra i lettori sostiene che i più freddi siano i guidatori di BMW ed Harley, e circola la teoria che costoro degnino di un cenno soltanto i loro simili. Ma io guido spesso la mia BMW e saluto sempre tutti, rappresento l'eccezione che conferma la regola? Forse.

 

I più freddi sono effettivamente quelli con l'americana e quelli della bavarese. Purtroppo, spiace dirlo, questo è il dato di fatto

Ecco i risultati dell'osservazione cominciando dalla nazionalità. I motociclisti tedeschi e austriaci salutano quasi sempre, svizzeri e francesi quando gli garba o sono poco impegnati nella guida, gli italiani pochissimo. E tra gli italiani noto che le categorie sono ben definite. I motociclisti con le supersportive e la tuta di pelle sono i più puntuali nel rispondere al saluto: anche se li incroci tra le curve, vedi alzarsi la V con le due dita della mano sinistra o aprirsi la gamba con il piede sollevato dalla pedana. Minimo sette su dieci di loro mi danno soddisfazione. Poi è generalmente pronto a rispondere anche il turista appassionato, che sia il navigatore solitario con la monocilindrica stracarica oppure la coppia sulla Suzuki SV o la Honda NC. Il lampeggio è frequente. Non ho visto comportamenti diversi tra una marca e l'altra, ma i più freddi sono effettivamente quelli con l'americana e quelli della bavarese. Purtroppo, spiace dirlo, questo è il dato di fatto.

La domanda è: perché? Non voglio pensare che sia una questione di classe. Molti automobilisti sembrano ragionare in funzione del valore dei mezzi, e guai se una vettura da 15.000 euro sta davanti al loro SUV da 60.000 in autostrada: allora diventano matti, si fanno sotto a tre metri, lampeggiano istericamente. Ma di motociclisti così squallidi non ne conosco, e non c'entra nemmeno il discorso della moto di moda che attira i non-motociclisti. No, io credo proprio che sia un fatto di formazione culturale. BMW ed Harley-Davidson organizzano molti incontri, spesso grandiosi, nazionali ed internazionali, riservati ai loro clienti con l'obiettivo di divertirli, di farli sentire importanti e fidelizzarli. Ebbene, alla lunga mi sa che scatta una identificazione un po' eccessiva: tu che hai la stessa moto sei mio fratello e ti saluto cordialmente, tu con la Honda o la Ducati magari mi saresti anche simpatico ma purtroppo non ti conosco. Propongo ai direttori marketing Italia di BMW e Harley di impegnarsi e studiare strategie per correggere il piccolo difetto.

Audio Nico: Saluti fra motociclisti