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MISANO ADRIATICO – Spunti, considerazioni, domande dopo le qualifiche del GP di San Marino e della Riviera di Rimini
Per conquistare la pole, Jorge Lorenzo ha fatto un giro perfetto?
Risponde Lorenzo: «No. Nelle prime due curve ho fatto un paio di errori, tanto che ero indeciso se tornare ai box o continuare a tirare. Ho deciso per spingere: nella seconda parte del tracciato ho guidato benissimo ed ero convinto di aver ottenuto la prima fila, ma non certo la pole. La Yamaha M1 è migliorata molto rispetto al 2013 e se le gomme non ci danno problemi, come è successo in altre occasioni, possiamo essere competitivi: qui lo siamo».
Marc Marquez è preoccupato per non essere riuscito a conquistare la prima fila, che non falliva da 24 GP?
Assolutamente no: Marc è apparso piuttosto sereno e tranquillo. Ecco le sue considerazioni: «Dopo la pioggia di ieri, abbiamo faticato un po’ a trovare l’assetto e mi sono concentrato su quello, sacrificando, per mia scelta, la prestazione assoluta. Ho preferito fare tante prove, passare da una moto all’altra, da una gomma più morbida a una più dura, per raccogliere più dati possibile e permettere al team di trovare la migliore messa a punto. Qui la Yamaha è molto competitiva, ma io sono comunque a un solo decimo (0”122, NDA) da Lorenzo: è chiaro però che dobbiamo fare un altro passo in avanti nel warm up. Qui non voglio prendere troppi rischi, nel caso, se ci sarà la possibilità di conquistare il titolo, lo farò ad Aragon. In ogni caso, credo che a Misano si possa vincere anche con la Honda».
Perché Andrea Dovizioso ha chiuso solo sesto?
Risponde Dovizioso: «Non sono contento al 100%, non ho fatto il giro perfetto in qualifica: si poteva combattere per la pole e non ho sfruttato al meglio il potenziale della moto. Purtroppo abbiamo avuto qualche problema elettronico nella FP4 e questo ha cambiato un po’ i nostri programmi e mi ha fatto perdere un po’ di concentrazione: sinceramente non ho guidato al meglio».
Cosa possono fare domani le Ducati?
Iannone e Dovizioso concordano nel dire che Yamaha e Honda hanno un altro passo: al momento è impensabile che possano lottare per il podio.
1) Questa è una pista storicamente con poco grip e la pioggia di ieri ha peggiorato la situazione. Qui si usano gomme asimmetriche più dure a destra, è un tracciato dove è avvantaggiata la moto che sviluppa molto grip meccanico: ecco perché qui la Yamaha è superiore alla Honda;
2) Inoltre, è una pista con traiettoria “obbligata” in ogni curva: qui i punti di forza della Honda si annullano a vantaggio della Yamaha che, come si vede dall’inizio del 2014, è più precisa nelle linee;
3) Su questa pista, la gomma extra morbida usata in qualifica ha fatto forse la maggiore differenza per la Ducati. I dati hanno fatto vedere come nel T2, dove è importante l’accelerazione, la Ducati possa sfruttare al massimo la configurazione “Open” del suo motore. Qui si usano rapporti “corti” e più della velocità massima conta l’accelerazione;
4) Marquez e Pedrosa sono molto vicini (rispettivamente 4 e 5 staccati di 0”058, NDA): forse per la prima volta in questa stagione, lo stile di guida di Marc non fa una grande differenza rispetto al compagno di squadra».