Rossi: "Divertente, ma non sono queste le gare di MotoGP"

Rossi: "Divertente, ma non sono queste le gare di MotoGP"
Valentino soddisfatto per essere tornato sul podio su una pista per lui magica. "Ma c'è ancora molto da lavorare" ribadisce come ha fatto spesso in questa stagione
20 ottobre 2013

Punti chiave

PHILLIP ISLAND – Un passo indietro rispetto a Sepang, anche se là era arrivato quarto e qui è salito sul podio: ne è perfettamente conscio anche Valentino Rossi.
“Alla fine lo considero un buon risultato: sono molto felice di essere tornato sul podio a Phillip Island, un gran bel circuito, con un’atmosfera speciale. La gara è stata tiratissima e mi sono divertito parecchio: con il team abbiamo fatto un ottimo lavoro, anche nella strategia del cambio moto. Alla fine è stata un’altra sfida avvincente con Crutchlow e Bautista. Quando ho capito che ci stavamo giocando il podio, ho cercato di dare ancora di più nell’ultimo giro, quando però è iniziato a piovere. E’ stato rischioso, ma importante, perché il podio è sempre un grande risultato. Ma c’è ancora da lavorare parecchio. Sono però riuscito a difendermi su un tracciato dove, nella mia carriera, solo due volte non ero arrivato nei primi tre, negli ultimi due anni con la Ducati. Anzi, per la verità anche nel ’97 con l’Aprilia 125 non ce la feci, per un grippaggio mentre ero primo o secondo. Vorrei però essere più vicino: loro oggi hanno fatto paura, sono andati veramente forte. Io i primi giri ho girato come in qualifica, ma loro sono riusciti a fare un altro passo, sia come guida sia come setting della moto”.


Ti eri reso conto dell’errore di Marquez?
“Sì, avevo visto in uno dei grandi schermi del circuito che Marquez non si era fermato al nono giro e mi sembrava abbastanza strano. Poi ho visto che veniva esposta la bandiera nera, ma mi veniva data la quarta posizione. Non ero sicuro esattamente di cosa stesse succedendo, poi ho capito che stavo lottando per il podio. Alla fine è stato anche divertente, più che altro perché a me è andata bene… Però le gare di moto non sono così: va detto che, essendo una situazione di emergenza, è stata gestita bene, fare il “flag to flag” era l’idea migliore”.


E l’ulteriore riduzione da 26 a 19 giri decisa dopo il warm up?
“L’ha voluto la Bridgestone: pensavano che con le gomme si potessero fare 14 giri, invece dopo il warm up si sono resi conto che non potevamo farne così tanti. E avevano ragione, anche se, per la verità è successo qualcosa di anomalo: con la prima gomma ero in grande difficoltà, con la seconda avrei anche potuto farne 15. Generalmente non ci possiamo lamentare sulla qualità delle coperture, più o meno sempre buone: la gomma fa quello che ti aspetti e in altri campionati sono sicuramente più in difficoltà che in MotoGP. Però è vero che più stanno in un container, più si scaldano, il comportamento peggiora. Invece se la gomma è più fresca è più efficace. Se proprio si vuole fare una critica alla Bridgestone, bisogna sottolineare che ci dovrebbero dare due gomme che funzionano entrambe, così da poter scegliere tra morbida e dura, come è sempre stato nella storia del motociclismo, invece quest’anno non accade mai. Ecco, sotto questo aspetto devono impegnarsi di più. Per il resto va bene così. Poi bisognerebbe fare un test quando in un circuito c’è l’asfalto nuovo: questo problema si poteva evitare se la Bridgestone fosse venuta qui a provare”.


Dopo la gara di oggi, come vedi il mondiale?
“Per Marquez diventa un po’ più difficile, avrà più pressione da gestire. E’ quindi un po’ più complicato, ma ha il potenziale per rimanere davanti: andava forte anche oggi. Lorenzo fino adesso è stato molto bravo a rimanere lì, ma ha ancora parecchi punti da recuperare”.


Fra una settimana si va a Motegi.
“Mi piace molto la pista, speriamo che ci sia il tempo buono: dobbiamo essere pronti per un fine settimana positivo”.


Nanni Scaglia