MotoGP. Rossi: “Nessuna pazzia per battere Màrquez”

MotoGP. Rossi: “Nessuna pazzia per battere Màrquez”
Giovanni Zamagni
Valentino è influenzato, ma non perde il buon umore: “Ormai dovrei correre solo a Misano…”. Sul campionato: “Bisogna provare a tenerlo aperto, ma non credo sia troppo intelligente prendere grossi rischi: bisogna pensare anche a Lorenzo”
13 ottobre 2016

Non è esattamente in grande forma, Valentino Rossi.

«Ieri avevo la febbre, ho fatto un terribile viaggio in aereo e questa notte non ho chiuso occhio. Oggi, però, sto un pochino meglio, spero di progredire ulteriormente per domani. Ormai dovrei correre solo a Misano…» ironizza Valentino, comunque voglioso di correre a Motegi.


«E’ una pista che mi è sempre piaciuta, dove possiamo essere competitivi, anche se nel 2016 le previsioni della vigilia non sono state quasi mai giuste: con le Michelin si riparte sempre da zero. E, come sempre qui, c’è l’incognita meteo: speriamo sia asciutto per tre giorni e, soprattutto, che faccia un po’ più caldo, perché oggi è veramente freddo, è difficile guidare in queste condizioni. Nella mia carriera, sono sempre andato forte a Motegi, credo di aver conquistato 11 podi, ma solo due vittorie».

Un successo significherebbe tenere ancora un po’ aperto il campionato, anche se non è questo l’obiettivo principale di Valentino. «Sicuramente bisogna posticipare il più possibile la chiusura matematica del mondiale, perché più avanti vai e più cose possono succedere, ma recuperare 52 punti su Màrquez è obiettivamente una sfida disperata», spiega Rossi. Quindi, non bisogna andare all’attacco a tutti i costi, perché in ballo c’è anche il secondo posto, la sfida con Lorenzo. «Potrebbe essere una tattica non troppo intelligente rischiare il tutto per tutto per stare davanti a Màrquez, perché devo cercare di battere Lorenzo: finire davanti al compagno di squadra è sempre una bella soddisfazione, sia io sia lui ci proveremo fino alla fine».

Il pilota della Yamaha, è chiaro, vuole conquistare un altro successo prima della fine del mondiale. «Credo di meritarmelo, ma non è per questo che me lo danno… Si corre su tre piste favolose: tre gare consecutive non sono mai troppo belle, perché basta un piccolo incidente nella prima per compromettere anche le altre, ma al di là di questo è bello stare in moto continuamente per due settimane di fila», è la sua tesi.

A proposito di futuro, Honda e Ducati sono già scese in pista con il primo prototipo 2017, Yamaha no: Rossi, però, non sembra troppo preoccupato. «I giapponesi ridono quando gli chiedo cosa è cambiato sulla M1… Avremmo dovuto provarla a Misano o ad Aragón, ma proprio perché sarà molto diversa rispetto alla versione 2016, siamo un po’ in ritardo. Ma non è importante provarla a Valencia, piuttosto lo che che vada bene». Per quanto riguarda Lorenzo e il veto di provare la Ducati a Jerez, Valentino non si sbilancia più di tanto. «E’ strano, ma non so se sia giusto o sbagliato, la Yamaha avrà le sue ragioni. In ogni caso, non credo che un test in più o in meno cambierà gli equilibri: bisogna avere paura della coppia Lorenzo/Ducati».