MotoGP. Rossi: “Buon grip, ma non asciuga”

MotoGP. Rossi: “Buon grip, ma non asciuga”
Giovanni Zamagni
Commento unanime dopo la prima giornata di prove: il nuovo asfalto è più che valido, ma rimangono delle chiazze di umido/bagnato anche parecchie ore dopo che ha smesso di piovere. Sulle prove: “Fino adesso, abbiamo spinto all’80% del potenziale: difficile trarre conclusioni”
28 ottobre 2016

SEPANG – Si fa fatica a trarre delle conclusioni dopo la giornata di oggi, con FP1 “asciutte”, ma con l’asfalto con ancora qualche chiazza di umido, ed FP2 iniziate con le “rain” e finite con le “slick”, che però solo in pochi hanno montato. Le valutazioni di Valentino Rossi partono proprio dalla pista.

«C’era una grande aspettativa per capire com’era questo asfalto nuovo: è molto buono, è stato fatto un bel lavoro, è migliorato tanto perché è più liscio e tiene di più. E anche le curve modificate nell’inclinazione non sono male, compresa la 15, un po’ strana a vederla sulla carta. Purtroppo, però, non si asciuga, rimangono delle chiazze anche se nelle FP1 abbiamo girato almeno tre ore dopo che aveva finito di piovere. E’ un bel problema, considerando che qui piove tutti i giorni (mentre lo dice, fuori sta diluviando, NDA). Nelle FP2, al contrario, abbiamo girato con le “rain”: anche in questo caso, il feeling non è male. Nel finale, avrei dovuto montare prima le “slick”, ma ho ritardato perché stavamo provando delle soluzioni: di fatto, non ho fatto nemmeno un giro cronometrato con le gomme da asciutto. Quello dell’asfalto che non si asciuga, potrebbe essere una delle peculiarità che condiziona la gara».


Ma è pericoloso?

«Prima di tutto è un grande peccato, perché la pista è bella e l’asfalto è fatto bene, ma se piove quattro ore prima del GP non asciuga completamente. A quel punto sì, diventa un po’ pericoloso: in alcuni punti rimangono delle chiazze d’acqua e bisogna stare attenti».


Sulla M1 su questa pista cosa puoi dire?

«Avevamo due strade differenti da provare, abbiamo raccolto piccole indicazioni, ma fai fatica a fare delle valutazioni quando vai all’80% del potenziale della moto. E, sotto questo aspetto, le FP2 sono state anche peggio, no abbiamo raccolto indicazioni: sicuramente facciamo un po’ fatica quando l’asfalto si asciuga. Ma come messa a punto, non siamo lontanissimi».


La 15, l’ultima curva che immette sul traguardo, com’è?

«E’ stata fatta così per arrivare più piano alla curva 1: l’obiettivo è stato centrato. Non è male, non cambia più di tanto, è solo un po’ più difficile controllare la moto in accelerazione. Quella curva è più lenta, ma tutto il tracciato, con il nuovo asfalto, è più veloce: credo che in condizioni ideali si possa andare un secondo più forte del passato».

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