Silantreffen: la mia avventura!

Silantreffen: la mia avventura!
Dal nord Italia alla Calabria con una vecchia Africa Twin del 1991, ecco il racconto di Max Bianzina
4 marzo 2019

Settembre è il mese nel quale si iniziano a cercare, immaginare e pianificare quelle che poi diventeranno le avventure invernali in compagnia di amici e relative moto. Viaggi che ci porteranno in luoghi magici e in situazioni  estreme, che solo iniziando in anticipo si possono organizzare nel miglior modo possibile, senza lasciare nulla al caso: ma si sa, l’inverno è una stagione ricca di incognite, e come sempre, tempo e soldi la fanno da padroni sulla scelta finale.
Quest’anno la  scelta della meta più importante, il nostro main event, per intenderci, risuonerà al motto: “Silantreffen, stiamo arrivando!"
Il Silantreffen si svolgerà nel weekend del 15/16/17 febbraio in Calabria, sulle rive del lago Ampollino, nel Parco Nazionale della Sila.
Per noi bergamaschi è una bella scampagnata, ma il vero dilemma non sono i chilometri: piuttosto… troveremo le condizioni che a noi piacciono?
Io e il mio compagno di avventure Angelo iniziamo a esporre una serie di idee che vorremmo mettere in cantiere, e tra le più  gettonate troviamo: una tenda creata appositamente per l’occasione, una stufa, un barbecue, una caldaietta per l’acqua calda e, ciliegina sulla torta, fare in modo che le nostre moto siano in grado di muoversi in condizioni di meteo e terreno estreme.
Ovviamente tutto l’armamentario dovrà essere trasportato rigorosamente dalle nostre moto: la mia vecchia Africa Twin del  ’91 e la Varadero 1000 del 2008 di Angelo.
Siamo ormai alle porte di febbraio e la prima parte della missione è compiuta. Tutto è stato testato e pronto. Non manca che attendere il giorno della partenza.

Ascoltando le nostre avventure, tre amici chiedono di unirsi a noi! Entusiati, li accogliamo nel gruppo, i “Bergamaschi da Corsa”. Benvenuti a bordo Roby Corvo, Giovanni e Santino. Tutto sembrava andare nella direzione giusta, fino a quando una settimana prima della partenza, Angelone, con le lacrime agli occhi, per problemi di lavoro deve abbandonare l’idea del treffen. Il colpo si fa sentire, paventavo l’idea di mollare. Non potevo però buttare tutto all’aria, gli sforzi fatti per preparare le moto, i materiali e tutte le ore servite a pianificare il viaggio: insieme ai nuovi compagni decidiamo quindi di non mollare, di partire lo stesso e portare metaforicamente con noi il nostro compagno.
Ho stampato il suo nome sulla copertura del mio bidone, il bauletto creato appositamente per questa avventura: un copri-bidone nominativo per portare con onore il suo nome durante il viaggio.
Stabiliti il giorno e l’ora della partenza: mercoledì 13 Febbraio, ore 4 di mattina.
Mancano poche ore alla partenza! La "scimmia" del viaggio sale, e l’ululato del lupo silano ci chiama sempre più frequentemente. Sono le 21 del giorno 12 e, impaziente, prendo il telefono e chiamo tutti: Volete anticipare la partenza? Come connessi da un filo immaginario, i compagni di viaggio rispondono positivamente all’invito!  All’una di notte siamo già per strada in direzione Calabria.
Alcuni problemi alle moto ci hanno fatto perdere almeno 5 ore, ma la fortuna della partenza intelligente ci ha permesso di non avere molto ritardo sulla tabella di marcia. Arrivati in Puglia, all’altezza di Gioia del Colle, abbiamo deciso che era ora di fermarsi per far riposare noi e i nostri fidati mezzi. Cena veloce e poi subito a letto, con il rapido pensiero che alla meta mancavano ancora 300 chilometri, e che sul posto bisognerà arrivare in tempo per poter montare il campo base prima che scenda la notte.
Alle 8 di giovedì 14 febbraio eravamo già in marcia, velocità media 120 orari; stop tecnico per la spesa all’MD di Cirò Marina, dove ho trovato persone che ci hanno aiutato sia a recuperare tutto il necessario, che a caricare le moto. Fantastici! Penso che, come noi, anche loro si ricorderanno per un po’ dei bergamaschi motociclisti... Saluti e via. Usciti dalla dorsale ionica ci immettiamo nelle stradine dell’entroterra, proprio quei sentieri che ci porteranno dove le nostre menti ambiscono: Silantreffen, per poi passare due giorni selvaggi.
Arrivati alle 14:00 nel bel mezzo del Parco della Sila, e dopo aver costeggiato il lago Ampollino per almeno 5 chilometri, ecco la meta: Villaggio Palumbo, sede del Silantreffen, dove Siamo arrivati gasati e sgasanti! Salutiamo tutti come se non ci fosse un domani, ci iscriviamo e ci fiondiamo con le nostre moto nell’area dove sorgerà, da lì a breve, il nostro nido invernale.
Su questo spiazzo, adibito a parcheggio dei camper, sta per nascere un accampamento come pochi se ne vedranno: tende, tettoie di fortuna, fuochi fumanti e gente che troverà il modo di divertirsi anche in condizioni estreme: questi sono i veri temerari dei Treffen.
Primo giorno. Tutto pronto: che la festa abbia inizio!. Accesa la stufa e il barbecue, abbiamo iniziato a cucinare cibi della nostra terra che poi si condivideranno con altri, e che, come da manuale del buon bergamasco, non potevano che essere polenta e costine.
Il gemellaggio, già ben consolidato in passato, tra il nostro gruppo Bergamaschi da corsa, Cialtroni e NeroArgento, non ha potuto che rafforzarsi ancora di più.
Un augurio speciale ad Andrea, che ha deciso di compiere 50 anni proprio lì!


Secondo giorno. Come da rito, la mattina inizia con la speciale colazione dei campioni: soffritto di cipolle, fagioli, uova e parmigiano reggiano, una botta di vita che ci fa dimenticare il freddo.
Io e Roby decidiamo di fare un giro fino a Lorica. Che paesaggi, che strade, da innamorarsi. Giunti a Lorica succede quello che speravamo: iniziano a scendere i primi fiocchi di neve. Dobbiamo rientrare immediatamente: in cinque minuti l’asfalto è già bianco, e mancano ancora 25 chilometri da percorrere. E, mannaggia, ecco l'imprevisto: catena di trasmissione dell’africona rotta! Senza se e senza ma, Roby con la sua GS, mi trainerà fino all’accampamento, stoico, senza mai mollare.
Durante il rientro al campo base ci siamo imbattuti in almeno un centinaio di centauri, alcuni fermi in panne, altri per terra, altri che stavano per cadere, ma tutti strafelici. Alcuni li abbiamo anche aiutati a rialzare le moto.
Rientrati al raduno, i due organizzatori del Silan, Antonio e Nino, si son fatti in quattro per aiutarmi a risolvere il problema meccanico.
In serata abbiamo cucinato nuovamente la nostra amata polenta invitando anche Antonio e Nino, così ho potuto conoscerli meglio. Mai occasione più bella per condividere emozioni con due grandi, due biker veri, raccontandoci le avventure più disparate.
Mentre la serata passava, la neve continuava a cadere copiosa e il lago di fronte a noi iniziava perfino a ghiacciare. Non credo di riuscire a trasmettere la grande emozione che c’era in me, ma credetemi, ero euforico: quasi 20 centimetri di neve ci hanno fatto compagnia per tutta la notte.

Terzo giorno. Con rammarico, è arrivato il giorno dei saluti. Dopo aver raccolto le mie cose e pulito la mia area, ho aspettato che arrivasse il signor Passarelli di Hond: grazie a lui la mia Africa è tornata la regina di sempre, permettendomi così di rientrare a casa. Non smetterò mai di ringraziarlo: oltre ad aggiustarmi la moto ha invitato me e i mei compagni al suo stand, offrendoci un pranzo semplicissimo, ma veramente carico di sapori di quelle terre.
Dopo pranzo siamo ripartiti alla volta di Palermo, dove ci saremmo imbarcati successivamente in direzione Genova. Purtroppo era giunto il momento, però lì è rimasto un pezzo di cuore, proprio lì, in quel pezzo di Calabria, con gente unica e paesaggi bellissimi.
Arrivati a Genova ci aspettava un’altra sorpresa da cardiopalma: all’uscita del traghetto ci stava aspettando il nostro grande amico Angelone,  che ci ha scortato fino a Bergamo.
Vi dico la verità, ero molto ottimista su questo viaggio, ma mai avrei pensato di vivere un’emozione così forte e sincera.
Grazie ragazzi!

Max Bianzina

Max Bianzina è un nostro lettore che abbiamo incontrato al Silantreffen, il freddissimo raduno appena concluso in Calabria che vi abbiamo raccontato qui. Abbiamo fatto subito amicizia e, nella tenda dei Bergamaschi da Corsa - tra un bicchiere di rosso e una costina con la polenta - Max ci aveva promesso di scrivere e farci avere il suo racconto del raduno invernale più a sud d'Europa: la preparazione, le emozioni e i ricordi del suo Silantreffen. Grazie Max, e ci vediamo presto!"

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