I viaggi dei lettori: sulle Alpi con papà

Gran Tour tra i passi italo francesi con il nostro amico Alex neo motociclista, un bel battesimo delle due ruote!
25 novembre 2023

Moncenisio 2.083 metri, Télégraphe 1.566 metri, Galibier 2.642 metri, Lautaret 2.058 metri, Izoard 2.360 metri, Agnello 2.744 metri.
Da tempo con il babbo si voleva fare un bel giro sulle montagne, finché un giorno il nostro amico Alessandro, che ormai da anni non vive più in Italia, pensa bene di venirci a trovare in moto per un giretto sulle nostre colline, lui credeva visto l’acquisto della prima motocicletta, una HONDA NC750X con il DCT, andassimo a fare un tour tranquillo tra Langhe Roeri e Monferrato 100- 150 chilometri molto easy con pranzo in ristorantino tipico….e invece? Il babbo già da subito impaziente per il caldo punta con la sua Africa Twin verso le Alpi.
Non dice nulla al nostro amico Alex se non che abbia il pieno di benzina, la patente valida per la guida all’estero e che avrebbe visto paesaggi unici!
Così dopo poche curve l’aria comincia a pizzicare, siamo al passo del Moncenisio colle obbligato quando si va verso Modane e si vuole evitare il costoso tunnel del Frejus, ma si vuole anche percorre una tra le strade più belle che attraversa le Alpi, in inverno però si trasforma nel versante francese in piste da Sci e risulta chiusa!

Si scende verso Lanslebourg, paese utile anche per un eventuale rifornimento di carburante solo self, si svolta a sinistra costeggiando il fiume ARC, al bivio per Aussois sulla destra ci fermiamo in un semplice ristorante per il pranzo, classica insalata francese ma sul finire un ottimo gelato che non ci fa rimpiangere i nostri dolci e il proprietario oltre ad essere simpatico parla anche italiano, cosa molto rara tra i francesi!
Si prosegue, l’altopiano presto finisce e il caldo a Modane torna, meglio salire presto per il Télégraphe 1.566 metri seppur non altissimo già è sufficiente per ristabilizzarci e rendere il viaggio più piacevole, molte le curve come anche le moto sulla strada, presto cominciano le vere Alpi quelle che piacciono a noi, la neve luccica sulle cime, curve infinite si arrampicano oltre i 2500 metri Solo verdi prati, nuvole che navigano nell’azzurro del cielo ed io con il mio papà e l’amico neomotociclista ci perdiamo tra le curve. Lui seppur comincia ad essere affaticato non proprio pronto ad un simile percorso, è inebriato da una tale bellezza, luoghi solitari che gli paiono incredibili, per noi è quasi come assistere un bambino che per la prima volta scopre il mondo. Anche io che poi alla fine ho solo 13 anni, non ho mai visto nulla di tutto ciò, sono fortunato!

Siamo sulla cima del Galibier a 2.642 metri che vista pazzesca, il buon vento gelido dal grande nord spazza via qualunque pensiero, siamo su una tegola che compone il tetto d’Europa, un puzzle di natura che risorge e prende il sopravvento su tutto dando il meglio di sé, difficile lasciare un mondo così!
Il tempo scorre impietoso, ripartiamo verso Briancon bella storica cittadina utile anche per un rifornimento di carburante e risaliamo l’Izoard 2.360 metri che seppur non altissimo è caratterizzato da un paesaggio endemico che lo rende distinguibile da tutti, incredibili guglie e un percorso amatissimo dai motociclisti francesi che numerosi risalgono questo colle. Tappa obbligata per una sosta è il rifugio di napoleone a pochi metri dalla cima, vista mozzafiato, tipico francese dove rifocillarsi, ma anche dormire e isolarsi in serenità, compresa la copertura telefonica….ogni tanto può essere piacevole!
Si scende circondati da prati con il sole che comincia a calare e rende i prati di un verde caldissimo, siamo ormai ai piedi del colle dell’Agnello, attraversiamo solitari paesini con passaggi strettissimi, ancora conservano i segni del passato.

La strada che si arrampica sul secondo colle più alto d’Europa 2.744 metri, ha la particolarità di avere sulla vetta il confine italo-francese, si sale in maniera graduale, lascia anche il tempo per far posare lo sguardo sulle pendici. Ormai siamo soli nemmeno una moto solo un’infaticabile ciclista, è tardi!
Tutto pare incantato, strada vento e cielo è solo per noi, due sagome di moto che si perdono nel nulla, il mio papà e il nostro amico Alex ignaro della giornata che gli sarebbe capitata. Siamo sulla vetta un po' stanchi, la felicità e l’emozione ha il sopravvento su tutto, sono le ore 19 dobbiamo scendere verso il lago a Pontechianale luogo ben conosciuto per il raduno invernale Agnellotraffen, da questo versante la discesa è molto ripida con la strada stretta, la guida deve essere molto attenta, anche il freddo comincia a farsi sentire, del resto siamo poi sempre sopra i 2000 metri e alla sera quando il sole si nasconde tra le Alpi le temperature calano parecchio!
Ultimi chilometri tra le pianure saluzzesi, quanti insetti, in alta quota non c’erano, pazienza, verso Torino ci aspetta un altro nostro amico, che sarebbe dovuto venire in moto con noi, il buon Beppe, il cibernetico informatico che per questa volta si dovrà nutrire dei nostri racconti e immaginarsi cosa si è perso!

Che tour incredibile, questo è stato il mio primo grande viaggio, il più lungo del 2023, circa 500 chilometri, ed anche del nostro amico, ha forse imparato anche a piegare, siamo fortunati noi confinanti ai piedi della catena montuosa più bella d’Europa, qui la moto trova la massima espressione e grazie all’alternanza delle stagioni rende i paesaggi sempre unici.
Ormai l’autunno bussa alle porte e presto diverse strade con la neve chiuderanno fino al prossimo anno, ma è giusto così, il desiderio e l’attesa di ripercorrerle fa ancor più apprezzare questi luoghi come fosse la prima volta.
Ricordiamoci sempre di strizzare l’occhio alla prudenza, le regole di ogni paese, compreso l’abbigliamento omologato obbligatorio e kit pronto soccorso che in alcuni stati è obbligatorio, ma che comunque può sempre essere utile!
Buon viaggio!

Simone e Fabrizio Gillone con l’amico Alessandro.

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