Secondo round del mondiale 2017 SBK a Buriram, Thailandia

Secondo round del mondiale 2017 SBK a Buriram, Thailandia
Carlo Baldi
In Thailandia è ancora caccia a Rea ed alle Kawasaki. La pista non è favorevole alle Ducati, ma Davies e Melandri si dicono fiduciosi, così come gli outsider Lowes e Savadori
8 marzo 2017

Punti chiave

Secondo round per il campionato mondiale Superbike, questo weekend ospite al Chang International Circuit di Buriram, in Thailandia, cittadina situata a circa 400 chilometri da Bangkok. Il clima sarà come sempre torrido e con un elevato grado di umidità, fattori che metteranno a dura prova la resistenza dei piloti.


Al contrario di quanto successe nelle ultime stagioni, e nonostante la doppietta conquistata a Phillip Island, Rea arriva a Buriram con soli dieci punti di vantaggio in classifica nei confronti di Davies, mentre Sykes e Lowes devono già recuperare 24 punti e Melandri addirittura 34.


E’ la terza volta che il mondiale delle derivate dalla serie fa tappa a Buriram, circuito inaugurato nel 2014. Nei due precedenti round il due volte campione del mondo ha ottenuto tre primi ed un secondo posto. L’unico pilota ad arrivargli davanti è stato Sykes, che lo scorso anno ha vinto la seconda manche dopo un corpo a corpo con il suo compagno di squadra, che ha scatenato molte polemiche nel dopo gara.


Dominio Kawasaki quindi, o per meglio dire dominio di Rea (su questa pista detiene il record ed il best lap), che ha costruito i suoi due mondiali proprio partendo fortissimo nei primi due round e tornando in Europa con un vantaggio considerevole nei confronti dei suoi avversari. Ma in Australia abbiamo visto che la musica è stata diversa. Johnny ha ottenuto una doppietta, ma in entrambi i casi precedendo di pochi millesimi Chaz Davies, che ora lo tallona in classifica. Sarà così anche in Thailandia? Le Ducati hanno sempre sofferto la pista del Chang International Circuit, ma a sentire i commenti dei piloti e dei manager del team Aruba Ducati ora la Panigale è pronta a dare battaglia alle verdone anche su questa pista. Staremo a vedere. Di fatto, Davies non può lasciarsi fuggire Rea, mentre Melandri, dopo il passo falso di Gara-1 a Phillip Island, non si può più permettere di accumulare altri zeri in classifica se non vuole compromettere la sua rincorsa al titolo mondiale. I tre dovranno ovviamente vedersela con Sykes, che dopo il solito difficile inizio di campionato (Tom non ama la pista australiana) attende le gare thailandesi per tornare sul gradino più alto del podio.


Sarà ancora duello Kawasaki-Ducati? Lowes non è d’accordo, e spera di ripetere le due ottime prime gare della stagione che hanno visto il giovane inglese lottare con i primi. Lo spera anche il suo compagno di colori VdMark, che lo scorso anno a Buriram conquistò un fantastico terzo posto in Gara-1 e che ora vorrebbe dimostrare di essere competitivo anche con la R1. L’anno scorso il giovane olandese portò sul podio la Honda CBR, la cui nuova versione, però, quest'anno difficilmente potrà fare altrettanto: i risultati di Hayden e Bradl in Australia, infatti, hanno messo a nudo tutti i problemi della nuova Fireblade. Per il team Ten Kate Honda Red Bull, quello thailandese sarà un altro appuntamento difficile (il tedesco non ha mai corso su questa pista), ma utile per raggiungere quella competitività che permetterebbe ai due piloti di esprimere tutto il loro grande potenziale.


Forés e Camier sono andati molto bene in Australia, e in questo weekend sperano di fare meglio dello scorso anno, quando non centrarono nemmeno la top ten. Lo spagnolo potrebbe sfruttare l’aumentata competitività della Panigale, così come l’inglese, che ora dispone di una MV F4 che si è dimostrata veloce su tutte le piste.


Nonostante non conoscesse la pista e nemmeno la sua Aprilia, Lorenzo Savadori lo scorso anno portò a casa un nono ed un decimo posto, ed è quindi lecito aspettarsi che questa volta l’italiano possa puntare alle prime cinque posizioni. Per il suo compagno di squadra Laverty sarà invece un debutto sulla pista di Buriram, quindi siamo curiosi di vedere cosa potrà fare Eugene, che è solo al suo secondo round con la RSV4.

 

PNEUMATICI

Uno sguardo alle gomme a disposizione dei piloti della Superbike. Saranno 2.594 gli pneumatici che Pirelli porterà in Thailandia (compresi quelli della Supersport), e la classe regina potrà disporre di cinque soluzioni slick, due posteriori e tre anteriori, delle quali solo una di sviluppo.  Al posteriore ci saranno la SC0 e la SC1 di gamma, e viste le temperature previste, con tutta probabilità tra le due soluzioni quella su cui ricadranno le preferenze dei piloti sarà la morbida SC0, in grado di garantire un grip maggiore con temperature medio-alte. All’anteriore si potrà scegliere tra la SC1 di sviluppo S1699, soluzione più utilizzata nel 2015 e nel 2016, e le SC1 e SC2 di gamma, opzioni in mescola morbida e media.


In una Supersport che anche in Thailandia promette grande spettacolo, sarà l’idolo locale Thitipong Warokorn a sostituire l’infortunato Kenan Sofuoglu. Il thailandese spera di ripetere l’impresa di Wilairot, che nel 2015 si aggiudicò la gara delle 600 scatenando l’entusiasmo dei 90.000 spettatori che ogni anno affollano il Chang International Circuit.

                    

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