SBK. Rea chiude con il botto i test di Jerez

Carlo Baldi
Con un crono stratosferico Rea mette il sigillo ai test Superbike di Jerez. Come sempre Davies gli è vicino e precede Sykes, che paga una scivolata nella giornata decisiva
26 novembre 2016

Si sino conclusi sul circuito di Jerez de la Frontera gli ultimi test Superbike del 2016. Nei cinque giorni di prove, tutti i più importanti team dei mondiali delle derivate si sono alternati sulla pista andalusa, per iniziare la preparazione alla prossima stagione che scatterà tra tre mesi, sulla mitica pista australiana di Phillip Island.


La pioggia ha rovinato non poco i programmi dei tecnici e dei piloti, ma quando la pista si è asciugata i tempi sono scesi vertiginosamente sino al fantastico 1’38”721 stabilito da Jonathan Rea giovedì. Una prestazione incredibile, inferiore alla pole position della MotoGP di quest’anno (Rossi 1’38”736) ed al precedente best lap delle Superbike sulla pista andalusa, che appartiene a Sykes (1’39”190) ed è stato stabilito solo un mese fa nella SP2.


Al di là dei paragoni sensazionalistici, resta la conferma dell’alto livello di competitività raggiunto dalle Superbike, e da Rea in particolare, che non per niente ha dominato le ultime due stagioni. Come al solito, l’unico che si è avvicinato al nordirlandese è stato Chaz Davies, secondo dei piloti Superbike, che ha fermato i cronometri sul tempo di 1’39”116, a sua volta inferiore al record di Sykes.


Crescono le Superbike e crescono le Pirelli, soprattutto quelle da tempo, senza le quali queste eccezionali prestazioni non sarebbero state possibili. Ma per portare al massimo gomme e moto ci vogliono piloti del calibro di Rea e Davies, veri e riconosciuti riferimenti del mondiale delle derivate, che non sfigurerebbero certamente anche in quella MotoGP nelle quale non è escluso possano correre in futuro.


Ecco quanto dichiarato da Rea e Davies al termine dei loro test.

Jonathan Rea: "E 'stato un test molto soddisfacente. Abbiamo anche avuto una mattinata sul bagnato che ci ha confermato un paio di cose, con particolare riferimento ad nuovo ammortizzatore posteriore Showa. Devo ringraziare tutti i componenti del team a KRT per avermi assistito in questi lunghi test, e la Kawasaki per aver mandato qui a Jerez alcuni dei suoi ingegneri. Grazie infine alla Showa, per continuare a sviluppare nuovi componenti per noi. Giovedì abbiamo fatto due simulazioni di gara che ci hanno molto soddisfatto. Possiamo iniziare la pausa invernale in gran forma e con un sacco di fiducia per la prossima stagione. Abbiamo lavorato ad alcuni dei punti deboli della nostra nuova Ninja ZX-10RR ed il nostro motore è un po 'più forte di prima, con un po' di giri in più, il che è sempre un valore aggiunto. Possiamo essere ottimisti per il 2017. Guardando indietro al 2016 è stato un anno incredibile, che si è concluso qui con dei test davvero soddisfacenti”.


Chaz Davies: “Sono stati dei test positivi. Siamo stati anche abbastanza fortunati con il meteo, e soprattutto siamo stati veloci, migliorando i nostri tempi sul giro nonostante la moto non fosse radicalmente diversa rispetto al passato. Abbiamo fatto progressi significativi sul passo, rispetto ai test dello scorso inverno ed al weekend di gara. Non ero mai sceso sotto il muro di 1’40 a Jerez, mentre questa volta ho fatto un 1’39"1 al giovedì, e penso che ci restino ancora 4 o 5 decimi da limare qua e là. Nel corso dell’ultimo giorno abbiamo fatto diversi giri sul bagnato, raccogliendo indicazioni utili anche se qui le condizioni della pista cambiano molto in fretta. Ora continueremo a lavorare sugli aggiornamenti ed il bilanciamento, ma la base è solida”.


Come ha affermato da Davies, nelle giornate di mercoledì e giovedì la pioggia ha risparmiato la pista andalusa, per poi tornare a cadere il venerdì, rendendo la giornata utile solo per chi volesse testare gli assetti rain.


La classifica dei tempi si ferma quindi a giovedì 24, ed oltre alle già citate prestazioni di Rea e Davies, Sykes si conferma il più vicino ai suoi due avversari diretti, con un giro in 1’39”481. Senza la caduta che giovedì ha reso inutilizzabile la sua moto numero 1, probabilmente il vice campione del mondo 2016 avrebbe fatto meglio, ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di test, e che Tom ha lavorato molto assieme al suo team su nuovi componenti ed assetti. Al termine delle prove, sia il pilota che il team si sono dichiarati molto soddisfatti dei risultati raggiunti, e per il team KRT era questo il vero obiettivo dei test di Jerez.


Tom Sykes: "Durante i test di Aragón ed anche qui a Jerez abbiamo fatto davvero un buon lavoro. Di sicuro non abbiamo ancora raggiunto il top, ma la cosa buona è che stiamo facendo un sacco di tentativi ad eliminazione. Anche qui, dove comunque non sono stato del tutto soddisfatto del feeling con la pista, siamo riusciti a far segnare buoni tempi sul giro. Sia io che Jonathan siamo in grado di fare tempi sul giro costantemente veloci, il che è promettente. Ho avuto un incidente, il giovedì, che mi non mi ha permesso di continuare ad utilizzare la mia moto preferita, ma abbiamo comunque potuto proseguire i test. Sappiamo di poter fare ciò che è necessario su tutti i set up a nostra disposizione. Ora abbiamo un paio di settimane per rilassarci, rinfrescarci e ricaricare le batterie. Sono fiducioso che con le informazioni che abbiamo ora possiamo mettere il puzzle insieme nel mese di gennaio, ed iniziare a testare di nuovo partendo da lì".


Soddisfazione in casa Kawasaki, ma anche nel box Ducati, e specialmente in quello di Marco Melandri, che ha chiuso i test in quarta posizione e con un crono di 1’39”694, che sancisce come il ravennate si trovi già a proprio agio sulla Panigale. Marco era solo alla sua terza uscita con la bicilindrica italiana, la prima nella quale si sia potuto confrontare con tutti quelli che si presume saranno i suoi principali avversari nel 2017, ed il confronto non è stato certo negativo.
 


Marco Melandri: “Sono contento di come sono andati questi test. Abbiamo provato diverse novità per la moto del 2017, con riscontri interessanti, anche se restano alcune verifiche da fare, soprattutto sul bagnato. Ogni giorno mi sento più a mio agio sulla Panigale R. Abbiamo un buon passo e non siamo lontani dai primi. Mi manca ancora qualcosa sul giro secco e fatichiamo leggermente con gomme nuove, ma il carattere della moto mi piace molto in generale. La priorità ora è scoprire tutte le potenzialità dell’elettronica, che è molto evoluta. Durante la pausa continuerò ad allenarmi duramente, e a gennaio inizierò a fare le prime simulazioni di gara per essere pronti a Phillip Island. Non sarà facile, ma non vedo l’ora di cominciare”.


Dietro all’italiano della Ducati la classifica vede il quinto posto di Alex Lowes con la Yamaha. L’inglese, debilitato da una forma influenzale, è stato autore di un giro in 1’40”142 di poco superiore al suo miglior giro nella SP2 di Ottobre (1’39”980) quando però avevo utilizzato gomme da tempo che non ha invece montato in questi test. In casa Yamaha si guarda maggiormente al lavoro del rinnovato staff tecnico ed allo sviluppo della R1 che non al singolo tempo sul giro. Lowes si è concentrato sul passo di gara con gomme usurate. Le prove di Lowes e di VdMark, settimo ed ultimo dei piloti Superbike con un best lap di 1’41”328 hanno riguardato la verifica di alcune modifiche al telaio e di numerosi componenti che dovrebbero aumentare la cavalleria del propulsore della moto giapponese.


Alex Lowes: "In generale il test è stato abbastanza positivo. Abbiamo testato una vasta gamma di parti e fatto progressi in alcune delle aree in cui avevo avuto problemi in passato. Abbiamo identificato dove dobbiamo ancora migliorare per colmare il divario con i nostri avversari. Siamo stati fortunati con il meteo per i primi due giorni, visto che le previsioni non erano il massimo, ma non mi sono sentito molto bene per tutta questa settimana così venerdì, con la pioggia, ho preferito non scendere in pista. Prima della pausa invernale abbiamo svolto in tutto quattro giorni completi di prove tra Aragon e Jerez, ed abbiamo una chiara visione di dove dobbiamo lavorare e dove mi devo migliorare per fare meglio l'anno prossimo. Come sempre voglio dire un enorme grazie a tutta la squadra. E’ stato un anno molto difficile ed ho davvero apprezzato il loro lavoro. Ora concentriamoci su 2017! "


Mercoledì è stato l’ultimo giorno di prove per il team Milwaukee che era in pista da lunedì con Laverty e Savadori. Tre giorni di lavoro in condizioni meteo mutevoli, nei quali la squadra inglese ed i suoi piloti hanno raccolto dati importanti sulla moto in vista della stagione 2017. Ecco le dichiarazioni dell’inglese e dell’italiano al termine delle prove.


Eugene Laverty: "Sono stati tre giorni positivi per la squadra e per me, nuovamente in sella alla RSV4. Abbiamo avuto tempo misto al’inizio, ma abbiamo approfittato di questo per provare assetti da bagnato percorrendo oltre 60 giri. Nell’ultima giornata abbiamo potuto invece valutare le differenze tra le varie specifiche del telaio e del motore. In questo ultimo giorno mi sono sentito veramente mio agio sulla moto che è quello che cercavo in questi test. Ho apprezzato la professionalità del team, che mi ha davvero impressionato. Sono molto ottimista per il prossimo anno e non vedo l'ora di iniziare. Penso già alla prima gara di Phillip Island. Aprilia ha vinto un sacco di gare lì e quindi possiamo fare un buon inizio di 2017".


Lorenzo Savadori: "E 'stata una prova molto importante per la squadra e per me, e penso che abbiamo fatto buoni progressi in vista del 2017. L’ultima giornata è stata positiva ed ho potuto percorrere un sacco di giri. Il tempo è stato davvero misto in questa settimana, quindi sono contento che mercoledì abbiamo potuto girare sull’asciutto e lavorare con la squadra e parlare con loro in inglese, che per me non è ancora del tutto facile! Mi piace molto la squadra ed il mio nuovo technical manager, Ian Lord. Sappiamo che abbiamo un paio di cose sulle quali lavorare con il set up della moto per il prossimo anno, ma mi sento positivo circa ciò che possiamo fare, e so che il team lavorerà duro. Abbiamo ancora un po 'di tempo per prepararci al 2017, ma non vedo l’ora di tornare a correre per vedere cosa possiamo ottenere”.


Il team MV Agusta Reparto Corse era presente a Jerez per far provare la sua F3 ai piloti Supersport Zaccone e Jacobsen, mentre, per quanto riguarda la Superbike, Leon Camier ha proseguito nello sviluppo della F4, soprattutto per quanto riguarda la parte elettronica. Il riferimento cronometrico dell’inglese è da considerarsi positivo, anche se superiore al best lap dello stesso Leon nella Superpole2 di ottobre.

Classifica comparativa dei test di Jerez

Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team): 1'38"721

Chaz Davies (Aruba It.Racing- Ducati): 1'39"116

Tom Sykes (Kawasaki Racing Team): 1'39"461

Marco Melandri (Aruba It.Racing- Ducati): 1'39"694

Alex Lowes (Pata Yamaha Official Team): 1'40"142

Leon Camier (MV Agusta Reparto Corse): 1'40"693

Lorenzo Savadori (Milwaukee Aprilia Team): 1'41"048

Michael van der Mark (Pata Yamaha Team): 1'41"328

Eugene Laverty (Milwaukee Aprilia Team): 1'41"692

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