SBK. La parola ai protagonisti dopo Gara-2

SBK. La parola ai protagonisti dopo Gara-2
Carlo Baldi
Problemi ai freni per Melandri, ed al comando del gas per Davies. Per Rea, questo è il miglior inizio di stagione della sua carriera, mentre Sykes è contento per la costanza nei risultati
12 marzo 2017

Ecco le dichiarazioni dei piloti dopo Gara-2:

 

Marco Melandri

Un terzo posto che lascia un poco di amaro in bocca?

«E’ da venerdì che abbiamo problemi con i freni. La leva oggi aveva una corsa così lunga che arrivava a toccare la manopola. Abbiamo cambiato i dischi, ma in gara ieri ho avuto problemi da metà gara, e oggi addirittura ancora prima. Oggi i freni si sono surriscaldati subito e dovevo regolare la leva anche sei volte a giro. Non ho nemmeno provato a resistere all’attacco di Sykes all’ultima curva, perché avrei solo rischiato di andare fuori pista. Peccato. Comunque ho fatto la miglior gara possibile, e penso di aver portato a casa l’unico risultato che potevamo ottenere».

Sei partito forte in entrambe le manche

«Volevo provare ad innervosire Rea standogli davanti o provando a ripassarlo, ma lui oggi aveva davvero tanto margine. Purtroppo, partire così forte ha fatto si che le mie gomme alla fine ne abbiano risentito, ed è per questo, oltre che per i freni, che Sykes mi ha raggiunto e superato».

Un podio è sempre un buon risultato

«Certo. Ho fatto un buon podio e preso tanti punti in entrambe le gare. Ora lavoriamo sui dati raccolti, poi sfrutteremo i test di lunedì ad Aragón per migliorare nei punti che ci hanno visto in difficoltà. Vediamo se riusciremo ad avvicinare queste imprendibili Kawasaki».

Quale è il tuo bilancio dopo queste prime quattro gare

«E’ un bilancio sicuramente positivo. Sono sempre stato nel gruppo di testa, in lotta per la vittoria, e dopo la mia lunga pausa non era una cosa così scontata. Invece sono vicino ai primi e anche a Chaz, che sembrava l’unico in grado di guidare questa moto. Peccato solo per lo zero di Phillip Island. Per ora è difficile pensare di battere queste Kawasaki. Rea sembra abbia fatto un ulteriore step in avanti rispetto allo scorso anno. Sembra che non forzi, ma in realtà va davvero forte».

 

Jonathan Rea

Quattro gare e quattro vittorie. Un inizio di stagione fantastico.

«E’ il miglior inizio di stagione della mia carriera. Essere a 100 punti dopo 4 gare è una cosa incredibile. Ho cercato di massimizzare i miei risultati, perché sapevo che questi primi round mi erano favorevoli ed avevo sempre ottenuto ottimi risultati. Con queste quattro vittorie sono già quasi alla metà delle vittorie complessive ottenute lo scorso anno. Devo ringraziare il mio team, ha lavorato duramente per prepararmi una moto così performante. Ci sono dei punti che dovremo migliorare in vista delle prossime gare, ma nell’insieme la moto è davvero veloce».

Il problema al cambio che ti avevo creato problemi l’anno scorso è ormai alle spalle?

«Ci abbiamo lavorato molto durante l’inverno, intervenendo sia sul cambio che sull’elettronica. Ora il cambio è migliorato. Non è perfetto, ma mi ci trovo meglio e mi fa sbagliare di meno».

Cosa ci puoi dire della gara odierna?

«La prima parte è stata più difficile della seconda, perché sono partito dalla terza fila. Ho fatto fatica ad andare in testa e mi è dispiaciuto fermarmi a causa della bandiera rossa. Però ho potuto partire dalla pole, e dopo aver lottato con Melandri sono riuscito ad imporre il mio ritmo. Con la pista libera davanti ho potuto spingere forte».

La tua moto sembra migliorata rispetto allo scorso anno

«Posso contare su di una squadra davvero forte. Pere Riba e il nuovo ingegnere elettronico, Davide Gentile, lavorano molto bene assieme. Però non pensate che abbiamo fatto chissà quali magie. Abbiamo solo migliorato alcuni punti della moto, abbiamo lavorato sull’elettronica e sul setup, migliorando ad esempio la resa delle gomme in gara».

 

Chaz Davies

Come sei caduto?

«Ero dietro a Marco ed ho cercato di forzare un poco la staccata per cercare di passargli davanti. Sono uscito largo, fuori dalla traiettoria ideale, su una parte sporca della pista, ho perso aderenza al posteriore e sono caduto».

Nella seconda gara non era possibile fare meglio del sesto posto?

«Inizialmente pensavo di poter salire sul podio, ma dopo la caduta abbiamo dovuto cambiare qualcosa nel comando del gas, ed abbiamo avuto dei problemi: il gas non rispondeva come al solito, giravo la manopola e non succedeva nulla, poi improvvisamente il motore saliva di giri. In queste condizioni il sesto posto è stato l’unico risultato possibile».

Melandri ha avuto problemi ai freni. Tu no?»

«No io uso un set up dei freni diverso rispetto a quello di Marco. Non ho avuto problemi».

Oggi hai usato una gomma anteriore diversa.

«E’ stata una buona scelta. Avevo più grip, soprattutto all’interno delle curve».

E ora si va ad Aragón. Una delle tue piste preferite

«Si, ad Aragón abbiamo sempre raccolto molti punti, ed ora siamo ancora più forti degli anni precedenti. Oggi ne abbiamo perso molti, ma torniamo comunque in Europa con più punti dello scorso anno, anche perché qui ieri ho ottenuto il mio miglior risultato di sempre. Sono a trenta punti da Johnny, ma il campionato è ancora molto lungo e ora arrivano piste a noi più congegnali. Siamo solo all’inizio».

 

Tom Sykes

Ritieni di aver ottenuto il miglior risultato possibile?

«Oggi non era possibile vincere, quindi ho ottenuto il secondo posto. Si, è stato il miglior risultato possibile per me oggi».

Hai atteso sino alla fine per superare Melandri.

«Ho studiato la situazione e quindi ho deciso di aspettare l’ultimo giro. Avevo visto che Melandri era in difficoltà, mentre io avevo ancora del margine. Lui era più veloce di me nella parte più tortuosa della pista, ma io nel giro finale ho fatto segnare il tempo di 1’33”7 che è stato il mio miglior crono di tutta la gara».

E’ possibile colmare il gap nei confronti di Rea?»

«Dobbiamo lavorare ancora sulla moto per migliorare il pacchetto a nostra disposizione. Comunque mi sto migliorando, ed ho già trovato una buona costanza nei risultati. Questo è un fattore molto importante, ma devo fare in fretta se voglio lottare per il titolo».