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Considerando i risultati dei primi due round del WorldSBK ed alla luce dei regolamenti del campionato, che hanno l’obiettivo di livellare le prestazioni delle moto partecipanti, possiamo affermare che la penalità inflitta a Ducati e BMW, comunicata poche ore fa dalla FIM, era prevedibile.
Ricordiamo che ogni due round la FIM deve valutare i risultati secondo il cosiddetto algoritmo MSMA (che ha sostituito il precedente algoritmo Dorna e che prende il nome dall’Associazione dei costruttori che l’hanno voluto), al fine di valutare quale sia l’andamento del campionato e se ci siano moto nettamente superiori alle altre. Dopo i due appuntamenti di Phillip Island, dove le gare sono state tutte vinte dalla Ducati, e di Portimao, dove a vincere tutto è stata invece la BMW, è stato deciso di applicare il regolamento secondo gli articoli 2.4.3.2 (Penalizzazione per prestazioni eccessive) e 2.4.2.2 (Gestione del flusso di carburante).
Constatato che Ducati e BMW hanno superato la soglia di -0,250 e rimangono al di sotto del limite di -0,500 (algoritmo MSMA) entrambi i costruttori rientrano nell'intervallo definito per una riduzione del flusso di carburante di Fase 1, pari a 0,5 kg/h. Se fossero rientrati nella Fase2 la diminuzione sarebbe stata di 1 kg/h. Questa regolazione entrerà in vigore a partire dal prossimo round di Assen.
Al momento non è certo se questa limitazione avrà effetti tangibili sulle prestazioni della Panigale V4 e della M1000RR. Il precedente limite di 47 hg/h sembra quasi non sia stato avvertito dai piloti, anche perché i tecnici sono intervenuti per limitare il più possibile il minor ingresso di benzina nel propulsore.