SBK 2018. Tutti vogliono la Yamaha

SBK 2018. Tutti vogliono la Yamaha
Carlo Baldi
Il mercato piloti entra nel vivo, e sono in molti a volersi accaparrare una delle quattro R1 che la casa di Iwata schiererà nel 2019, ad iniziare dai due piloti della Ducati
9 giugno 2018

Dopo che si è sparsa la notizia che la Yamaha il prossimo anno schiererà ben quattro moto in Superbike, qui a Brno chi vuole parlare con i responsabili di Yamaha Racing deve prendere il classico numerino e attendere pazientemente il proprio turno fuori dall’hospitality del team Pata. A parte gli scherzi, il mercato piloti Superbike è ormai entrato nel vivo e a breve i comunicati ufficiali prenderanno il posto delle numerose voci, più o meno attendibili, che attualmente circolano nel paddock.

Tutto sembra comunque girare attorno alle decisioni che prenderà la Casa dei tre diapason, che è in scadenza di contratto sia con Lowes che con VdMark e che quindi, in teoria, ha ben quattro moto libere (in linea teorica, in quanto VdMark sembra molto vicino al rinnovo del suo contratto). Chi sono i pretendenti alle R1 ufficiali?

Oltre a Sykes, che anche ieri non ha negato la sua volontà di abbandonare la Kawasaki, e che sembra essere quello più avanti nella trattativa con la Yamaha, hanno preso un numerino alla porta dell’hospitality anche i manager di Melandri, Savadori e Davies.

Il team Aruba Ducati vorrebbe rinnovare con entrambi i suoi piloti, ma per motivi diversi sia Davies che Melandri hanno chiesto ai rispettivi manager di proporsi per una delle R1 2019. Il gallese è da tempo scontento di non poter avere la possibilità di lottare per il titolo, ed il pensiero di perdere come minimo un altro anno per sviluppare una moto che ancora non si sa quanto possa poi essere vincente (vedi Panigale V4) non lo esalta di certo. Meglio sarebbe diventare il numero uno della Yamaha e sfruttare la competitività di una moto che VdMark ha dimostrato essere già in grado di lottare e battere le Kawasaki.

A Melandri non dispiacerebbe restare dov’è, ma non può trattare con i vertici di Aruba e di Ducati senza poter mettere sul tavolo delle trattative almeno un’alternativa. E l’unica plausibile e credibile potrebbe essere proprio quella della Yamaha.

Savadori da parte sua non può continuare ad attendere le decisioni dell’Aprilia, perché se, come sembra, il prossimo anno la Casa di Noale non sarà presente nel campionato delle derivate, Lorenzo potrebbe restare a piedi o dover accettare proposte non all’altezza delle sue capacità. A Yamaha piacciono i giovani, e un giovane italiano nel team che ha come sponsor le patatine made in Italy sarebbe proprio la classica ciliegina sulla torta.

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