SBK 2015 Imola. Giugliano: “Cerco di stare sereno e di fare del mio meglio"

SBK 2015 Imola. Giugliano: “Cerco di stare sereno e di fare del mio meglio"
Carlo Baldi
Dopo tre mesi di assenza dalle piste i risultati di Davide Giugliano vanno al di la delle più ottimistiche previsioni, ma in gara al Gran Premio d'Italia potrebbero emergere le sue attuali carenze fisiche
9 maggio 2015

La sua assenza dalle piste è durata all’incirca tre mesi, ma chi si aspettava di vedere a Imola un Davide Giugliano timido ed impacciato a causa del lungo periodo trascorso lontano dalla sua Panigale R si sarà sorpreso nel vedere che invece il pilota della Ducati non ha modificato la sua guida irruenta quanto spettacolare e che la sua grinta è rimasta invariata. Secondo e terzo al termine delle prime due sessioni cronometrate, Giugliano ha corso con la felicità di chi torna in pista dopo una lunga assenza e ritrova la voglia di danzare tra i cordoli e di piegare al limite la propria moto.

Come hai vissuto questo ritorno alle competizioni dopo molti mesi di sosta forzata?
«Se dovessi rispondere da pilota ti direi che si poteva fare meglio, ma se devo essere realista allora ti dico che sono davvero molto contento. Pur non essendo ancora in una perfetta forma fisica sono andato forte e sono rimasto sempre nelle prime posizioni. Un risultato che va al di la delle mie più ottimistiche previsioni».

Come e quanto ti sei potuto allenare in questi mesi?
«Purtroppo mi sono potuto allenare pochissimo. Per poter rientrare qui a Imola ho dovuto seguire meticolosamente tutto quanto i dottori mi avevano ordinato di fare. Ho fatto tantissima fisioterapia, ma non ho potuto lavorare sulla prestanza fisica, perché questo avrebbe allungato i tempi di recupero ed io invece non vedevo l’ora di tornare a correre. Non sono al 100%, ma sono convinto che gareggiare davanti ai miei tifosi e su di una pista così vicina alla sede Ducati mi darà quella marcia in più che coprirà le mie attuali carenze fisiche». 

Che Panigale hai trovato?
«Ho trovato una moto molto migliorata e diversa da quella che avevo lasciato a Phillip Island. E’ una moto con più carattere e mi piace molto, anche se mi servirà un poco di tempo prima di poterla capire e sfruttare completamente». 

Ripensando a quanto ti è successo in Australia, è più forte il rammarico per il tempo che hai dovuto perdere o la consapevolezza che alla fine non è successo nulla di irreparabile?
«Io cerco di essere sempre positivo e quindi ti posso solo dire che oggi sono qui a Imola e questo mi basta. Se fosse andata diversamente magari ora non sarei qui e quindi guardiamo solo il lato positivo di quanto mi è successo».

Però un poco di rammarico ce l’avrai, perché sono in molti a pensare che questo avrebbe potuto essere il tuo anno.
«Per ora non mi pongo il problema. Rientro dopo aver perso quattro round e quindi non mi posso porre particolari obiettivi. Cerco di stare sereno e di fare del mio meglio e poi vedremo cosa succederà. Senza pressioni».

Quanto tempo ti servirà per tornare al 100% della forma fisica?
«Penso che mi ci vorranno almeno 2 o 3 gare prima di riprendere da dove avevo lasciato. Il problema non è nelle prove o nelle qualifiche, ma in gara, dove la tua forma fisica può fare la differenza. Avevo svolto una grande preparazione invernale allenandomi due volte al giorno, tutti i giorni, per mesi e mesi e ora mi ritrovo a ricominciare da capo .Ma non demordo. I medici mi hanno detto che da ora in poi posso riprendere gli allenamenti alle braccia e tonificare la schiena, senza forzare. Ho un programma di allenamento che potrò iniziare subito dopo Imola».

 

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