Marco Chini lascia la SBK. Cosa succede in Honda?

Marco Chini lascia la SBK. Cosa succede in Honda?
Carlo Baldi
Marco Chini lascia Honda Europe. Ad un mese dall’inizio del campionato SBK Honda non lo ha ancora comunicato e non si conosce nemmeno chi sarà il suo sostituto
24 gennaio 2018

Quando manca poco più di un mese all’inizio del campionato mondiale Superbike il team Honda Red Bull perde Marco Chini, che era il responsabile Superbike di Honda Europe.
Una perdita estremamente importante se si pensa che si deve proprio al lavoro del manager romano l’accordo con la Red Bull e con molti altri sponsor e che fu lui a contattare e a portare in Honda sia il compianto Nicky Hayden che l’attuale prima guida Leon Camier. La decisione di Chini di lasciare Honda Europe era maturata nel finale della scorsa stagione ed era stata definitivamente presa a dicembre, prima della pausa Natalizia. Stupisce che al momento Honda Europe non abbia emesso alcun comunicato, non solo per rendere nota la decisione di Chini, ma anche per nominare il sostituto, visto che ormai la stagione agonistica è alle porte. Visto che da Honda non è ancora trapelato nulla ci ha pensato lo stesso Chini, che ha rilasciato la seguente dichiarazione.

«Il 2017 è stata una stagione sportiva particolarmente difficile sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista personale. In particolare la morte improvvisa di Nicky Hayden ed a pochi giorni di distanza quella di mio padre hanno provocato un grande dolore ma allo stesso tempo generato in me un risveglio della coscienza. Mai come nel 2017 è stato chiaro per me che è doveroso vivere il presente con passione senza accettare un numero troppo grande di compromessi e senza rimandare ogni giorno i desideri al domani. Ruoli di responsabilità come quello che ho ricoperto per Honda negli ultimi quattro anni sono quasi totalizzanti e lasciano poco tempo libero da dedicare alla vita privata ed alla famiglia.

«Diventa quindi fondamentale, a fronte delle energie spese, realizzarsi nel lavoro ed essere appagati dai risultati ottenuti. Nel 2018 avrei dovuto rinnovare il mio contratto con Honda ma, a fronte delle proposte contrattuali e progettuali di Honda Motor Europe, ho ritenuto più saggio interrompere il mio rapporto professionale nel 2017. La mia decisione non sarà stata certo un sorpresa per la dirigenza di Honda Motor Europe che sono certo avrà già riorganizzato al meglio la stagione SBK 2018 ed alla quale faccio i miei migliori auguri. Colgo l’occasione per ringraziare sentitamente Honda e tutti i partner con cui ho lavorato in questi anni per aver reso possibile questa magnifica avventura. Un particolare ringraziamento va alla mia compagna Valeria ed a nostra figlia Nina per la loro amorevole comprensione delle folli esigenze del motorsport. Per quanto riguarda l’immediato futuro professionale non ci sono per il momento progetti nel motorsport anche se il mio amore per le corse rimane immutato».

La perdita di Hayden e del padre nell’arco di pochi giorni è stato senza dubbio un momento tremendo per Marco che è stato il primo ad arrivare al capezzale di Nicky e l’ultimo ad uscire dall’ospedale, quando il pilota americano era spirato, ma la decisione di abbandonare un lavoro che lo appassionava ed al quale ha dato tutto se stesso non dipende da queste due tragedie, ma va ricercata nella frase : “a fronte delle proposte contrattuali e progettuali di Honda Motor Europe, ho ritenuto più saggio interrompere il mio rapporto professionale”.

Dopo aver perso Livio Suppo in MotoGP, è ora la volta di Marco Chini in Superbike. Segnali che dovrebbero preoccupare il colosso giapponese che, se si esclude il successo ottenuto da Marc Marquez, nel 2017 ha raccolto ben poche vittorie e soprattutto in Superbike ha vissuto il suo anno più negativo.
Le ripercussioni della perdita di Chini non saranno immediate, visto che Marco aveva già impostato la stagione 2018 del team Honda Superbike, ma cosa succederà alla scadenza dei contratti con gli sponsor (l’accordo con una delusa e scontenta Red Bull scade a fine 2018) e chi sarà in grado di gestire il difficile rapporto tra Honda Europe, il team Ten Kate e la casa madre?