Grande vittoria di Caricasulo nella Supersport ad Assen

Grande vittoria di Caricasulo nella Supersport  ad Assen
Carlo Baldi
Prima vittoria stagionale per il giovane pilota italiano in un campionato difficile e combattuto. Concluso il quarto round, facciamo il punto della situazione della Supersport
17 aprile 2019

Il campionato mondiale Supersport non si smentisce, e anche in Olanda ci regala una gara entusiasmante che si conclude con il primo successo stagionale di Federico Caricasulo, grande promessa del motociclismo italiano.

Avendo scelto una gomma dura all’anteriore, il pilota del team Bardahl Evan Bros era solo ottavo al termine del primo giro, ma da li è nata la sua grande rimonta, che lo ha portato a ridosso del suo compagno di squadra Randy Krummenacher. L’ultimo giro del giovane pilota italiano è stato da manuale. Dopo aver superato lo svizzero, Federico gli ha chiuso tutte le porte ed è passato per primo sul traguardo, precedendo di soli 32 millesimi il suo team-mate: una vittoria che gli permette di scavalcare Cluzel nella classifica del campionato, e di portarsi in seconda posizione a 17 punti Krummenacher, che sabato si era aggiudicato la Superpole davanti a lui e a De Rosa.

Rispetto allo scorso anno Randy è senza dubbio più sereno e conscio delle proprie possibilità. Oltre a mettergli a disposizione una moto molto performante, la sua squadra ha il merito di infondergli sicurezza. La vittoria di Assen ci ha mostrato un Caricasulo molto più maturo di quello visto lo scorso anno, e in grado di resistere anche alla pressione psicologica che può derivare dalla consapevolezza di poter lottare per il titolo mondiale.

I due piloti del Bardahl Evan Bros stanno dominando il campionato, ma non possono certo dormire sugli allori. Alle loro spalle sono molti gli avversari che stanno affilando gli artigli, ad iniziare da Jules Cluzel, che però dopo un avvio sfavillante (secondo in Australia e vincitore in Thailandia) torna dalle trasferte di Aragón (quinto) ed Assen (quarto) senza podi, perdendo anche la seconda posizione in classifica. Ma sia il francese che il suo team, il GMT94 di Christophe Guyot, hanno la grinta e l’esperienza necessaria per combattere per il mondiale sino all’ultima gara.

Stupisce solo in parte la quarta posizione in classifica dell’austriaco Thomas Gradinger, che sarebbe ancora più in alto senza lo zero di Buriram. Terzo in Olanda, Gradinger è ormai entrato di diritto nella top five del campionato.

 

Federico Caricasulo e Randy Krummenacher
Federico Caricasulo e Randy Krummenacher

 

In classifica, il primo pilota a non guidare una Yamaha è Hikari Okubo, del Kawasaki Puccetti Racing team. Il giapponese è cresciuto tantissimo e si può considerare una delle rivelazioni di questa stagione, soprattutto perché la sua quinta posizione in classifica è ottenuta con una Kawasaki ZX-6R che al momento non è certamente al livello delle moto della Casa dei tre diapason.
Lo dimostra, del resto, il suo compagno di squadra Lucas Mahias, al momento solo settimo: il francese schiuma rabbia e anche in Olanda ha dato 110% spremendo tutti i cavalli della sua Ninja. Dopo il periodo di tempo che gli è stato necessario per prendere confidenza con la sua nuova moto, il campione del mondo del 2017 ora è padrone del suo mezzo, ma non può competere con le YZF R6 nonostante l’ottimo lavoro dei tecnici della squadra di Manuel Puccetti, che sperano in aiuto della Casa madre per poter ribaltare la situazione.

Rabbia, ma non certo rassegnazione, anche nel box del Reparto Corse MV Agusta, che ad Assen ha dovuto incassare la seconda caduta di Raffaele De Rosa. Il pilota napoletano era in piena lotta per il podio quando è scivolato nel corso dell’undicesimo giro:
un errore di guida, o forse Raffaele stava chiedendo troppo alla sua F3 675? Ottavo in classifica, De Rosa è staccato di 59 punti da Krummenacher, e per lui non sarà facile recuperare i punti perduti; tuttavia, visto il suo valore e quello della sua squadra, il campionato non è certamente da considerarsi perduto. Il suo compagno di squadra Federico Fuligni fatica a trovare il giusto feeling con la "tre cilindri" della Casa di Schiranna, ma non è lontano dall’acquisire una competitività che gli permetterebbe di stare con i primi della classe.

Pochi punti e poche soddisfazioni per le altre due squadre italiane presenti in Supersport: il team Pedercini Kawasaki in Europa ha affiancato il talentuoso Kyle Smith al nostro Ayrton Badovini, ma i risultati tardano ad arrivare; così come per il team Gemar Ciociaria Corse dei fratelli Lorini, che avrebbero forse dovuto passare dalla vetusta Honda CBR alla più competitiva Yamaha, e che per ora non hanno raccolto punti con l’italiano Coppola ed il tedesco Stange.